Il sindaco traballa. La maggioranza è divisa. Pattini: "Il Patt vuole rispetto"
La maggioranza in consiglio comunale è sempre più ai ferri corti. Castelli (Cantiere Civico): "Siamo in ritardo su alcuni temi chiave". Bozzarelli (Pd): "Speriamo che l'estate abbia portato consiglio per risolvere le questioni chiave della città". Moranduzzo (Lega): "Maggioranza imbarazzante"
TRENTO. Il prossimo 24 settembre il sindaco di Trento, Alessandro Andreatta, riunirà l'intera maggioranza (leggi l'intervista al sindaco). Sarà un nuovo tentativo per affrontare i tanti problemi della coalizione al governo della città in questo primo anno e mezzo di legislatura. Ma già questa sera potrebbero "volare gli stracci" in casa Pd con una riunione del comitato cittadino che si annuncia abbastanza tesa. L'ultimo incidente di percorso per il sindaco risale a metà giugno scorso quando Alessandro Andreatta è finito, per la seconda volta in pochi mesi, impallinato dai franchi tiratori della maggioranza sulla delibera riguardante la riorganizzazione del personale. La decisione di attendere fino al 24 settembre, però, non piace a tutti. All'interno del centro sinistra trentino i mal di pancia non mancano. In pochi sono pronti a scommettere che i problemi si risolveranno solo con l'incontro di fine mese.
“Il sindaco non sta capendo la situazione e vuole fare tutto di testa sua” spiega un consigliere di maggioranza che ci chiede di rimanere anonimo. “Noi abbiamo difficoltà all'interno dei partiti – prosegue – perché i tesserati non condividono il modo suo di operare e se arriverà il 24 senza proporre un vero cambiamento potremmo anche mandarlo a casa”. Quest'ultima opzione, confidano altri consiglieri di maggioranza, non spaventerebbe Andreatta convinto del fatto che “mandare a casa” il governo di centro sinistra della città creerebbe non pochi problemi anche a quello della Provincia e che quindi “nessuna forza politica avrà poi il coraggio di fare un passo del genere”. Il pericolo arriva dai singoli consiglieri che ignorano gli “ordini” di partito.
Mal di pancia e prese di posizioni forti nelle scorse settimane si sono viste dal Patt e dall'Upt. “Il problema che abbiamo – ha spiegato Alberto Pattini, capogruppo del Patt – è che ormai all'interno del Consiglio comunale sembra avere più peso la minoranza rispetto alla maggioranza. Nell'ultima riunione del 4 di luglio l'Upt ha chiesto discontinuità con il passato chiedendo un cambiamento nell'assetto di governo con nuove iniziative e uomini diversi. Io ho sostenuto questa idea perché serve un cambiamento e non qualcuno che si sente Napoleone ed ha perso i contatti con la realtà”. Le richieste del Patt sono chiare e mirano ad una maggiore partecipazione nelle scelte della città ed un miglioramento di alcuni servizi per i cittadini “oltre al rispetto – ha spiegato Pattini – che ci meritiamo. Su questa questione vogliamo andare fino in fondo. Il sindaco non può fare lo struzzo e non possiamo prenderci addosso la responsabilità di questa situazione che ci sta logorando”.
Un clima freddo, insomma, per nulla adatto ad affrontare tematiche importanti per la città come la prossima variazione del Prg per la quale, ha spiegato il capogruppo del Patt “sono stati previsti 250 mila euro di consulenze ma ancora si sa poco”.
A chiedere che si ponga fine alle continue rivendicazioni è il consigliere Renato Tomasi dell'Upt: “Io credo che adesso sia venuto il momento di piantarla con le rivendicazioni personali. Dopo un anno e mezzo dalle decisioni del sindaco anche i mal di pancia devono passare. Confrontiamoci sui temi senza urlare inutilmente che a Trento non c'è sicurezza o che la città è sporca. Chi nella maggioranza parla in questo modo porti delle soluzioni perché è troppo facile fare del populismo”.
Per il consigliere del Cantiere Civico Paolo Castelli, le difficoltà in cui versa la maggioranza sono da ricercarsi principalmente in due cause. “Siamo in profondo ritardo e confusione su alcuni temi che quest’amministrazione comunale dovrebbe porre come pilastri per la propria azione – ha spiegato Castelli - mi riferisco al nuovo Prg, alle circoscrizioni e alla programmazione di alcune opere pubbliche strategiche per la città, ad esempio la ristrutturazione della piscina e la creazione del nuovo lido. Ma vi è un malessere che influenza trasversalmente i gruppi consiliari della maggioranza che si è acutizzato all’indomani dei vari congressi politici di Pd, Patt ma soprattutto Upt. Malessere dato, in parte dalla formazione della giunta, mai motivata con sufficiente spessore ai cittadini e ai consiglieri, in parte dalla mancanza di relazione e di dialogo personale tra sindaco e numerosi consiglieri”.“Ho già detto - conclude Castelli - che il consiglio comunale è come una squadra il cui allenatore è il sindaco. Spetta a tutti i giocatori impegnarsi per vincere ma il ruolo dell’allenatore è senz’altro preminente. Egli deve saper cogliere il disagio, parlare con chi lo impersona e trovare delle soluzioni, anche forti se necessario. Il tempo c’è ancora. Importante è che si sappia coglierlo e sfruttarlo positivamente”.
Nell'attesa di capire quali saranno le scelte che il sindaco vorrà comunicare alla propria maggioranza, questa sera si terrà il coordinamento cittadini del Partito democratico guidato dalla consigliera e segretaria cittadina Elisabetta Bozzarelli: “L'incontro sarà l'occasione per fare arrivare alla nostra amministrazione il pensiero e l'aspettativa del Partito democratico. Non si parlerà tanto di rimpasto o deleghe ma faremo un ragionamento a tutto tondo che deve partire dall'esigenza principale di dare delle risposte alla città di Trento che rispetti il programma per il quale siamo stati eletti”. Le forme e i metodi per fare tutto questo vengono in un secondo momento. “Anche da uno scambio di mail – ha affermato la segretaria cittadina - il tema della sicurezza è certamente qualcosa che rimane all'ordine del giorno. Accanto a questo c'è l'impegno per la revisione del Prg. Mi auguro che l'estate abbia portato soluzioni al sindaco per una giusta ripartenza”.
La parola “ripartenza” sembra essere la più usata dal centro sinistra che, a differenza del sindaco, non vedrebbe in maniera negativa un mini rimpasto. Con questo quadro politico alle minoranze non basta che stare a guardare. “Questa maggioranza è imbarazzante – ha spiegato Devid Moranduzzo, consigliere della Lega Nord – e in questa situazione la sfiducia al sindaco credo sia il sogno di molti. Noi stiamo cercando di lavorare in maniera concreta per la città ma in questo momento la maggioranza sta rallentando i lavori in consiglio. Stanno perdendo tempo parlando di rimpasti e deleghe. Qualcuno all'interno della maggioranza, come il Patt, dovrebbe avere più coraggio non sono nel dire le cose sui giornali”.
“Essendo alternativi a questa maggioranza daremo la nostra sfiducia se si presentasse l'occasione perché non siamo la stampella di nessuno” ha affermato anche il capogruppo del M5S Paolo Negroni. Ad oggi le minoranze sono state fin troppo tenere – ha concluso il consigliere - e come ribadito in passato, ci troviamo con una maggioranza che è stata messa assieme solo per vincere le elezioni. La Giunta sembra muoversi in maniera autonoma e i consiglieri si sentono tagliati fuori. Senza dubbio ci sono tante questioni personali da risolvere ma alla fine non credo che nessuno della maggioranza avrà il coraggio per far nascere una crisi”.