In piena emergenza coronavirus, l'assessore al turismo pensa a stravolgere l'assetto di un settore fino a oggi strategico per il Trentino, mettendo in discussione le Apt
Una riforma delineata prima che cambiasse tutto. Gli altri territori riflettono su come fronteggiare l'emergenza e rilanciare la propria proposta, l'assessore pensa a cambiare chi fino a oggi ha rappresentato un fiore all'occhiello del sistema provinciale
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TRENTO. "Dopo mesi di lavoro e di ascolto sul territorio abbiamo adottato il disegno di legge di riforma del sistema turistico trentino". Così l'assessore Roberto Failoni, che aggiunge: "Il difficile periodo che stiamo vivendo segnerà sicuramente il turismo di domani. Molte cose cambieranno e per questo vogliamo fare in modo che il sistema possa disporre degli strumenti necessari per affrontare con serenità il proprio rilancio".
Insomma, qui la riforma sul turismo va avanti e l'unica misura emersa è stata quella di proporre a Roma di istituzionalizzare la "vacanza invernale", mentre a Belluno, per esempio, si compattano e cercano di salvare l'estate e implementare l'inverno (Qui articolo). In Trentino si rilancia una riforma sul turismo che è stata pensata in "tempi di pace", presentata praticamente identica a sé stessa, e questo sembra importare poco nella valutazione del contesto, anzi si deve accelerare per portare a casa il provvedimento, come anche naticipato nel video veicolato tramite Trentino Marketing (Qui articolo). Il "turista al centro", slogan tanto bello ma un rebus da conciliare con la sostenibilità del territorio.
"La riorganizzazione del comparto arriva in un momento di forte incertezza del settore che vede azzerato l’afflusso turistico a seguito della pandemia Covid-19. Vuole rappresentare perciò una risposta strutturale all’emergenza - dice Failoni - coinvolgendo nella discussione che porterà alla sua approvazione tutte le forze politiche e i portatori di interessi. A monte vi è una certezza: il Trentino è un territorio turisticamente maturo e affermato, in grado di raccogliere la sfida di un approccio strutturato al mercato, dotando gli operatori di nuovi strumenti per far fronte alla crisi e affrontare in prospettiva fenomeni quali la globalizzazione, l’internazionalizzazione e la digitalizzazione".
Non c'è sul tavolo nemmeno un piano di ripartenza chiarissimo a livello generale, però il nuovo assetto resta un nodo cruciale. Invece di ragionare sul cambiare strutturalmente il prodotto, partire agili e già oliati, si destruttura il comparto per assembrarlo in un momento critico per l'economia e per le strategie del settore. Si parla di globalizzazione e internazionalizzazione, quando le incertezze sono enormi e forse converrebbe contarsi e compattarsi per come si è attualmente, si parla di digitalizzazione e si può migliorare ma nel 2020 non può essere una motivazione per spingere alla riforma.
"A partire da questa estate - aggiunge l'assessore - ma più concretamente nel 2021, dovremo riservare un’attenzione massima alle esigenze del turista, partendo naturalmente da quelle riguardanti la sua salute, e la sua sicurezza, con un'assistenza personalizzata ed efficace a 360 gradi". Purtroppo il 2021 è già tardi per essere concreti, in particolare su salute, sicurezza e assistenza personalizzata devono essere le priorità già in questa stagione estiva, sempre che si voglia salvare qualcosa.
Beninteso, tutto è migliorabile e perfettibile, l'attuale sistema seppur invidiato a livello nazionale non deve essere un corpo immobile, una riforma non è necessariamente negativa, servono però tempi, modi e metodi. Sono diverse le contraddizioni di questo agire per arrivare a ridisegnare un settore pesantissimo per il sistema economico del Trentino. Una riforma sulla quale si erano già aperte fratture enormi tra i territori e nei territori (Qui articolo). Una condivisione lontana in partenza, che rischia di creare ulteriore nervosismo in un periodo difficile per gli imprenditori che ancora non conoscono il proprio futuro. Si rischia di perdere i riferimenti.
"Il lavoro nella Commissione guidata dal presidente Luca Guglielmi - commenta Failoni - sarà fondamentale per ascoltare tutte le parti coinvolte e aggiustare ulteriormente il testo. Dobbiamo affrontare questa nuova fase con mente aperta e spirito costruttivo. Chi chiede di lasciare tutto com’è, riluttante a adottare modelli nuovi rispetto al passato, non si rende conto che ci troveremo ad affrontare realtà completamente diverse rispetto a quelle da noi conosciute. Oggi più che mai sono necessari nuovi mezzi e strumenti. Non è sufficiente puntare sulla sola promozione turistica, bisogna dare maggior importanza alla qualità dell’accoglienza. Per fare questo c'è bisogno di Apt che siano organizzazioni efficaci e efficienti, capaci di coniugare le diverse tipologie di turismo presenti in ciascun ambito di riferimento".
Nonostante decenni di crescita costante e record di presenze ritoccate, oggi si scopre per parole dell'assessore Failoni che le Apt non sono organizzazioni efficaci e efficienti. Ci vuole la riforma per renderle tali. "La riforma vuole dare una risposta concreta ai bisogni di questo comparto strategico - evidenzia l'assessore - e per questo ridisegna le competenze delle Apt, fornendo loro nuovi strumenti fondamentali per agire. Le Aziende per il turismo saranno le protagoniste del nuovo sistema turistico post Covid-19 e dovranno coordinarsi con Trentino Marketing e le quattro Agenzie territoriali, una delle novità più importanti della riforma. La sfida per le Aziende per il turismo è di costituirle come soggetti in grado di agire con snellezza e efficacia sul mercato per svolgere al meglio il loro importante compito".
Snelle saranno snelle e talmente importanti che rischiano un taglio delle risorse tra il 30% e il 50% subito mentre la prospettiva non è molto incoraggiante. Siamo in tempi difficili e si chiede a tutti sacrifici, ma così si rischia di togliere benzina alle braccia operative del turismo, senza dimenticare il possibile aggravio di dover trovare sinergie e nuovi equilibri tra gli ambiti. Questo mentre a livello generale si cerca di salvaguardare l'occupazione, qui si mettono a rischio anche posti di lavoro e piante organiche.
"L’impostazione della riforma - continua Failoni - è fortemente orientata a dare concretezza al ruolo strategico che svolgono i territori, i quali vengono confermati come gli attori principali del “fare” turismo, sia per quanto riguarda il compito di ospitare e fidelizzare l’ospite attraverso la qualità dell’esperienza turistica, sia per la necessaria competenza di pensare, produrre o proporre i nuovi prodotti turistici, specifici, intersettoriali o interambito che dovranno caratterizzare lo sviluppo della proposta turistica".
Un territorio talmente centrale che i Comuni potrebbero non essere rappresentati, territori talmente centrali che avrebbero preferito sospendere la riforma in attesa di tempi migliori. Nascono poi quattro nuove Aree territoriali individuate sulla base dell’omogeneità di prodotto turistico e la prossimità geografica - l’Area Dolomiti, l’Area Dolomiti di Brenta, l’Area Garda Trentino e l’Area Città, Laghi e Altipiani – alle quali sono assegnati i diversi ambiti turistici.
Altro obiettivo che si intende cogliere è la riduzione delle distanze, ora presenti, tra i diversi attori che lavorano a vari livelli nel turismo, in particolare nei rapporti tra Apt e Trentino Marketing. Ecco che per accorciare le distanze si mettono in mezzo le Agenzie territoriali e si
istituzionalizza il "Tavolo Azzurro", finalizzato alle attività di analisi, condivisione e sviluppo delle linee di intervento volte alla valorizzazione dell’intero comparto; e la “Rappresentanza delle Aziende per il turismo”, finalizzata alla trattazione e all’approfondimento delle tematiche di comune interesse delle Apt e del marketing turistico. Nei fatti, tutto già operativo da tempo. Nulla di nuovo.
Più o meno quanto emerso nell'architettura turistica negli ultimi mesi è confermato. Fusioni tra Aziende per il turismo; Agenzie territoriali d’area; Trentino Marketing con funzioni di promozione territoriale e marketing turistico del Trentino; Provincia di Trento, ente regolatore dell’intero sistema con ruolo strategico, di indirizzo, pianificazione, programmazione e coordinamento.
Una Provincia che si spera possa uscire dalle secche, i risultati sembrano scarsini in termini di coordinamento come la gestione dei ritiri calcistici non proprio brillanti tra Napoli (Qui articolo) e Roma (Qui articolo), l'investimento a Bolbeno (Qui articolo), per esempio, e una accesa battaglia sulla riforma.
Un sistema, come anticipato, reduce da un decennio in costante crescita ma sul tavolo ecco il piano per riformulare il comparto. Poi le avvisaglie dell'emergenza Covid-19 e il 25 febbraio l'assessore scriveva che "In Trentino nessun caso di coronavirus e che in tutte le località turistiche del Trentino si segnala in questi giorni una notevole presenza di ospiti provenienti dai principali Paesi europei, che possono sciare su piste ottimamente innevate e apprezzare l’ospitalità trentina garantita dalla professionalità e dall’impegno di tutti gli operatori del settore", un concetto ribadito il giorno successivo.
E dopo un selfie con Francesco Totti, il 28 febbraio il ddl è stato pre-adottato: "E' con questa forte novità che vogliamo un Trentino capace di valorizzare le peculiarità di ciascun territorio, garantendo ad ognuno pari dignità e tutela".
Il 4 marzo ha ribadito il concetto: "Andiamo avanti. Parliamo sempre di non fare allarmismo, affermando che l’emergenza è gestibile…vogliamo essere noi i primi a dare un segnale di resa? Allora fermiamo il Trentino, fermiamo la riforma delle legge 6 e tutta l’attività del Consiglio provinciale. Condanniamo il Trentino ad arrestarsi. Io non la penso così. L’emergenza da coronavirus è stata affrontata in maniera encomiabile dal Presidente Fugatti, dall’Azienda sanitaria e da tutti gli uffici".
Il Trentino aveva già chiuso 5 scuole nel capoluogo, quella sera il governo avrebbe decretato una prima serrata, c'erano già una decina di casi trentini e il presidente Maurizio Fugatti invitava tutti a trascorrere una vacanza sul territorio, idem la pagina Facebook dell'hotel dell'assessore. Poi è arrivato il week-end del 7 marzo. E mentre la pressione saliva per chiudere gli impianti, Roma ha battuto Trento. Intanto si va avanti, una riforma buona per tutte le stagioni.