Gli allarmi della Lega: da Ceccardi (''La guerra in Ucraina viatico per tutti quelli che scappano dall'Africa'') a Dalzocchio (che commenta il post sui no vax ucraini)
Il partito di Matteo Salvini si trova in grande difficoltà dopo che quello che era considerato il miglior uomo politico del mondo dal leader leghista si è rivelato essere il più pazzo dei criminali e l'accoglienza torna ad essere un'esigenza di tutti. E allora ecco due esponenti esporsi così rilanciando vecchie battaglie, da quella contro l'immigrato africano alle strizzate d'occhio al mondo novax nostrano
TRENTO. Da un lato l'europarlamentare Susanna Ceccardi preoccupata che la guerra in Ucraina possa diventare l'occasione per gli immigrati africani di entrare in Europa impunemente. Dall'altra la consigliera provinciale trentina Mara Dalzocchio che in un post di un utente Facebook che recita ''l'Italia dei pacifisti aiuta i novax ucraini!!!ahahhahahahahh spettacolare!!!! tot vaccinati 36,19%'' non resiste, mette il like, e commenta: ''Voglio proprio vedere come riusciranno a convincerci che per noi non vale la stessa regola'' (e mettendo poi il like al contro-commento dell'autore del post che si complimenta con lei).
Pensieri lontani (dal buonsenso) ma vicini (al non senso) di due amministratrici della Lega che ieri hanno pensato, così, di dire la loro dimostrando quando il partito di Salvini fatichi a liberarsi di certi retaggi (anti)culturali. Due polemiche che non esistono, ovviamente, ma che cercano di riportare sempre tutto sul terreno della litigata spiccia, dell'odio verso qualcuno, del due pesi e due misure, del noi e del loro. Anche in un momento come questo la logica del dividere è sempre quella dominante nel partito di Matteo Salvini in questi giorni in grandissima difficoltà dopo che quello che portava a modello di governo, di politico, di uomo, di difensore dei valori dell'Europa, Putin (in antitesi con l'Unione Europea) si è rivelato quel che è sempre stato: un folle criminale, antidemocratico, liberticida, intollerante e spietato.
Nel fallimento totale di ogni politica professata negli ultimi dieci anni (ora anche i governatori leghisti si accorgono che le reti di accoglienza sono fondamentali e che le migrazioni, come purtroppo le guerre, le carestie, le crisi economiche sono sempre esistite e sempre esisteranno anche se loro vorrebbero chiudere i porti, abbattere i ponti e bloccare le frontiere per restare soli a coltivare le proprie cattiverie) e nel fallimento di ogni tentativo di azione politica (dal Papete in poi il leader legista ad ogni occasione di dimostrarsi capace dal punto di vista politico è uscito come peggio non si poteva, non ultima la partita per la presidenza della Repubblica) gli slogan restano sempre quelli.
E così in una guerra devastante che preoccupa il mondo, causa morti e feriti, drammi e distruzioni, l'immigrato africano (che, tra parentesi, dovrebbe seguire una rotta assurda pur di raggiungere l'agognata guerra in Ucraina ed entrare così in Europa assieme ai profughi ucraini) resta lo spauracchio principale per Susanna Ceccardi.
Dall'altro lato gli ammiccamenti al mondo novax, che non sono mai mancati in quest'ultimo anno (come a quello negazionista, a quello anti-mascherine e via discorrendo), sono sempre di attualità e addirittura, per Mara Dalzocchio, un post oggettivamente incommentabile diventa occasione per attaccare, di fatto, le regole sulle vaccinazioni in Italia e per fare una brutta figura pubblica con quel ''per noi'' che ancora una volta punta a dividere in un momento dove, fortunatamente, il Paese è sempre più unito per aiutare il popolo ucraino. Per la cronaca, poi, è di queste ore la circolare del ministero che chiarisce che valgono le stesse regole per tutti. Ovviamente, però, prima si salvano le vite dalla guerra e poi le si mettono in sicurezza, con il vaccino, dalla pandemia.