Funivia Trento-Bondone, l'avanti tutta di Ianeselli: ''L'ex Italcementi un quartiere del divertimento e sviluppiamo la montagna in parallelo al grande impianto''
Il sindaco di Trento, Franco Ianeselli, a Il Dolomiti: "Le idee forti sono la passerella e il parco fluviale. L'intenzione è quella di avviare un Masterplan per arrivare a un piano coerente e sostenibile sull'area Ex Italcementi". E sulla funivia: "Una montagna identitaria e dare seguito all'immaginario di una città dal carattere urbano e alpino"
TRENTO. "Immaginiamo una città verticale e dobbiamo essere ambiziosi". Queste le parole a Il Dolomiti del sindaco di Trento, Franco Ianeselli, dopo la presentazione del progetto di collegamento Trento-Monte Bondone. "L'intenzione è quella di sviluppare la montagna in parallelo alla realizzazione dell'opera. E per procedere in questo senso, dobbiamo fare squadra tra pubblico e privato".
Il Trentino Alto Adige è andato a caccia di circa 70 milioni provenienti dal Piano nazionale di ripresa e resilienza. La Provincia di Trento ha presentato, come noto, la funivia Trento-Monte Bondone mentre quella di Bolzano la funicolare Merano-Scena-Tirolo. Se c'è qualche preoccupazione in terra altoatesina (Qui articolo), qui le amministrazioni pubbliche hanno trovato una certa sinergia sull'intenzione di provare a percorrere questa strada (Qui articolo).
"C'è un protocollo d'intesa tra Comune e Provincia per arrivare alle soluzioni più idonee per migliorare la città. Oggi - spiega Ianeselli - dobbiamo valorizzare le sinergie, la cooperazione e la capacità di saper fare rete. Il Monte Bondone per intenderci non può essere quella dei cartelli 'Proprietà privata Asuc' per intenderci. In passato la montagna è stata spesso protagonista per la litigiosità; ora serve serenità, amministrazione comunale in primis, per raggiungere i risultati".
Si spinge soprattutto sul primo tronco cittadino. Un nuovo impianto in telecabina che partirà dalla Destra Adige con fermata nell’abitato di Sardagna. Poi si aspetta l'hub intermodale per allungare verso il centro e si punta quindi sui privati per completare l'opera fino in cima (Qui articolo).
"Entro fine mese - evidenzia il sindaco - avremo la certezza dei circa 35 milioni per finanziare l'ammodernamento della Trento-Sardagna. Si parte da qui, consci che con queste risorse è più sicuro e più facile stimolare il privato per concorrere alla realizzazione di questa opera complessiva. Si delinea questa possibilità e siamo pronti a fare la nostra parte per arrivare a sviluppare l'impianto nella sua interezza".
A valle c'è un ragionamento che poggia su idee in parte ricorrenti sul piano Destra Adige (Qui articolo): il parco, il centro espositivo, lo studentato e il grande parcheggio. Solo l'iter dell'università sempre quello più avanzato nella fase progettuale. Languono altre proposte, polo fieristico su tutti (e con la leadership saldamente nelle mani di Riva del Garda Fierecongressi).
"C'è stata la suggestione delle strutture sportive e l'area dell'ex Italcementi, di proprietà di Patrimonio del Trentino. E' stato valutato anche il centro espositivo: attualmente non registriamo movimenti particolari o necessità stringenti di spazi in questo settore, la nostra intenzione è quella di stimolare il comparto ma se non ci dovessero essere riscontri tangibili, abbiamo anche il coraggio di cambiare destinazione e prevedere qualcosa di diverso. Oltre ai parcheggi e alle riflessioni aperte, pensiamo a un quartiere giovane, anche sugli orari e sulla socialità notturna, un quartiere del divertimento. Le idee forti sono la passerella e il parco fluviale. L'intenzione è quella di avviare un Masterplan per arrivare a un piano coerente e sostenibile".
Il quartiere Le Albere non ha reso come le aspettative, il rischio è quello che la funivia Trento-Bondone possa rappresentare un bis in questo senso? "Non nascondiamo che ci sono state difficoltà e che ci sono ancora alcune criticità. Ma c'è una sensazione di bellezza e il parco è stupendo. Il valore dell'area è enorme e sono convinto che possa trovare un equilibrio in questi anni, caratterizzati da continui miglioramenti. La funivia può completare la zona e dare quello slancio definitivo con la riqualificazione dell'ex Italcementi. Aspettiamo, quindi, prima di scrivere la parola fine".
Le ipotesi in ballo sono tante. "C'è il Briamasco: qui dobbiamo trovare un accordo con Provincia e Trento calcio. Ma siamo sempre convinti della possibilità di uno stadio urbano, magari ripensato. Intanto c'è il presente e vogliamo fare la nostra parte per mettere nelle migliori condizioni la squadra maschile in serie C e quella femminile in serie B", dice Ianeselli. "Poi l'università sembra intenzionata a portare in zona piazzale San Sanseverino la scuola di medicina. A ogni modo l'amministrazione vuole dare continuità e una visione unitaria al progetto, un piano capace di mettere l'eventuale edificio, l'ospedale e la Buc, per esempio. Ogni pezzo del puzzle deve essere inserito nella cornice generale. E' necessario un piano complessivo e capace di integrare i vari attori del territorio. L'hub intermodale, finanziato con 20 milioni, sempre attraverso il Pnrr, rappresenta un fulcro per la connettività e dobbiamo sviluppare il collegamento destra-sinistra Adige".
Se c'è qualche idea a valle della funivia, si parla forse un po' poco della montagna. Oggi si parte da 180 mila passeggeri all'anno per la funivia con circa 300 mila presenze annue sul fronte del turismo. I numeri presentati per testimoniare la sostenibilità dell'opera sembrano altini. Si parla di 600 mila passeggeri anno dal capoluogo a Sardagna con la possibilità di salire a 900 mila con il completamento della tratta Vaneze-Vason. Ma una volta in cima, che fare? Come gestire i flussi, soprattutto senza una stazione intermedia a Candriai e con la necessità di rafforzare la mobilità verso le Viote?
"La volontà - aggiunge Ianeselli - non è quella di creare un semplice skilift, difenderemo con le unghie e con i denti sci alpino e sci nordico ma sarei perplesso in questo caso e sarebbe un errore perché c'è il cambiamento climatico e dobbiamo ragionare sull'anno intero. E' un'alternativa alle auto per raggiungere una palestra a cielo aperto, una montagna identitaria e dare seguito all'immaginario di una città dal carattere urbano e alpino. Una montagna pedonalizzata con strutture di altissima qualità e una collaborazione con il Muse rafforzata e un sistema di bus elettrici per i collegamenti interni. I risultati dei numeri turistici sono buoni, ci sono poi in quota imprenditori che hanno investito sul Bondone e hanno tenuto duro anche nei momenti più difficili senza arrendersi. La loro resilienza è per noi da stimolo per sviluppare l'Alpe di Trento".
L'abitato di Sopramonte rischia di restare, però, isolato. "E' un sobborgo importante e con una comunità da valorizzare - continua il sindaco di Trento - nessuno deve restare indietro e abbiamo presente il compito di trovare le soluzioni più idonee. Dobbiamo lavorare con coesione per raggiungere gli obiettivi e avere benefici per tutti. Il Comune c'è e vuole fare la sua parte: seguo tutto personalmente ma c'è una squadra preparata e responsabile guidata dall'assessora Elisabetta Bozzarelli e da Fedrizzi sul profilo tecnico".
Tante le questioni annose: l'ex hotel Panorama, le Caserme austroungariche o Vaneze. "Si deve trovare una strada con la Provincia e in alcuni casi con le altre amministrazioni comunali. A Sardagna ci sono state idee che poi non sono state messe a terra. Alle Viote si è parlato della fattoria didattica più grande d'Europa in tempi più recenti. E' evidente che la funivia può mettere in moto la ruota per trovare soluzioni. Non vogliamo fare il passo più lungo della gamba e avvertiamo la responsabilità delle decisioni ma c'è comunque bisogno di ambizione. Inoltre dai finanziamenti all'apertura dei cantieri c'è tutto il tempo per pianificare il futuro di Trento e del Monte Bondone", conclude Ianeselli.