Centro destra nel caos senza certezze in vista delle Comunali: l'alternativa a Giacca non esiste. La Lega pare concentrata solo su Riva. I nomi? Restano Angeli, Strada, Eccher
Il termine ultimo per presentare il proprio candidato è stato continuamente spostato "in là" dal centro destra, che adesso si è dato come scadenza la fine dell'anno, dopo aver fissato - progressivamente - diverse "last date" (metà novembre, fine novembre, il 7 dicembre) che non sono state rispettate. Verrebbe da pensare che, vista la difficoltà dell'impresa, una parte della coalizione dia per "persa" la corsa al capoluogo e preferisca concentrarsi su altri lidi
TRENTO. Del doman non v'è certezza. Alcuna.
Prima del candidato sindaco il centro destra ha trovato lo slogan perfetto. Ironicamente, s'intende, ma qualcuno direbbe "anche no", visto che la situazione che regna all'interno della coalizione in proiezione delle elezioni comunali nel capoluogo, in programma il 4 maggio 2025, si può riassumere in due parole: incertezza totale.
O forse è addirittura caos perché, a quattro mesi e mezzo dalla data i cui verrà eletto il nuovo primo cittadino del capoluogo, il centro destra non ha minimamente l'idea di chi sarà l'avversario di Franco Ianeselli nella corsa a Palazzo Thun.
La situazione è terribilmente complicata per le forze che compongono la coalizione che governa la Provincia di Trento: la Lega spera che Mauro Giacca ci ripensi (visto che sì, si può tranquillamente dire, che il presidente del Trento Calcio ha declinato la proposta), Fratelli d'Italia si domanda come sia stato possibile che il nome sia stato "sbattuto" sul tavolo di lavoro e sui media senza avere la certezza della sua disponibilità e gli altri partiti fungono da semplice contorno, visto che sia il Patt che Forza Italia non hanno né il nome "giusto", né il "peso" per alzare la mano e inserirsi nella scelta.
L'eventuale candidatura di Giacca avrebbe ribaltato completamente l'attuale situazione, in perfetto stile Alessandro Borghese nel suo "4 ristoranti": l'imprenditore trentino sarebbe stato apprezzato da tutti, nessuno avrebbe posto alcun "veto" sulla sua candidatura, che avrebbe potuto aprire la "strada" al centro destra verso un certo tipo di elettorato (la borghesia cittadina, il mondo industriale e artigianale) e, con la sua discesa in campo, si sarebbero mosse in modo "massiccio" anche le forze provinciali, vista l'amicizia che lega il presidente del Trento Calcio con il Governatore Fugatti e diversi elementi della Giunta di piazza Dante.
No Giacca, no paty e, allora, il centro destra è spiazzato. Ogni giorno che passa sono ore (e forse voti) consegnati con tanto di "fiocco" all'attuale sindaco Ianeselli, che già partiva con un larghissimo vantaggio (i 24 punti di margine del 2020) e adesso si è visto "regalati" praticamente due mesi di campagna elettorale in cui ha dovuto rispondere a quelli che, non ce ne vorrà nessuno, sono gli avversari "minori", Claudio Geat e Giulia Bortolotti, candidati rispettivamente con una propria lista ("Generazione Trento") e con Onda (con il supporto del Movimento 5 Stelle).
Una vera e propria "manna" dal cielo per il primo cittadino di Trento e che il clima sia ultra sereno all'interno del centro sinistra lo testimonia anche il fatto che non si è ancora svolta la presentazione della coalizione e delle singole liste. Il motivo è semplice: non c'è troppa fretta, non bisogna correre il rischio di "stufare" i cittadini con "troppa" politica, tanto gli avversari non sanno che pesci pigliare.
Il termine ultimo per presentare il proprio candidato è stato continuamente spostato "in là" dal centro destra, che adesso si è dato come scadenza la fine dell'anno, dopo aver fissato - progressivamente - diverse "last date" (metà novembre, fine novembre, il 7 dicembre) che non sono state ovviamente rispettate. Verrebbe da pensare che, vista la difficoltà dell'impresa, una parte della coalizione dia per "persa" la corsa al capoluogo e preferisca concentrarsi su altri lidi.
E' innegabile, infatti, che la Lega, il partito del Governatore, in questo momento (e non solo) sia molto più attenta alle vicende rivane e a "proteggere" mediaticamente e politicamente la sindaca Santi che, per il partito di Salvini, resta la candidata senza "se" e senza "ma" alle prossime elezioni comunali (in programma, anche queste, il 4 maggio), nonostante la chiusura totale di Fratelli d'Italia.
In riva al Benaco il clima è teso, il partito di Giorgia Meloni sta dialogando con tutte le forze della maggioranza e, alla fine, potrebbe veramente avvenire una spaccatura "clamorosa", come accaduto a Rovereto. Con una differenza sostanziale: che a Riva il centro destra governava già e dividersi significherebbe riconsegnare il comune al centro sinistra.
Dunque a Trento, cosa "resta" al centro destra? La margherita, che già aveva pochissimi petali, adesso è quasi spoglia. I nomi che circolano sono sempre i soliti: la consigliera provinciale Eleonora Angeli, l'avvocato Lorenzo Eccher e la giornalista Laura Strada. Fratelli d'Italia stava lavorando anche ad altre piste, ma i tempi, che si stanno clamorosamente dilatando, stanno facendo "scappare" tutti. D'altronde, a chi piacerebbe correre essendo la seconda o la terza scelta? E poi, da un punto di vista strettamente più "pratico", chi scenderebbe nell' "arena" con pochissimo tempo a disposizione per sfidare un candidato fortissimo quale Ianeselli con il rischio, dunque, di fare una figuraccia?
Intanto, questo è poco ma sicuro, la magra figura la sta facendo il centro destra, che governa da sei anni la Provincia ma, non solo non riesce ad essere competitivo nel capoluogo, ma non è nemmeno in grado di trovare un candidato sindaco. Il rischio di debacle è fortissimo a meno che Giacca non cambi idea improvvisamente.
Altrimenti più che di... giacca, si parlerà di "cappotto". Quello che il centro sinistra, utilizzando una metafora sportiva, confezionerà al centro destra.