“Abbiamo pagato le difficoltà nel costruire le alleanze ma Calenda ci ha lasciato dopo 48 ore”, l’autocritica del Pd: “Più energie nelle Valli”
L’analisi segretaria provinciale Dem, Lucia Maestri: “Direi che l’autocritica che possiamo fare è questa: dobbiamo dedicare molte energie al territorio diffuso, non solo alle città, questo è il tema dei temi anche per le Provinciali del 2023”

TRENTO. Nella città di Trento (nel collegio uninominale della Camera) il Partito Democratico ha sfiorato il 30%, risultando la prima forza nel capoluogo. Potrebbe essere questa la fotografia delle elezioni dei Dem, buoni risultati nelle città ma deludenti nelle Valli.
“A livello nazionale – ha spiegato a caldo la segretaria provinciale Lucia Maestri – forse abbiamo scontato la difficoltà di costruire le alleanze e il fatto di aver perso per strada pezzi di alleanza. Calenda – ha sottolineato – ci ha lasciato dopo 48 ore e queste cose si pagano molto seriamente”. Maestri cita anche alcune incertezze sul piano programmatico che potrebbero essere costate qualche punto percentuale.
Per quanto riguarda il piano provinciale invece la segretaria Dem cita i risultati sotto le aspettative nei piccoli centri abitati: “Direi che l’autocritica che possiamo fare è questa: dobbiamo dedicare molte energie al territorio diffuso, non solo alle città, questo è il tema dei temi anche per le Provinciali del 2023”.
La ripartenza dunque dovrà passare per “l’esperimento” dell’Alleanza Democratica per l’Autonomia (che a Trento è riuscita a far eleggere Pietro Patton): “Abbiamo voluto questo progetto per portare a Roma le istanze della nostra Autonomia e per costruire una Autonomia dinamica forte e autorevole. Un’autorevolezza che in questi ultimi quattro anni si è un po’ persa” ha concluso Maestri.