Referendum: Gandolfini del Family Day a Trento per il No
Parteciperà con Pino Morandini alla serata "Dal Gender alla Riforma costituzionale". L'Osservatorio contro i fascismi: "Perchè il Trentino accoglie un omofobo?"
TRENTO. Per il No al referendum costituzionale si schiera anche il Family day. A Trento, per perorare la causa, il leader del movimento che tanto si è battuto contro le unioni civili, Massimo Gandolfini, terrà una conferenza il prossimo 26 settembre alle 20.30 presso la sala della Cooperazione.
Ad invitare lo psichiatra cattolico il Comitato trentino delle famiglie per il No. “Dal gender al referendum costituzionale – Cosa ci vogliono imporre?” questo il titolo del manifesto. Con lui, nella sede di via Segantini, interverrà l'ex consigliere provinciale e noto esponente del Movimento per la vita Pino Morandini: “Come per la legge Cirinnà, questa riforma è stata votata a colpi di maggioranza, con il ricorso al voto di fiducia e senza un dibattito parlamentare vero e proprio”.
Nei giorni del Family day Gandolfini l'aveva promesso: "Se passa la legge sulle unioni civili ce ne ricorderemo al referendum". "Il sentimento di vendetta non appartiene alla nostra cultura - afferma il medico pro-life in una dichiarazione recente- ma con un’unica Camera, dipendente totalmente dal partito di maggioranza, farebbero approvare in un giorno la legge sull'eutanasia, sulle adozioni per i gay, sull’utero in affitto o sulla liberalizzazione delle droghe".
Pino Morandini spiega invece così il filo rosso che va “dal gender alla riforma”. L'ex consigliere spiega che “con l'impianto costituzionale promosso da Matteo Renzi i corpi intermedi della società saranno atomizzati e frammentati. Il centralismo contenuto nella riforma – secondo Morandini – rischia così di conseguenza di ripercuotersi sulle famiglie che proprio nei corpi intermedi si esprimono”.
“Stiamo andando verso una società fatta di single, e le persone sole sono più orientabili, più suggestionabili – osserva Morandini – non solo per quanto riguarda le leggi come la Cirinnà, ma anche sul tema delle droghe, sull'utero in affitto eccetera”.
A dare notizia dell'incontro, oltre ai siti del mondo pro-life, anche l'Osservatorio contro i fascismi del Trentino AA – Sűdtirol che scrive: “Massimo Gandolfini è noto per le sue affermazioni omofobiche della caratura di 'l'omossessualità è un disturbo psichico che va corretto' o 'se si possono sposare due uomini perché io non mi posso sposare con il mio pupazzetto trudi?'. Rimane un mistero come nel 'Trentino che accoglie' possa essere concessa una sala ad un soggetto del genere”.