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Saltano 70 milioni, Patt, Pd e Futura all'attacco di Fugatti: ''Avrebbe fatto meglio a risparmiare il viaggio a Roma''

Pd, Futura e Patt: "L'Autonomia si governa in Trentino, ma si difende a Roma". E più che una difesa, quella del governo provinciale sembra una Linea-Maginot, aggirata facilmente nella Capitale, con saluti e ringraziamenti per la fiducia, comunque votata, da Maurizio Fugatti, ancora parlamentare

Di Luca Andreazza - 03 gennaio 2019 - 20:33

TRENTO. Salta l'emendamento salva-Trentino e sfumano 70 milioni di euro (Qui articolo). Le risorse per agevolare la ricostruzione dopo l'ondata di maltempo all'orizzonte non si vedono e, per una volta, la triplice alleanza, quella del fu centrosinistra autonomista, è compatta: Pd, Futura e Patt attaccano il governo provinciale: "L'Autonomia si governa in Trentino, ma si difende a Roma". 

 

E più che una difesa, quella del governo provinciale sembra una Linea-Maginot, aggirata facilmente nella Capitale, con saluti e ringraziamenti per la fiducia, comunque votata, da Maurizio Fugatti, ancora parlamentare. "Spettacolo non bello vedere presidente e due assessori ancora a Roma, forse questa volta avrebbero fatto meglio a risparmiare il viaggio".

 

Inutile negare, il ritornello "Non fidarti del governo amico" di Ugo Rossi per suggerire a Maurizio Fugatti maggior cautela e disillusione verso le politiche romane non deve essere ancora in cima alle classifiche del neo presidente leghista (Qui articolo). Nonostante il cauto ottimismo il governatore si è sempre fidato di Matteo Salvini ma, tolte le tante tappe in campagna elettorale, è rimasto per ora sempre deluso, a bocca asciutta.

 

"La Provincia di Trento - spiega l'ex governatore - non deve mai fidarsi dei governi romani, soprattutto di quelli 'amici'. A maggior ragione in questo momento, la finanziaria nazionale è disastrosa: difficile pretendere qualcosa. Se poi il provvedimento e la 'clausola di neutralità', da noi ipotizzata e proposta, dovesse in qualche modo venire ripresa e approvata sarei ovviamente contento". 

 

La colpa è della flat-tax che abbassa il gettito e quindi si abbassano anche le entrate sul bilancio provinciale. "La tanto annunciata flat tax - dice Giorgio Tonini, che rilancia anche l'idea si chiedere al governo la competenza sul fisco (Qui articolo) - seppur abbozzata in versione minimale si è immediatamente tradotta nella previsione di minori entrate per le nostre casse. Un ammanco che non solo cancella in un lampo mesi di spavalda retorica, cioè la flat tax veniva descritta come 'una misura che si paga da sola', ma che apre anche seri interrogativi sull’effettivo potere di persuasione che l’attuale maggioranza provinciale può vantare nei confronti del governo nazionale amico".

"È evidente ormai come il Trentino sia considerato dal governo nazionale una periferia della periferia - commenta Piergiorgio Cattani, presidente di Futura - destinata a diventare l’ottava provincia del Veneto. Non è un caso che nel simbolo della Lega in Trentino c’è il nome di Salvini e non di Fugatti, mentre in Veneto porta il nome del governatore Zaia".

 

Il presidente della Provincia finisce ulteriormente nel mirino: non solo l'emendamento è stato cancellato, ma Fugatti ha comunque votato la fiducia alla legge di bilancio. "Non si può considerare un incidente di percorso - prosegue Futura - il fatto che la manovra finanziaria approvata dal governo nazionale tolga 70 milioni di gettito fiscale al Trentino: quasi la metà di quelli stanziati dalla Giunta per fronteggiare i danni del maltempo (143 milioni). Ecco il regalo ai trentini del governo Conte-Di Maio-Salvini. E non può passare sotto silenzio il fatto che, distrattamente o convintamente, il presidente ancora parlamentare abbia votato favorevolmente la legge di bilancio".

 

In ballo ci sarebbe anche l'Autonomia. "Dalla Valdastico all’integralismo identitario che vuole imporre i propri valori reazionari - conclude Cattani - il nostro territorio perde la sua vera identità di terra accogliente, aperta, con eccellenze in vari campi. La Giunta Fugatti ci sta trasformando in una succursale del Veneto. In questo quadro la nostra autonomia è davvero a rischio. Sta diventando inutile, superflua. Noi ci batteremo per un Trentino sicuramente aperto e collegato con gli altri territori attraverso il potenziamento di infrastrutture innovative e non attraverso un’autostrada".

 

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