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In Aula la manovra degli ''auspici'' per rilanciare il Trentino tra tagli e scontri. Fugatti: ''Questi due mesi un trauma paragonabile alla Seconda Guerra Mondiale''

Il presidente della Pat questa mattina ha spiegato il ddl dal suo punto di vista, ha auspicato che i 20 milioni tagliati a insegnanti, personale sanitario e dipendenti pubblici vengano recuperati in futuro, ha auspicato che lo Stato ci conceda i 420 milioni chiesti sospendendo i Patti in essere e ha aggiunto che è stata introdotta la figura del supervisore delle commesse pubbliche (un commissario ad acta di fronte a rallentamenti e inerzie dell’apparato e per velocizzare l’avvio di appalti e lavori)

Di Luca Pianesi - 09 maggio 2020 - 17:17

TRENTO. ''Un trauma, umano, sociale e economico, paragonabile solo alla Seconda Guerra Mondiale''. Così ha definito i due mesi appena passati il presidente Fugatti aprendo la discussione sul ddl 55, quello che contiene la  manovra anticrisi della Giunta per rilanciare il Trentino. ''In questo clima, funestato dai lutti che - ha sottolineato Fugatti - hanno colpito in particolar modo la generazione che ha costruito il Trentino di oggi, la Giunta ha varato il ddl. Non sarà l’unica manovra, perché ne seguiranno altre, ma comunque è importante per la qualità delle scelte e per l’entità delle risorse mobilitate”. Nel concreto si parla di 150 milioni di euro e quindi non di 825 milioni come si era cercato di far passare nelle conferenze stampa pubbliche, “già disponibili sul bilancio provinciale – ha detto ancora nella sua relazione Fugatti – indirizzati verso le priorità a cui è necessario dare una risposta immediata''.

 

E così, finalmente, anche il Trentino decide di stanziare qualcosa per i trentini dopo che, sino ad oggi, praticamente ogni risorsa e ogni intervento è arrivato dal tanto bistrattato Stato (dai 600 euro per i lavoratori, al bonus alimentare, da 13 milioni di euro per il sistema sanitario ai bonus familiari e baby-sitter) mentre nella stragrande maggioranza delle altre regioni già da settimane sono in atto le manovre anticrisi locali. ''Nello specifico - ha sottolineato Fugatti - si parla di 64 milioni che sono stati recuperati prevedendo il finanziamento a debito di opere pubbliche Pat e dei Comuni precedentemente finanziate con risorse di parte capitale, oltreché riprogrammando interventi in relazione ai tempi della loro realizzazione. Ulteriori 7,5 milioni recuperando gli avanzi di Enti e Agenzie della Pat, mentre 9 milioni sono connessi a minori fabbisogni legati alle limitazioni imposte dall’emergenza Covid (mense, trasporti, campeggi, eventi ecc.). Altri 14 milioni vengono da minori fabbisogni rispetto a quanto previsto dal bilancio iniziale. Preservando i settori della sanità e del sociale - ha detto ancora il presidente -. Quasi tutti i settori sono stati coinvolti nell’operazione di recupero di disponibilità finanziaria''.

 

In realtà le risorse arrivano da sforbiciate importanti che riguardano proprio il settore della sanità e che vi avevamo raccontato pochi giorni fa: solo sul bilancio attuale (del 2020) ci sono 4 milioni di euro tagliati dalla ''tutela della salute'', 12,5 milioni ''all'istruzione e al diritto allo studio'' e a questi vanno aggiunti i 20 milioni che erano destinati al personale sanitario, agli insegnanti e al pubblico impiego che sono stati stralciati senza chiedere niente a nessuno perché ''tutti devono fare sacrifici'' (salvo poi quando il consigliere Degasperi ha chiesto alla Giunta un taglio dell'indennità aggiuntiva, che avrebbe permesso di recuperare alcune migliaia di euro, ha ricevuto voto negativo). E poi ancora 15 milioni alla voce ''sviluppo sostenibile e la tutela del territorio e dell'ambiente'' (con la difesa del suolo, il recupero ambientale, i rifiuti).

 

Insomma c'è narrazione e narrazione e mentre si compivano scelte politiche discutibili se non dannose a livello di guida provinciale (prima con gli inviti ai turisti a venire in Trentino, poi sulle Rsa, poi ancora sui tamponi, l'attacco a concittadini sulle seconde case solo per citarne alcuni) e si continuava a ripetere che si sarebbero premiati i sanitari (mentre nelle altre regioni già li si premiava) che si battevano in prima linea durante l'emergenza Covid ora si scopre che il ''premio'', se ci sarà, sarà una sorta di giro-conto tra i 13 milioni arrivati dallo Stato e il taglio a quei 20 milioni che già erano destinati anche al personale sanitario (QUI ARTICOLO). Fugatti, comunque, sui 20 milioni ha voluto sottolineare che ''non siamo sordi alle legittime richieste dei lavoratori pubblici, anzi, siamo certi che anche loro capiscono l’urgenza di trovare soluzioni per chi il cornonavirus il lavoro o l’ha tolto o rischia di toglierlo. L’auspicio è che si possa trattare di una sospensione temporanea e che quindi con le prossime manovre le risorse si possano recuperare''.

 

Si va avanti ad ''auspici'' e sopratutto senza coinvolgere nessuno con le minoranze che hanno dimostrato, le poche volte che sono state ascoltate, di riuscire a ''salvare'' i provvedimenti promossi dalla Giunta (si veda il caso ''scuola'' di qualche giorno fa) e i sindacati e le parti sociali costretti a ruoli marginali. E così si arriva all'auspicio più grande, quello che lo Stato ci permetta di sospendere i Patti di Milano e Roma facendoci tenere 420 milioni all'anno, per almeno due anni. Quello che quando è stata fatta precisa domanda ''esiste un piano B, qualora lo Stato si rifiutasse?'', come lo hanno gli altri territori a statuto autonomo, Fugatti ha risposto che no, non esiste, ''che lo capirebbe anche la casalinga di Borghetto che saremmo in difficoltà anche ad esercitare le nostre competenze se non ci lasciassero quelle risorse''.

 

''L’obiettivo – ha ribadito Fugatti in Aula – è quello di ottenere il congelamento del concorso della Provincia agli obiettivi di finanza pubblica nazionale. Nello specifico la richiesta è di azzerarlo già ai fini dell’impostazione dell’assestamento di bilancio 2020. Questo per avere a disposizione una massa finanziaria per un manovra di rilancio strutturale dell’economia''. Intanto c'è il Ddl da 150 milioni. ''I principi guida di questa manovra - ha sottolineato Fugatti - sono tre: sicurezza, cioè la sintesi tra salute e equilibrio sociale e economico; protezione sociale ma senza scadere nell’assistenzialismo; lavoro attraverso la salvaguardia del tessuto produttivo. Senza dimenticare, superata l’emergenza, il confronto per costruire un modello di sviluppo più coerente con i profondi mutamenti che hanno violentemente investito, non solo a causa del coronavirus, le relazioni economiche e i rapporti con il mercato. Un nuovo modello che deve puntare ad un futuro sostenibile non solo in termini ambientali, ma anche umani, civici ed economici''.

 

Un futuro nel quale la Pat, anche attraverso le misure di semplificazione come quelle contenute nel ddl, dovrà avere un ruolo fondamentale di “volano” del sistema, a partire dalla capacità di effettuare investimenti pubblici. Per questo nel ddl è stata introdotta la figura del supervisore delle commesse pubbliche che avrà anche il compito di intervenire come vero e proprio commissario ad acta di fronte a rallentamenti e inerzie dell’apparato e velocizzare l’avvio di appalti e lavoro. Il presidente della Giunta ha ripercorso poi più nel dettaglio i punti principali del ddl 55, che affronta, secondo la Giunta, tre fronti di intervento: la tutela della liquidità delle imprese, il sostegno al reddito delle famiglie in difficoltà, la salvaguardia dell’occupazione.

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