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“Il Consiglio regionale del Veneto dice 'no' ai dazi di Trump: la giunta Zaia dimostri se sta o no con i nostri imprenditori”

L'ordine del giorno presentato dai 5Stelle, connesso alla trattazione in aula del disegno di legge in materia di attrazione degli investimenti industriali, è stato approvato all'unanimità: “Ora vedremo da quale parte decide di stare Zaia, se con gli interessi di Trump o con quelli delle circa 7500 aziende venete che fondano principalmente il proprio benessere nell'esportazione dei beni e dei servizi prodotti, con forti relazioni nel mercato d'oltreoceano”

Pubblicato il - 26 febbraio 2025 - 19:15

VENEZIA. “Il Consiglio regionale del Veneto ha approvato all'unanimità un mio ordine del giorno per dire no ai dazi di Trump in difesa delle imprese venete. Ora Zaia e la Giunta si attivino in tal senso con il governo Meloni, e dimostrino da quale parte stanno”. Sono queste le parole di Erika Baldin, capogruppo del Movimento 5Stelle in Veneto, dopo il via libera arrivato dall'aula all'ordine del giorno presentato oggi e connesso alla trattazione in aula del disegno di legge in materia di attrazione degli investimenti industriali.

 

“Ringrazio le colleghe e i colleghi consiglieri – dice Baldin – per essersi schierati dalla parte delle imprese venete, a serio rischio di subire danni importanti dalle nuove politiche statunitensi, vanificando così l’intero impianto di questa legge in discussione”. Come ampiamente discusso negli ultimi mesi infatti, il nuovo presidente americano ha fatto riferimento in molte occasioni alla sua volontà di imporre dazi anche agli alleati europei, con effetti potenziali pesanti anche per le economie locali (Qui Articolo), arrivando oggi ad annunciare dazi del 25% nei confronti dell'Ue (anche se non è chiaro quali merci saranno interessate).

 

“Le ricerche di Unioncamere Veneto – continua la capogruppo dei 5Stelle – dicono che l’eventuale apposizione di dazi alle merci provenienti dalla regione contrarrebbe le loro vendite almeno del 25%, ovvero, quasi due miliardi di euro verrebbero a mancare. È chiaro che un investitore potrebbe allontanarsi dall’Italia e dal Veneto, anche ove vi fossero altre condizioni favorevoli, in presenza di penalità così pesanti e insensate. Mentre le istituzioni europee discutono se e come reagire all’offensiva protezionistica americana, ora la palla passa alla Giunta regionale e al governo Meloni”.

 

“Il presidente Zaia – conclude Baldin – aveva dichiarato ai media di non essere preoccupato dai dazi, perché secondo lui è giusto che tutti i leader difendano il ‘propriomercato. Ora che l’unanimità del Consiglio si è espressa, vedremo da quale parte decide di stare questa volta, se con gli interessi di Trump o con quelli delle circa 7500 aziende venete che fondano principalmente il proprio benessere nell’esportazione dei beni e dei servizi prodotti, con forti relazioni nel mercato d’oltreoceano”.

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