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Ritiri in Trentino, il centrodestra prima criticava e ora per il Napoli potrebbe metterci oltre 800 mila euro in più. Gli azzurri ringraziano e ritornano a Dimaro

Dopo le interrogazioni e i dubbi quando erano all'opposizione in questi giorni si sta chiudendo l'accordo per il prossimo triennio. Se nel 2015/2017 la spesa era stata di circa 1,2 milioni di euro per i prossimi tre anni si dovrebbe passare a circa 2,1 milioni di euro

Di Luca Andreazza - 01 febbraio 2019 - 05:01

TRENTO. La stretta di mano c'è stata, le firme sul contratto già ci sarebbero e si attende solo l'annuncio, una conferenza stampa dovrebbe essere in agenda per la prossima settimana per ufficializzare il rinnovato matrimonio per i prossimi tre anni. L'avventura del Napoli in Val di Sole quindi prosegue, Dimaro si prepara a ospitare il ritiro pre-campionato degli azzurri per l'estate numero nove in serie.


E dopo le interrogazioni e i dubbi del centrodestra nella versione di opposizione, ambienti di valle parlano di cordoni provinciali che ora si sarebbero allargati per chiudere la trattativa: l'assessore Roberto Failoni avrebbe trovato l'accordo e la spesa sarebbe di 100 mila euro all'anno in più rispetto all'edizione 2018 (accordo singolo) e di circa 300 mila euro all'anno in confronto al triennio precedente 2015/17. Ospitalità esclusa, quella va a carico di amministrazione comunale e Apt. 

 

Il conto totale si aggirerebbe intorno a 700 mila euro all'anno per poco più di 2 milioni di euro nel periodo 2019/2021 contro i circa 600 mila euro messi sul piatto dall'amministrazione Rossi nel 2018 e i 400 mila nel triennio 2015/2017 (cioè un milione e 200 mila euro). Euro più, euro meno. Nel prossimo triennio praticamente si spenderebbe solo per il Napoli quanto investito dalla Giunta precedente per 27 ritiri di calcio in tutto il 2018 (Qui articolo).

 

Un'operazione oltre il raduno calcistico, un modo per rilanciare e confermare certezze in quel di Dimaro dopo la terribile ondata di maltempo e la tragedia che si è abbattuta sulla comunità. Un binomio Napoli-Val di Sole che riparte dai record dell'anno scorso, estate che gli addetti ai lavori hanno considerato come la migliore di sempre della permanenza partenopea in terra solandra. 

 

Un accordo in scadenza al 30 giugno 2018 e quindi sono partite le trattative, sottotraccia, per trovare una nuova intesa, anche dopo la bagarre dell'ottobre 2017, agli sgoccioli della partnership, nella querelle De Laurentiis-Dallapiccola e quel "Io nemmeno l'usciere gli farei fare a casa mia...quell'assessore è roba da manicomio ho anche cancellato il suo numero non voglio più nemmeno nominarlo" (Qui articolo).

 

In quell'occasione tutti, minoranze comprese, a stracciarsi le vesti che l'esperienza sarebbe dovuta finire per questo sgarbo istituzionale quasi senza precedenti. Un quadro al quale aggiungere le innumerevoli interrogazioni dell'allora centrodestra d'opposizione, il leader di Agire Claudio Cia in particolare, a mettere in dubbio la portata e l'efficacia del ritiro, ma soprattutto a chiedere cifre, numeri e investimenti della Provincia in queste operazioni. 

 

Lasciamo la poesia e le cartoline in un angolo. Non basta la bellezza del Trentino, non bastano aria pulita, montagne verdi e altura per preparare testa, muscoli e animo alla stagione che verrà. I ritiri sono un business e come tali vanno trattati. E allora entrano in gioco le risorse dell'amministrazione per l'organizzazione dei ritiri da una parte e l'indotto economico, le presenze e l'immagine per i luoghi scelti quali location dall'altra. 

 

Un accordo commerciale tout-court dove ogni aspetto viene valutato e soppesato. E se indicativamente fino all'anno scorso la cifra per ospitare il Napoli si aggirava intorno a 600 mila euro per accordo annuale, non è un grande mistero che De Laurentiis avrebbe riposizionato l'asticella a 2 milioni di euro, forte dell'appeal degli azzurri tra fatturato societario, partecipazioni alle Champions, grandi campioni in rosa e l'approdo del tecnico Carlo Ancelotti in panchina (Qui articolo).

 

La risposta dell'amministrazione uscente sarebbe stato un "grazie e arrivederci" e da lì gli screzi. Disponibilità a trattare e dialogare, ma non a piegarsi e subire le richieste unilaterali del numero uno del club partenopeo, abile uomo d'affari. Nel frattempo è arrivata la tornata elettorale e forse ci si sarebbe aspettati un definitivo cambio di direzione viste le premesse. Ma anche in questo caso si segue ormai il canovaccio, si lucidano le parti migliori, si verniciano le ammaccature e si procede nel solco

 

La differenza? Come anticipato, le cifre. Si dice che l'investimento sarebbe tra i 100 mila e i 300 mila euro in più rispetto alla vecchia giunta provinciale. Forse la giustificazione è quella di aver trovato l'intesa per qualche benefit pubblicitario maggiore tra allenamenti a porte aperte con ingresso gratuito, possibilità di andare a caccia di autografi, qualche amichevole in più o banner allo stadio San Paolo.

 

I dettagli e le clausole non sono ancora note e non resta che aspettare l'ufficialità del "nuovo" matrimonio tra Napoli e il Trentino. 

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