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Spinelli sulla manovra: “Protezione sociale ma non assistenzialismo, convincersi che bisognerà tornare al lavoro prestissimo”

L’assessore al lavoro striglia le banche: “Mi aspetto molto di più dal mondo delle banche, non sono soddisfatto della velocità con la quale gli istituti stanno procedendo all’erogazione di nuova liquidità”. E sul lavoro: “Le persone ne hanno bisogno anche dal punto di vista psicologico”

Di Tiziano Grottolo - 12 maggio 2020 - 18:00

TRENTO. “Non sono dati che ci colgono impreparati, la prossima ricerca probabilmente porterà dati ancor più pesanti”, così l’assessore al lavoro e allo sviluppo economico Achille Spinelli ha commentato i risultati dall’indagine congiunturale del primo trimestre condotta dalla camera di Commercio, industria artigianato e agricoltura che delineano un quadro sconfortante per le imprese trentine colpite dal lockdown (QUI approfondimento).

 

È in questo contesto che si inserisce la recente manovra varata dalla Pat (articoli QUI e QUI), per l’assessore il Trentino sta vivendo “la tempesta perfetta”, ricordando come il bilancio provinciale potrebbe risentire di un ammanco di circa 380 milioni, per questo Spinelli ha chiuso circa la possibilità di un taglio dell’Irap per le imprese: “La riduzione delle imposte avrebbe un doppio effetto negativo sulle casse della Pat – aggiungendo –  perché il bilancio provinciale è sì ampio, ma deve sostenere molte competenze che hanno garantito servizi pubblici efficienti”.

 

La parola d’ordine che scandirà l’agire della Giunta sarà “Sicurezza innanzitutto e per tutti. Nell’ottica – ha proseguito Spinelli – di riportare la gente nel più breve tempo possibile al lavoro”. I tavoli per la sicurezza del lavoro sono stati attivati benché siano stati boicottati da Inail e sindacati che l’assessore ha definito “una battuta d’arresto”. Altro passaggio fondamentale è rappresentato da quello che è stata definita: “Protezione sociale ma non assistenzialismo – ha detto Spinelli – le persone devono tornare al lavoro perché hanno bisogno del lavoro, ne hanno bisogno in tutti i sensi, non solo per il reddito ma anche per emanciparsi da questa situazione non solo economica ma anche psicologica”. Il solo sussidio dunque per la Giunta non può bastare “dobbiamo per forza convincerci che bisognerà tornare al lavoro prestissimo con regole chiare”. Infine, ultimo cardine, che guida l’agire della Giunta: “Il lavoro promette un futuro attraverso la salvaguardia del tessuto produttivo”.

 

Spinelli ha ribadito la volontà della Giunta di trattenere le risorse precedentemente versate a Roma quale contributo per il risanamento dei conti pubblici in Trentino (circa 430 milioni), unitamente alla richiesta sblocco dell’indebitamento debito: “Da parte nostra abbiamo già raggiunto il limite massimo di indebitamento, infatti con l’ultima legge abbiamo autorizzato 200 milioni”. Per quanto riguarda le iniezioni di liquidità, indispensabili per la sopravvivenza di molte imprese, l’assessore ha strigliato le banche: “Mi aspetto molto di più dal mondo delle banche, non sono soddisfatto della velocità con la quale gli istituti stanno procedendo all’erogazione di nuova liquidità, forse la Provincia è stata troppo veloce ad attivare questo strumento”.

 

La manovra recentemente approvata dovrebbe intervenire in modo determinate sugli operatori economici “soprattutto in favore dei soggetti più piccoli” ha specificato Spinelli, cioè le imprese che hanno meno di 9 dipendenti che in Trentino rappresentano la maggioranza delle imprese. I criteri per l’erogazione degli aiuti prenderanno in riferimento il reddito “per i contributi a fondo perduto – ha detto Spinelli – non aspetteremo lo Stato”. 

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