Per Cortina l'aeroporto per il mare spiagge ai privati, il turismo di Daniela Santanchè: ''Le aree libere? Piene di tossicodipendenti e rifiuti''
La ministra in questi giorni sta mostrando la sua visione di turismo per il Paese. A Cortina ha ribadito che la sua idea di rilanciare l'aeroporto è fondamentale per renderla competitiva con St.Mortiz o Gstaad. E oggi ha parlato delle spiagge: si lavora per fare le cose in regola ma lasciarle a chi già le gestisce e intanto ''sarebbe bene prima assegnare quelle spiagge che ora non sono assolutamente servite''
TRENTO. Per Cortina l'aeroporto per le spiagge i privati. La ministra del turismo Daniela Santanchè negli scorsi giorni aveva chiarito la sua visione sulla montagna e il turismo. Mentre era a Cortina, dove era tornata la scorsa settimana, aveva ribadito al Gazzettino che ''se vogliamo essere veramente competitivi, nel confronto con altre stazioni sciistiche, come St.Mortiz, come Gstaad o altre, è importante che le infrastrutture siano migliorate. Per questo ritengo che adesso, con l'occasione delle Olimpiadi e con i fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza, per le infrastrutture, Cortina possa fare molto per rimettersi al centro del turismo internazionale''.
Oggi è uscita anche con la sua ''visione'' sul mare. Le spiagge libere? Roba da tossicodipendenti e piene di rifiuti. E mentre in un Paese normale le spiagge sarebbero soggette a bandi, con cambi di gestione che si traducono i crescita, migliorie, progresso, in Italia la priorità pare restare quella di ''difendere'' diritti acquisiti per lasciare tutto immobile e fermo. "L'intenzione politica - ha detto la ministra del turismo da palco dell'assemblea di Confesercenti - è che dobbiamo fare le cose bene, non aprire la strada alle multinazionali, non svendere questo patrimonio, studiare, fare una mappatura. Ci vorrà del tempo. E poi fare delle gare che consentano a chi fa questo lavoro di continuare a farlo".
Insomma trovare il modo di essere in regola con l'Europa (che è stufa dei monopoli familiari che da decenni controllano porzioni di demanio pubblico) ma di preservare anche lo status quo. E ha aggiunto la "provocazione": "Sarebbe bene prima assegnare quelle spiagge che ora non sono assolutamente servite - dice - : ci sono tossicodipendenti, rifiuti. Nessuno pensa a tenerle in ordine: forse si potrebbe cominciare da lì. Dovrebbero poi essere ovviamente fruibili da tutti". Insomma tutto ciò che è ''natura'' in qualche modo va controllata e monetizzata. In montagna ben vengano gli aeroporti per viverla sempre più velocemente e quindi superficialmente.
Al mare meglio se con un bel chioschetto per mangiarsi il gelatino omologando tutto a un modello antropizzato stile anni '80. E mentre tutto cambia il turismo, come parte della società italiana, alla fine sogna di tornare lì, a quegli anni. Il Cornetto sulla spiaggia e il Cornetto anche in montagna. Tutti insieme, appassionatamente, a fare le stesse cose negli stessi luoghi negli stessi modi con un unico fine: spendere.