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Fratelli d'Italia "scarica" la sindaca di Riva Cristina Santi. Iurlaro: "Troppe mancanze di rispetto, pronti a correre da soli". E su Trento: "Idee chiare, abbiamo i nomi"

"A minare i rapporti tra Fratelli d'Italia di Riva del Garda e la Lega di Riva del Garda non siamo stati noi, ma la sindaca Cristina Santi. Fdi è sempre stato un alleato fedele e rispettoso della prima cittadina, ma lei non ha dimostrato eguale correttezza nei nostri confronti. Gli episodi sono tantissimi. Questi sono dati di fatti che rendono impossibile un proseguo del rapporto. Noi siamo trasparenti, localmente la sindaca non si è dimostrata tale" aggiunge il presidente di Fdi del Trentino

Di Daniele Loss - 24 ottobre 2024 - 13:20

TRENTO. "Noi siamo pronti: per il candidato sindaco di Trento abbiamo alcuni nomi, provenienti dalla sia dal mondo politico che dalla società civile. Entro la fine del mese speriamo di sciogliere le riserve. Su Riva del Garda, invece, la nostra posizione è chiara, netta e insindacabile: non appoggeremo la sindaca uscente Cristina Santi se dovesse ripresentarsi e siamo pronti a "correre" con il nostro simbolo. Stesso discorso vale per Mori. Gli alleati devono rendersi conto che Fratelli d'Italia non è più un "partitino", non valiamo più il 4%. Abbiamo un altro "peso" e questo deve contare. Il Patt? Sarà nel centro destra, senza "se" e senza "ma" e nessuno l'ha mai messo in dubbio".

 

Parola di Alessandro Iurlaro, presidente di Fratelli d'Italia in Trentino, che fa il punto della situazione in vista delle prossime elezioni comunali. Qualche "ruggine" c'è all'interno della coalizione che governa la Provincia (ma questa è risaputo), quello che è certo che è il partito di Giorgia Meloni ha le idee molto chiare e nessuna intenzione di recitare il ruolo di "comprimario".

 

Il 4 maggio in Trentino si voterà infatti per eleggere i sindaci di quasi tutti i comuni. A cominciare da quello di Trento dove il sindaco uscente Franco Ianeselli parte da favorito, ha già iniziato la propria campagna elettorale, mentre il centro destra non ha ancora annunciato il nome di chi dovrà guidare la coalizione in una sfida elettorale che oggi appare come una "mission impossible".

 

Poi ci sono i "nodi" riguardanti Riva del Garda e Mori, dove Fratelli d'Italia non è disposta a farsi mettere in alcun modo "i piedi in testa". Anzi, il partito di Giorgia Melone vuole essere protagonista, a costo di procedere da soli. Con l'attuale prima cittadina Cristina Santi i rapporti politici sono ai minimi termini e, poco ma sicuro, Fdi non parteciperà all'alleanza se la Lega deciderà di puntare ancora su di lei.

 

Presidente Iurlaro, partiamo dalla questione capoluogo. "Ci siamo" per il nome del candidato sindaco?

"Per quanto ci riguarda siamo pronti. Abbiamo alcuni nomi, provenienti sia dal mondo politico che dalla società civile, che proporremo al tavolo di lavoro con gli altri partiti della coalizione. Diego (Binelli, ndr, il segretario provinciale della Lega)  ha detto che saranno pronti anche loro entro la fine di ottobre e, dunque, auspico che l'incontro decisivo possa avvenire nel giro di pochi giorni. I confronti che abbiamo avuto sono stati cordiali e produttivi, adesso si tratta di dare la stretta finale. Ma non abbiamo fretta".

 

Beh, insomma: mancano sei mesi e mezzo alle elezioni. Siete un po' al "limite".

"Io non la vedo così. Con un candidato forte, la persona "giusta" al posto "giusto", una coalizione compatta e un programma ben preciso non sono le due - tre settimane in più a fare la differenza. Ianeselli si sente in una "botte di ferro" e, invece, perde i pezzi e poi l'attuale sindaco non è un termine di paragone utile, visto che sta facendo campagna elettorale praticamente già da un anno. Tutti pensano che siamo rimasti con le mani in mano mentre, invece, abbiamo lavorato sodo. E non mi pare che nel centro sinistra le cose vadano benissimo, visto che stanno perdendo "pezzi" lungo strada. Chi dice che siamo in ritardo dovrà ricredersi".

 

In tanti pensano che il centro destra dia già "per perso" il capoluogo.

"A dirlo sono gli esponenti del centro sinistra e la cosa ci fa piacere perché significa che hanno timore della squadra che metteremo in campo. Siamo assolutamente in linea con i tempi che ci eravamo prefissati. Evidentemente i nostri avversari politici non sono tanto tranquilli se devono parlare continuamente di noi anziché pensare alla propria campagna elettorale".

 

Il Patt farà parte della coalizione di centro destra. Perché, in tal senso, le Stelle Alpine non si sono mai espresse chiaramente.

"Ma non c'è ombra di dubbio al riguardo. E poi non è vero: se qualcuno si è "preoccupato" del fatto che il Patt abbia avuto delle interlocuzioni con il centro sinistra, quelli non siamo stati certamente noi. Nel 2020 ha supportato Ianeselli, ha fatto parte della maggioranza e, dunque, in vista di un'altra competizione elettorale è normale vi siano stati dei contatti. Noi, però, non abbiamo mai avuto dubbi a riguardo. Al tavolo di lavoro di cui parlavo prima erano seduti tutti i partiti che compongono l'attuale maggioranza provinciale, ovvero Fratelli d'Italia, Lega, Forza Italia, Patt, Lista Fugatti, Lista Spinelli e Udc".

 

A Riva del Garda, invece, lo scenario è completamente diverso.

"Per quanto ci riguarda no. Mi spiego: come abbiamo le idee chiarissime su Trento, le abbiamo anche su Riva. Poi è chiaro come la situazione sia ben diversa, ma non per "colpa" nostra. A minare i rapporti tra Fratelli d'Italia di Riva del Garda e la Lega di Riva del Garda non siamo stati noi, ma la sindaca Cristina Santi. Fdi è sempre stato un alleato fedele e rispettoso della prima cittadina, ma lei non ha dimostrato eguale correttezza nei nostri confronti. Gli episodi sono tantissimi: penso a patti di coalizione firmati senza che ne fossimo informati e dei quali siamo venuti a conoscenza poche ore prima che uscissero sulla stampa, assessori rimossi senza il giusto confronto e, ultima in senso temporale ma non per importanza, la totale mancanza di rispetto mostrata dall'Amministrazione nei confronti di un'esponente provinciale di Fratelli d'Italia in occasione di un importante evento. Questi sono dati di fatti che rendono impossibile un proseguo del rapporto. Noi siamo trasparenti, localmente la sindaca non si è dimostrata tale".

 

In poche parole: se Santi ricandiderà a sindaca non avrà il supporto di Fratelli d'Italia.

"Ci stiamo confrontando con le altre forze della maggioranza per costruire un'alternativa. Con il segretario leghista Binelli sono stato chiaro, ovviamente la cosa non è "piaciuta", ma la nostra posizione è chiara e indiscutibile. Capisco la posizione della Lega ma, come ho già avuto modo di dire, siamo pronti a correre da soli con il nostro simbolo. Non appoggeremo un'eventuale ricandidatura della Santi, con cui ci sono stati anche screzi politici visto che non ha fornito risposte a domande che noi avevamo posto. Appoggeremo la prima cittadina sino al termine della legislatura ma, per quanto ci riguarda, non ci sarà un "oltre". Non siamo più disposti a sopportare determinante situazioni che si sono verificate".

 

Un po' come accaduto a Rovereto.

"No, la situazione è diversa. A Rovereto eravamo, anche in quel caso, "pronti" a sederci attorno ad un tavolo, ma le altre forze del centro destra hanno preferito prendere un'altra strada. Eravamo disposti a dialogare, ma non c'è stata tale possibilità. Per quanto riguarda Riva del Garda siamo pronti a confrontarci, ma non recederemo di un millimetro dalla nostra posizione. La Lega lo sa, sta a loro fare le valutazioni del caso. Se ci sarà la possibilità di andare compatti ben venga, ma non con Cristina Santi candidata sindaca. Il nostro è un progetto inclusivo, ma ci sono delle condizioni e a Riva Fratelli d'Italia è cresciuto tantissimo come partito e il "peso" non è certamente quello di cinque anni fa".

 

Per quanto riguarda, invece, Mori e Pergine Valsugana, altri due comuni di grandi dimensioni nei quali si andrà al voto?

"A Mori la situazione è molto simile a quella di Riva del Garda. La definirei una "polveriera" e la nostra posizione è, anche in quel caso, molto decisa. Diciamo che tra le sezioni locali di Fratelli d'Italia e Lega ci sono un po' di contrasti. Su Pergine, invece, mi sento di essere molto tranquillo e non voglio aggiungere altro".

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