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Un incidente mortale e 48 feriti tra Vezzano e Trento negli ultimi 3 anni, la metà degli schianti ha coinvolto la fauna selvatica. Ecco i dati

I dati relativi al tratto tra Vezzano e Trento sulla Gardesana nella risposta del presidente Maurizio Fugatti all'interrogazione di Roberto Stanchina (Campobase)

Di Luca Andreazza - 19 febbraio 2025 - 19:07

TRENTO. Quasi 70 incidenti, 1 morto, 31 persone che hanno subito lesioni e 48 feriti complessivi. Diversi quelli riconducibili a impatti contro la fauna selvatica. Questi i dati dell'ultimo triennio registrati sulla Gardesana nel tratto tra Vezzano e Trento.

 

Il tratto in particolare all'altezza del Vecchio Mulino è considerato un hotspot di incidentalità ma è complesso, per ridurre almeno quelli che coinvolgono gli animali, la creazione di un wildlife crossing o strutture ad hoc come richiesto anche dalle associazioni. 

 

In tre anni in Trentino sono stati investiti circa 2 mila selvatici tra cervicamosci e caprioli. A questo dato si aggiungono 600 animali di altre specie. E l'area lungo la strada statale 45bis è un punto caldo. Sono 36 le segnalazioni arrivate al corpo forestale relativamente agli animali selvatici nell'arco degli ultimi 3 anni (Qui articolo).

 

Nel 2022 sono stati registrati 12 investimenti: 8 caprioli (6 deceduti; 2 fuggiti) e 4 cervi (3 deceduti; 1 fuggito). "Agli atti del servizio Gestione strade della Provincia - si legge nel documento firmato dal presidente Maurizio Fugatti - risultano aperte cinque posizioni di sinistro con richiesta di risarcimento danni da parte dei proprietari dei veicoli coinvolti. I danni ai veicoli evidenziati nelle richieste, riguardano la carrozzeria, il parabrezza, il telaio e alcune componenti del motore".

 

Nel 2023 sono stati invece 8 gli investimenti: 4 caprioli (1 deceduto; 1 ferito; 2 fuggiti), 2 cervi (1 ferito; 1 fuggito) e 2 orsi (entrambi fuggiti). "Non risultano aperte posizioni di sinistro con richiesta di risarcimento danni da parte dei proprietari dei veicoli coinvolti. E' presumibile pertanto che i danni subiti dai veicoli siano di trascurabile entità".

 

L'anno scorso invece si è saliti a 16 casi: 10 caprioli (2 deceduti; 2 feriti; 6 fuggiti), 2 cervi (entrambi deceduti), 3 orsi (tutti fuggiti) e 1 lupo (deceduto). "Risultano aperte tre posizioni di sinistro con richiesta di risarcimento danni da parte dei proprietari dei veicoli coinvolti. I danni ai veicoli evidenziati nelle richieste, riguardano la carrozzeria, il radiatore, il telaio (se motociclo) e alcune componenti del motore".

 

In generale, l'interrogazione di Roberto Stanchina (Campobase) chiede anche se e quali interventi strutturali sono previsti per mettere in sicurezza e adeguare il tratto trentino della SS 45 bis all’effettivo volume di traffico, soprattutto nel tratto di massima affluenza Sarche – Trento.

 

"In termini di infrastrutturazione per la mobilità alternativa - aggiunge Fugatti nella risposta a Stanchina - si cita il recente completamento e l’apertura all’utenza della ciclabile che da Vezzano porta alla località Due Laghi, 'opera C-40' per un importo finanziato di 907.534,96 euro. Con l’ultimo aggiornamento del Dopi in materia di viabilità, inoltre è stato programmato l’intervento denominato 'Opera C-103 - Pista ciclabile Trento – Cadine: primo intervento da Trento al bivio per la Sp 85 del Bondone' per 4.400.000 euro".

 

A partire dal 2018 sono in corso progressivi interventi di manutenzione straordinaria sul viadotto Montevideo in località Vela. "Più in dettaglio, oltre agli interventi di ripristino delle pile in calcestruzzo armato (sono state finora ristrutturate le prime due pile di valle in corrispondenza del piazzale Zuffo e l’ultima di monte, per un costo complessivo di oltre 300.000 euro), tra il 2021 e il 2022 sono stati effettuati i lavori di rifacimento dei giunti, della pavimentazione stradale e delle barriere sicurvia per un costo complessivo di circa 2,2 milioni di euro".

 

Inoltre a partire dal mese di giugno 2024 "sono in corso interventi per il consolidamento delle strutture in acciaio dell’impalcato che si protrarranno presumibilmente per i prossimi due o tre anni, con un costo presunto complessivo di oltre 4 milioni di euro. A ciò dovranno aggiungersi i lavori di sistemazione delle tre pile non ancora risanate e di alcune porzioni della soletta in calcestruzzo armato: interventi che potrebbero comportare un’ulteriore spesa non inferiore ai 2 milioni di euro".

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