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Il Patt (Ossanna) vota con la Lega e salva la maggioranza sul ddl delle grandi derivazione idroelettriche: Fratelli d'Italia si astiene con Pd e Job

In Terza commissione provinciale il via libera al ddl di Mario Tonina con obiettivo la proroga delle grandi derivazione a scopo idroelettrico. L'autonomista Ossanna vota con la Lega, mentre Fratelli d'Italia si astiene con Partito democratico e con Job

Di Luca Andreazza - 17 ottobre 2022 - 12:59

TRENTO. Asse Lega-Patt e il disegno di legge che proroga le grandi derivazioni a scopo idroelettrico è stato approvato in Terza commissione. Un provvedimento che consente agli attuali concessionari di presentare piani industriali da attuare entro due anni per rendere gli impianti più efficienti. 

 

C'è un dato politico, però, dietro il semaforo verde al ddl di Mario Tonina. C'è la stampella del Patt per far passare il provvedimento con Lorenzo Ossanna a votare con Gianluca Cavada e Denis Paoli della Lega mentre Fratelli d'Italia con Katia Rossato e il Partito democratico con Alessio Manica si sono astenuti, così come il presidente della commissione Ivano Job, ex leghista e espressione del gruppo Misto, recentemente passato a Coraggio Italia.

 

Ora la trattazione è attesa in Aula ma intanto la maggioranza ha evitato di andare sotto puntando sulla combinazione Lega-Patt. A fini dell'iter cambia poco o nulla, ma questo voto delle Stelle Alpine ha evitato alla Lega l'imbarazzo di vedersi bocciato un provvedimento in commissione, come avvenuto in occasione della riforma sulla sanità (Qui articolo). 

 

Prima dell’esame è stato completato l’iter dell’audizione dei soggetti interessati con l’ascolto dei sindacati, che hanno mostrato una sostanziale condivisione sullo spirito della proposta. "Un atto importante - il commento di Andrea Grosselli (Cgil), Walter Alotti (Uil), Emanuela Briani (Cisl) e Franco Weber (Filctem-Cgil) - soprattutto nell'attuale situazione di difficoltà economica legata proprio ai costi dell’energia". 

 

Il segretario della Cgil ha detto di condividere l’obiettivo del testo che può contribuire a mantenere in atto investimenti importanti sul tema energetico, ma anche a mettere in sicurezza e dare più stabilità alle aziende. Tuttavia ha rilevato la contraddizione della Giunta Fugatti sulla partita delle piccole e medie derivazioni obiettando che “questa schizofrenia è dettata più da un’urgenza mediatica che da una visione strategica".

 

Nel ribadire di aver apprezzato lo spirito della proposta, ha sostenuto l’importanza di chiedere con determinazione al governo una delega piena sulla partita energetica, anche in una prospettiva futura di grande trasformazione nel campo delle energie rinnovabili. Invece Alotti ha notato che il Trentino, rispetto a Bolzano, ha il problema di avere molti più azionisti privati, che hanno il legittimo interesse di portare a casa sempre più risultati: siamo favorevoli a questa proposta, anche se il percorso sarà difficile.

 

La discussione ha affrontato i temi dell’estensione della proroga alle piccole derivazioni e dell’importanza di regolare la partita degli extra profitti e l’assessore Tonina ha cercato di rispondere a tutte le perplessità sollevate dai commissari.

 

Il consigliere del Pd, Alessio Manica, ha osservato che alla condivisione dell’obiettivo fanno da contraltare la preoccupazione e la perplessità per un’iniziativa temeraria, forse tardiva e disperata della Provincia: ha chiesto se l’Esecutivo abbia intenzione di sposare le richieste dei Comuni di proroga e messa a gara anche delle piccole derivazioni e ha aggiunto un inciso: "Una buona quota di piccole concessioni è in mano ai privati e quindi la proroga comporterebbe una buona parte di interesse privato. Altro tema, importante nell’ottica di proroga è interrogarsi sull’intenzione di pubblicizzare Dolomiti Energia e affrontare fino in fondo la possibilità di attivare risorse attraverso l’azionariato diffuso".

 

L’assessore Tonina ha raccomandato di tenere presente che su questo tema c’erano già stati dei contatti con il ministro uscente Cingolani per motivare una richiesta di proroga. Il rapporto con il governo proseguirà, tanto più a fronte di quello che potrà succedere e alla situazione che non lascia intravedere margini di miglioramento. Sospendere le gare ha sicuramente il suo peso, ma la partita più grande si gioca sugli extra profitti, una questione che potrà fare la differenza e che andrà trattata anche con il governo. Quanto alle piccole concessioni, "Noi - commenta il vice presidente della Pat - abbiamo competenza primaria sulle grandi derivazioni, non sulle piccole: comprendiamo le preoccupazioni dei Comuni e se sulla partita delle grandi concessioni ci sarà convinta condivisione, lavoreremo poi anche su quelle. E' una partita delicata che in questo momento, con questo ddl non possiamo affrontare". 

 

La questione non è puramente giuridica, ha notato Ugo Rossi (Azione), ma anche di tipo industriale. Il tema della presenza dei privati, in relazione all’avanzare delle gare, è sempre stato posto, ma fino adoggi non era affrontabile. La via scelta da Bolzano è stata quella di rafforzarsi sul profilo industriale e anche in Trentino forse ci sarebbe la possibilità di andare in questa direzione.

 

L'ex presidente della Provincia evidenzia che questo disegno di legge dice che gli obiettivi sono fare investimenti e introitare maggiori canoni, in prospettiva tra tre o quattro anni. "Ma allora qual è l’orizzonte del ddl?", chiede Rossi. "In questo contesto risulta importante capire come funzionano e come vengono regolamentati gli extra profitti e partire da lì per attivare di conseguenza meccanismi di sostegno e abbattimento dei costi. Serve avere un quadro chiaro, trasparente sui conti, sulle norme e sulla strategia".

 

Il vice presidente ha confermato che le partite sono diverse: da un lato la sospensione delle concessioni, dall’altro gli extra profitti. "Quest’ultima è la partita più importante. Il dialogo con il governo su questo va ripreso anche perché è la discussione su questo tema che farà la vera differenza. L’interlocuzione con i concessionari fa immaginare che la contropartita sarà immediata, anche se posticipando le concessioni non avremo risolto tutti i problemi, soprattutto se dovesse perdurare l’attuale avversa congiuntura", spiega Tonina mentre il dirigente generale del dipartimento ambiente, Roberto Andreatta, ha aggiunto che il ddl non è solo localistico, ma ha una valenza di sviluppo dell’intero sistema idroelettrico: sebbene non affronti direttamente il tema del prelievo degli extra profitti, ne fa comunque un cenno quando fa riferimento ai canoni legati al prezzo dell’energia.

 

Poi Gianluca Cavada (Lega) ha espresso l’auspicio che questo disegno di legge vada a buon fine: ottenere questa deroga è importante anche per le ricadute sui territori. "Peccato che non si possa innestare su questo provvedimento anche la proroga per le piccole e medie derivazioni. Ha chiesto di tenere in considerazione, in ottica di approvazione la necessità di distribuire le risorse per la pulizia degli invasi, per l’ambiente e il ripristino", mentre Lorenzo Ossanna (Patt) ha detto di guardare più al messaggio: "La proroga non può che mettere tutti d’accordo e politicamente non si può che essere d’accordo. Il rischio è grande, necessario procedere convintamente in questa direzione, anche per le piccole concessioni, seppure per quelle non è ancora il momento". 

 

E Manica ha detto che sarebbe nodale capire il quadro di orizzonte del sistema idroelettrico tra Trento e Bolzano, sarebbe inoltre importante comprendere il tema della privatizzazione. Approvata la legge, trascorsi i 60 giorni utili per scongiurare un’eventuale impugnativa, sarà cruciale interrogarci e fare chiarezza su questi temi. "Mantengo delle perplessità su questo provvedimento - dice il dem - perché fatico a capire il meccanismo di come eventuali maggiori introiti potranno essere riversati a breve termine sulle famiglie e sull’emergenza energetica in corso, ha aggiunto, dichiarando che farà fatica a votare positivamente il ddl".

 

Invece Katia Rossato (Fratelli d’Italia) ha notato che la situazione che stiamo vivendo è sicuramente grave, tuttavia ha chiesto di approfondire quali aiuti immediati potrebbero derivare a cittadini e aziende dall’approvazione di questo testo, anche in considerazione della possibilità concreta che lo stato impugni la norma.

 

Il presidente di commissione Ivano Job (Misto) ha osservato che dal punto di vista politico si devono tutelare soprattutto i cittadini trentini, ma l’impressione di disagio sul territorio è tangibile. "Anche questo provvedimento che voteremo farà emergere delle perplessità. Va bene dare un messaggio, fare un tentativo positivo, ma alla fine al trentino interessano le bollette e se queste non avranno nessuna variazione, sarà difficile da digerire e dobbiamo politicamente prepararci a risponderne. Ha annunciato il voto di astensione anche per le perplessità in merito al realistico rischio di impugnativa, riservandosi di intervenire nuovamente in Aula".

 

"Non deve passare il messaggio che Dolomiti Energia non stia garantendo un servizio all’altezza rispetto a quanto succede in altre regioni", ha precisato Tonina. "Da quando è nata la società ci sono 110 milioni di euro di ricadute sui territori che vengono utilizzate per garantire sostegni e investimenti. Se dovesse andare a buon fine questo ddl, in una interlocuzione con il principale gestore, abbiamo chiarito che si concretizzeranno nel breve termine ulteriori forme di ricadute per fare fronte all’attuale crisi: è evidente che questi sono dettagli che non possiamo scrivere nel disegno di legge e che oggi non possiamo nemmeno dettagliare in che forma e misura, ma c'è l’impegno. Da una crisi si possono e si devono cogliere le opportunità: il Trentino potrà essere protagonista anche su questo fronte". Poi le votazioni, ci è voluto il Patt a salvare la maggioranza.

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