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Influenza e Covid, "Sistema sanitario sotto pressione, anche per gli incidenti sulle piste da sci". Ospedali pieni e lunghe attese ai pronto soccorso

I picchi di influenza e Covid mandando in apnea il sistema sanitario dalla Lombardia al Veneto. Preoccupazione sulla tenuta anche in Trentino. L'assessore Mario Tonina: "Trovati nuovi posti letto per rispondere alle esigenze". Lunghe attese ai pronto soccorso: "Chiediamo ai cittadini grande responsabilità e di rivolgersi in prima battuta al medico di medicina generale"

Di Luca Andreazza - 31 dicembre 2023 - 05:01

TRENTO. Il sistema sanitario trentino è sotto pressione tra ospedali pieni, la Provincia è corsa ai ripari e ha ricavato dei posti letto aggiuntivi per rispondere alla forte necessità di spazi, e pronto soccorso territoriali con lunghe attese per una visita. Sono diverse le situazioni che vengono monitorate e gestite durante queste festività. L'incidenza in crescita dell'influenza e del Covid giocano un ruolo importante ma non va sottovalutata l'affluenza sulle piste da sci e i vari incidenti che richiedono l'intervento degli operatori e l'attivazione dell'elicottero. Il Trentino soffre, come un po' tutto il Nord dalla Lombardia al Veneto.

 

Il picco delle curve di influenza e Covid è atteso in queste settimane di festività (Qui articolo). Nell'ultima settimana più di 150.000 lombardi, per esempio, sono stati colpiti da sindrome influenzale rilevata dai 'medici sentinella' distribuiti sul territorio regionale. Per arginare l'affollamento nei pronto soccorso in questi ultimi giorni la Lombardia ha deciso di sospendere in via precauzionale i ricoveri dal domicilio alle strutture che effettuano terapie riabilitative per velocizzare un eventuale ricovero. In Trentino la situazione è leggermente migliore ma la preoccupazione è altissima perché i posti letto iniziano a scarseggiare e i numeri sono destinati a salire nel corso di queste festività. Il sistema è in affanno.

 

"C'è una situazione di oggettiva difficoltà tra influenza, Covid e incidenti sulle piste da sci", commenta a il Dolomiti l'assessore Mario Tonina. "C'è un utilizzo quasi totale dei posti letto negli ospedali e una forte affluenza ai pronto soccorso con attese molto lunghe e ripercussioni sul lavoro nella gestione delle varie emergenze. Cerchiamo di affrontare le varie criticità in tempo reale per rispondere nel miglior modo possibile alle urgenze, poi superate le festività presenteremo alcuni piani strategici che possano guadare al futuro".

Si è alzata la curva dell'influenza e del Covid. "L'afflusso è stato importante", aggiunge Tonina. "Questi sono momenti importanti per garantire un servizio ai cittadini, in una fase diversa rispetto agli anni in cui il Covid ha creato non pochi problemi e la perdita di tante vite umane. Oggi la situazione è fortunatamente cambiata, ma crediamo che la vaccinazione rappresenti la possibilità di far fronte a un problema che esiste ancora, soprattutto per le persone anziane e fragili. Comunque tutti i cittadini che volevano beneficiare della vaccinazione sono stati messi in condizione di poterlo fare in tutto il Trentino".

 

Le campagne di somministrazione sono andate un po' a rilento, anche se nelle ultime settimane, complice l'organizzazione degli Open day, migliaia di persone si sono vaccinate. Un ricorso alle somministrazione che appare però un po' tardivo. "Sono stati numerosi gli appelli e gli inviti alla vaccinazione. E' un bene che la popolazione si rivolga ai centri dell'Apss ma se ci si fosse presi un po' più per tempo probabilmente avremmo limitato questa situazione".

 

L'apertura della stagione invernale è un momento fondamentale per l'economia del Trentino. Ma c'è l'altro lato della medaglia. Una percentuale, seppur piccola, delle tante persone sui tracciati si traduce in incidenti e il necessario ricorso alle cure mediche tra pronto soccorso oppure nei casi più seri, ospedalizzazioni. Poi ci sono tutte le altre casistiche, incidenti stradali in primis. 

 

A questo si aggiungono gli incidenti sulle piste. "La stima è di un +20% delle presenze nelle destinazioni turistiche, sicuramente positivo", evidenzia Tonina. "Ma la scarsità di neve e piste magari un po' più strette causano qualche difficoltà agli sciatori. E la situazione negli ospedali si aggrava ulteriormente". 

 

E il sistema sanitario è in apnea, compreso il pronto soccorso. "Il sovraffollamento è un problema prioritario in quanto influisce negativamente sulla qualità dell'offerta sanitaria. I dati dimostrano - sottolinea l'assessore - che l'afflusso massivo al pronto soccorso mette a rischio la sicurezza dei pazienti e la qualità delle cure. Questo impatta anche sul benessere degli operatori sanitari, che svolgono un ruolo cruciale nella nostra comunità".

 

La Provincia ha dato semaforo verde al Piano di gestione del sovraffollamento che sarà applicato alla rete del Servizio ospedaliero provinciale. "E' un problema serio che richiede un approccio strategico e mirato", continua Tonina. "L'obiettivo è garantire una gestione più efficiente del flusso di pazienti nei pronto soccorso. Siamo consapevoli che questo richiederà sforzi congiunti e coordinati. È fondamentale migliorare la comunicazione tra le diverse parti del sistema sanitario e ottimizzare l'uso della tecnologia per una gestione più rapida delle informazioni dei pazienti. Così si può garantire che ogni paziente riceva le cure necessarie nel minor tempo possibile. Inoltre dobbiamo lavorare per sensibilizzare i cittadini sull'importanza di un accesso responsabile al pronto soccorso". 

 

Ma il risultato non sarà immediato. "Per questo chiediamo ai cittadini ancora più senso di responsabilità", dice Tonina. "Comprendiamo che si possa essere preoccupati se si accusa un malessere per l'influenza ma è importante rivolgersi inizialmente al medico di medicina generale e non recarsi in prima battuta al pronto soccorso perché altrimenti si allungano le code con lamentele per l'attesa e il lavoro in corsia che diventa ancora più complesso".

 

Intanto i posti letto negli ospedali scarseggiano e il picco è previsto con inizio gennaio. "Abbiamo attivato una nuova convenzione alla struttura di San Vendemmiano a Castel Ivano. E si monitora costantemente la situazione per verificare le necessità. L'Azienda provinciale per i servizi sanitari e il Dipartimento lavorano per rispondere alle emergenze ma anche per trovare soluzioni più strutturali". 

 

Sono anni particolarmente difficili per la sanità trentina e l'assessorato è impegnato a elaborare dei piani da applicare superata questa fase di picco di varie emergenze. "Abbiamo stanziato le risorse per sostenere le Rsa e le Apsp ma è chiaro che serve avviare un ragionamento per definire una strategia per i prossimi 20 anni. Le liste d'attesa poi sono lunghe e anche in questo caso lavoriamo a possibili soluzioni ma per ora dobbiamo concentrarci sulle criticità più vicine", conclude Tonina.  

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