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Coronavirus, screening di massa in Alto Adige: ''Adesso pensiamo a uscire dal lockdown che altrimenti sarebbe durato almeno fino a Natale''

Il presidente dell'Alto Adige ringrazia la popolazione per l'affluenza "oltre ogni aspettativa": "Dovete essere orgogliosi". L'appello però è quello di mantenere alta l'attenzione e seguire le regole. Kompatscher: "Non molliamo la presa adesso, non è ancora finita: non commettiamo l'errore di abbassare la guardia"

Di Luca Andreazza - 22 novembre 2020 - 18:14

BOLZANO. "Questo è un grande successo dei cittadini, un successo vostro e dovete essere orgogliosi. Questo risultato ci permette di preparare la strategia per uscire dal lockdown che altrimenti sarebbe durato almeno fino a Natale". Queste le parole di Arno Kompatscher, presidente dell'Alto Adige, che commenta la campagna di screening di massa a operazioni ancora in corso. Alle 16 si sono recati ai punti oltre 320 mila persone. 

 

"Abbiamo fissato l'obiettivo a 350 mila cittadini e abbiamo sperato in un'alta affluenza tra le 200 e le 250 mila persone - commenta Kompatscher - siamo però già in vista del target più alto e le aspettative sono state superate. Questo è un successo di tutto l'Alto Adige e tutte quelle unità che hanno preparato questa operazione e hanno lavorato intensamente queste 72 ore. Nei prossimi giorni si va avanti nelle farmacie e dai medici di base perché sappiamo che non è ancora finita".

 

I dati parziali mostrano un tasso di infezione che si attesta all'1%. "Corrisponde a quanto registrato in Slovacchia, che ha fatto segnare l'1,5% - aggiunge il presidente dell'Alto Adige - ma aveva appena adottato misure stringenti, mentre noi siamo già da quasi 3 settimane in lockdown. Questo screening ci permette di intervenire in modo importante e interrompere moltissime catene di contagio: abbiamo attualmente trovato circa 3 mila persone e questo con un Rt 1,5 si sarebbe tradotto in 95 mila persone infettate in 1 settimana".

 

E' un periodo difficile in Alto Adige per l'alto tasso di contagio ma questa operazione e la massiccia partecipazione della popolazione consente di prevedere un'attenuazione delle restrizioni. "Il contact tracing - prosegue il governatore - è andato in crisi e questa azione ci permette di riportare tutto sotto controllo. L'ordinanza scade il 29 novembre (le scuole del primo ciclo aprono martedì) e ci prendiamo questa settimana per analizzare i dati. I cittadini hanno fatto la propria parte e adesso possiamo delineare una strategia di riapertura. Diversamente avremmo dovuto aspettare almeno fino a Natale".

 

L'appello però è quello di mantenere alta l'attenzione e seguire le regole: mascherine, distanziamento e igienizzazione. "Abbiamo trovato tantissimo positivi, ma non tutti e una percentuale potrebbe essere sfuggita ai test. Non molliamo la presa adesso - conclude Kompatscher - non commettiamo l'errore di abbassare la guardia. Un ringraziamento ai cittadini, ma anche alla perfetta macchina organizzativa tra Azienda sanitaria, protezione civile, vigili del fuoco, Croce bianca e croce rossa, il personale amministrativo provinciale e i 116 Comuni: un risultato straordinario, un alto senso civico della popolazione".

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