Comune, pochi applausi per le scelte di Andreatta
Tomasi: "Si accentueranno i problemi tra Upt e Cantiere", Bozzarelli: "Politica fatta ancora da sessantenni", Coppola: "No comment", Romano: "Vecchiume politico"
TRENTO. Le decisioni assunte dal sindaco sembrano non accontentare in toto la maggioranza che ancora una volta si divide. L'unico che sembra assumere quasi un profilo istituzionale è Alberto Pattini, capogruppo del Patt che vede il consigliere, Tiziano Uez, diventare assessore. “In questo momento – ha affermato – c'è la necessità di recuperare stabilità”.
In merito all'ipotesi ventilata ieri di una sua nomina a presidente del Consiglio comunale al posto di Lucia Coppola, Pattini ha affermato che la sua convinzione “era quella di dare il giusto ruolo ad ogni singolo componente del gruppo”. “La proposta di ricoprire l'incarico di presidente – ha spiegato il capogruppo del Patt – non è arrivata dal sottoscritto ma era nata da varie convergenze consiliari. Questo ha poi portato in me la responsabilità di valutare la stabilità e l'unità del gruppo e di mantenere un passo fermo”.
Di ben diverso tenore il commento, invece, di Renato Tomasi, ex assessore e esponente del Cantiere Civico. “Credo che se il Pd e il Patt appoggiano il sindaco – ha affermato - non ci sono problemi. Io sono del Cantiere, non avevo problemi prima e non ne ho nemmeno adesso perché ho sempre detto che avrei appoggiato il sindaco qualsiasi fosse stata la scelta. Di certo, però, ora i problemi tra Upt e Cantiere si accentueranno”. In merito alla scelta di Tiziano Uez, Tomasi ha spiegato che “è sempre stata una persona critica ed ora l'auspicio è che possa anche aiutare a fare quello che chiedeva”.
L'esponente del Cantiere ha espresso poi il proprio dispiacere per l'uscita dalla giunta di Marika Ferrari. “Mi spiace – ha spiegato – che sia stata sostituita non per incapacità ma solo per degli equilibri politici che sono poi lo stesso motivo per cui oggi anche io non faccio l'assessore”.
La consigliera Elisabetta Bozzarelli, segretaria cittadina del Pd si augura che “le riflessioni fatte in questi giorni dal sindaco Andreatta siano indirizzate non tanto a migliorare la governabilità che è un termine che sa di vecchio ma a garantire la possibilità di un'azione verso il futuro rilanciando l'intera maggioranza”.
A esprimere il proprio disappunto sull'uscita dalla giunta di Marika Ferrari è anche l'assessora provinciale Sara Ferrari che su Facebook ha scritto “È avvilente che una coraggiosa scelta d'innovazione di ieri, finisca oggi con una giovane donna fuori”
Del tutto insoddisfatta la Verde Lucia Coppola. “Penso che sia abbastanza un 'no comment' e chi ha orecchie per intendere, intenta”. La portavoce dei Verdi non ha per nulla gradito la decisione di non creare un assessorato all'ambiente. “Come verde ambientalista – ha affermato - ritengo che la decisione di non assegnare una collocazione all'assessorato all'ambiente accorpandolo ad altre cose sia un punto di arretramento veramente pericoloso, fuori dal tempo e fuori dalla storia”.
In veste di presidente del consiglio comunale, invece, Lucia Coppola, ha voluto ringraziare del lavoro fatto l'ormai ex assessore Marika Ferrari. “Ha dimostrato un grande impegno – ha affermato – mettendo a disposizione le proprie competenze professionali, la sua freschezza di idee e la sua sincera passione. Ha dimostrato capacità di ascolto, di relazione e voglia di imparare. Tutte doti che purtroppo spesso non appartengono alla politica”.
In merito all'uscita dalla giunta di Marika Ferrari, la consigliera Antonia Romano, esponente de l'Altra Trento a Sinistra (non in maggioranza) ha affermato che “Una donna è stata sacrificata all'altare del vecchiume politico. Una giovane donna portatrice di freschezza, di sorrisi, di cui non sempre ho apprezzato, da ambientalista laica quale mi ritengo, le risposte, le scelte politiche, le non scelte politiche. In Marika Ferrari ho però apprezzato la volontà di mettersi in gioco, le potenzialità di crescita, l'entusiasmo, la disponibilità verso chiunque abbia interagito con lei”.
La consigliera Romano chiama in campo anche il “consiglio delle donne”. “Comprendo il dramma politico e umano di Andreatta – ha spiegato la consigliera - combattuto tra il cedere a uno stravolgimento totale della sua giunta, il trovare una mediazione che lo rende forse più povero di voti in maggioranza e l'abbandonare la città a nuove pericolose elezioni. In tutto ciò mi chiedo quale sia il ruolo del consiglio delle donne, battezzato in Comune prima dell'estate, che finora ha taciuto sia sulle doppie preferenze che sulla questione rimpasto. Lungo e faticoso sarà il cammino verso le pari opportunità dei generi finché non si avrà il coraggio di cambiare rotta politica e lasciare qualche vecchio trombone a casa, finché interessi di bottega prevarranno sugli interessi per la città, finché chi è volto nuovo e donna sarà costretta a soccombere persino di fronte ai suoi colleghi di partito”.