Comunali, Gianni Beretta guarda a destra e al secondo mandato da sindaco. Da Arcais ad Acler, assenze pesanti. Via anche il Movimento 5 stelle?
Cantieri aperti a Levico Terme in vista delle elezioni comunali. Il sindaco uscente pronto a un nuovo mandato ma le alleanze potrebbero cambiare rispetto a 6 anni fa
LEVICO TERME. Il sindaco uscente, Gianni Beretta, pensa a un secondo mandato e in caso di riconferma non è escluso che l'asse, già caratterizzato da diversi esponenti della Giunta in quota La Civica, possa spostarsi un po' più a destra. Anche se il primo cittadino potrebbe essere un punto di riferimento pure a sinistra. Il vice sindaco Patrick Arcais, che è si è dimesso a inizio anno per contrasti con la maggioranza (accusata di troppo immobilismo), potrebbe restare fuori dalla partita, come annunciato alla ratifica del passo indietro. Un altro volto noto e da sempre impegnato in politica potrebbe saltare il prossimo giro, già assessore e candidato sindaco Tommaso Acler è, infatti, orientato a prendere una pausa.
Probabilmente non ci sarà il simbolo del Movimento 5 stelle. Intenzionati a essere della partita Partito Democratico e Lega, quest'ultima con un'altra veste. I cantieri sono aperti a Levico Terme.
Nel 2018 la maggioranza comunale era crollata e Michele Sartori si era dimesso. L'anno successivo le elezioni anticipate con la vittoria al ballottaggio di Gianni Beretta, sostenuto dalle liste "Patto Levicense", "Levico Futura" e "Levico e frazioni al centro", che oggi guarda a una riconferma.
"Adesso cerchiamo di concludere la consiliatura e di chiudere le ultime partite nel miglior modo possibile", commenta Beretta. "Poi sarà il tempo dei bilanci di questa esperienza impegnativa ma bella". Tutto rimandato a gennaio. "La mia volontà è quella di ripresentarmi, però il discorso va affrontato con la maggioranza per verificare che ci siano le condizioni. A inizio del prossimo anno confidiamo di avere le conferme".
Gli eventuali sfidanti potrebbero essere profondamente diverse e anche le alleanze. Dopo aver chiuso davanti il primo turno ma aver perso il ballottaggio, Acler (sostenuto 6 anni fa da "Impegno x Levico", Lega e "Fare! Per Levico e frazioni") sembra intenzionato a non partecipare alla competizione elettorale. "L'intenzione è quella di rallentare dopo circa 20 anni di impegno ininterrotto". Un supporto esterno. "L'idea è di presentare una lista civica riformista e progressista in campo economico".
E dopo una campagna elettorale piuttosto aspra, per Acler la consiliatura che si avvia alla chiusura è stata positiva. "Non ero molto convinto e non ho mai nascosto le mie preoccupazioni, tuttavia Beretta ha governato abbastanza bene". Parole che potrebbero aprire a discorsi di alleanze diverse, un avvicinamento che non viene escluso a priori dalla Lega.
"E' ancora presto per queste decisioni", dice Aldo Chirico, segretario della sezione leghista. "Naturalmente sono stati avviati i confronti interni al gruppo e al partito per costruire una proposta e per ascoltare il territorio. L'idea è di non presentarsi con il simbolo della Lega ma come lista civica, però tutti i discorsi sono prematuri: siamo solo all'inizio del percorso". Possibile una convergenza su Beretta? "Tutte le iniziative sono per portare un beneficio alla comunità. Tutte le porte sono aperte: dipende poi dai programmi e da quello che ci chiedono i cittadini".
Iniziato il lavoro anche nella sede del Partito Democratico, che l'ultima volta si era presentata con Crescenzo Latino candidato sindaco. "C'è qualche discussione ma è ancora presto per parlare di organizzazione e strategie", spiega Michele Pettenon del Pd. "Pensiamo di esserci ma non c'è un posizionamento ufficiale o una formula sulle alleanza. Vedremo, anche con Beretta, quali sono le opportunità".
Quasi certa l'assenza di un altro candidato sindaco alle scorse elezioni: Maurizio Dal Bianco si chiama fuori. "Ho già fatto due mandati e non penso di cercare il terzo, spero di lasciare spazio ai giovani. Nonostante la maggioranza sia alla deriva, il vice sindaco si è dimesso e ci siano molte spaccature, poi l'elettorato vota altre proposte, come evidenziato anche alle elezioni politiche e provinciali".
E probabilmente dopo circa 10 anni non ci sarà il simbolo del Movimento 5 stelle. "E' un peccato ma non si può escludere. Il mio impegno non cambia e sono pronto a fornire supporto e aiuto come esterno", conclude Dal Bianco.