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Residenza Fersina, la Croce Rossa dice ''no'' alla Provincia per subentrare a Kaleidoscopio. Cgil: ''Situazione nel caos''

Il 31 gennaio scade la proroga della cooperativa per la gestione di alcuni servizi della struttura e dieci operatori rischiano di restare senza lavoro. La Cri sarebbe dovuta subentrare anche per garantire l'occupazione ma ha rifiutato perché è stata avvertita solo due giorni fa 

Di Luca Pianesi - 24 gennaio 2019 - 16:54

TRENTO. ''Dilettantismo? Disinteresse? Mancanza di una strategia politica chiara? Chiamatelo come volete ma la situazione, ad oggi, è che non si sa cosa accadrà a partire dal 31 gennaio, chi garantirà il servizio e cosa succederà ai lavoratori attualmente impiegati''. Così il segretario della Cgil funzione pubblica Luigi Diaspro descrive il quadro allarmante che si sta disegnando in queste ore. Il 31 gennaio, infatti, scadrà per la cooperativa Kaleidoscopio il suo impegno all'interno della residenza Fersina e chi sarebbe dovuto subentrare per la gestione dei servizi e per garantire l'occupazione dei dieci lavoratori coinvolti nella vicenda, la Croce Rossa, ha respinto la richiesta della Provincia

 

Lo ha fatto con una lettera perché la prima comunicazione ufficiale al riguardo la Cri l'ha ricevuta solo due giorni fa, il 22 gennaio, e all'interno vi si prevedeva una piena operatività a partire dal primo febbraio. Troppo poco tempo anche per l'associazione volontaria di soccorso e assistenza e per la sua perfetta macchina organizzativa. Insomma a sette giorni dalla scadenza della proroga che era stata data a Kaleidoscopio (perché eravamo già in deroga rispetto al precedente mandato che scadeva il 31 dicembre) tutto è in alto mare. Le continue richieste dei sindacati, delle associazioni e delle cooperative coinvolte nei progetti di accoglienza, e anche di parte della politica di rallentare questo processo di smantellamento voluto dal presidente Fugatti sono rimaste inascoltate e oggi tutto appare sempre più come un grosso pasticcio.  

 

''Mentre apprendiamo la volontà del presidente Fugatti di destinare le competenze del Cinformi ai soli trentini - spiega Diaspro - sostenendoli nella ricerca del lavoro, prendiamo anche atto del fatto che dal 1° febbraio per decisione di questa giunta provinciale più di dieci lavoratori della cooperativa Kaleidoscopio, oggi impegnati alla residenza Fersina, resteranno senza lavoro. La Croce Rossa, infatti, ha oggi declinato l'invito della Provincia a subentrare alla cooperativa trentina. E' una situazione paradossale, di cui faranno le spese i lavoratori e le lavoratrici''. Oltre, ovviamente, ai richiedenti asilo che rimarranno senza servizi essenziali e il cui destino appare sempre più incerto nonostante si sia in una condizione di assoluta calma, non ci siano emergenze da affrontare e i numeri siano da molti mesi stazionari.

 

''Evidentemente a nulla sono valsi i nostri inviti a Piazza Dante - prosegue il segretario della Fp Cgil - per gestire questa delicatissima fase con tutti i tempi necessari, cercando di tutelare i lavoratori e le persone che godono dei servizi. Evidentemente, invece, per Piazza Dante era più importante fare in fretta, per dimostrare zelo ed efficienza in questa partita dello smantellamento del sistema di accoglienza trentino. Una scelta politica che creerà solo maggiore insicurezza nella nostra comunità, che continuerà ad alimentare rancore al solo scopo di incassare consenso''.

 

Sulla questione abbiamo sentito il direttore della Cri Trentino, Carlo Monti, che spiega che il subentro è una questione complicata e che fare tutto nel giro di una settimana non sarebbe stato possibile. Non si tratta, quindi, di un rifiuto di natura politica quanto motivato da questioni prettamente organizzative. E la Croce Rossa era praticamente l'unico ente che poteva essere coinvolto in questi termini perché a norma di legge è l'unico che può subentrare senza una gara pubblica. Con una determina dirigenziale la Provincia ha, quindi, chiesto loro la disponibilità a subentrare, con affidamento diretto, nella gestione dei servizi nella residenza Fersina, che fino al 31 gennaio sono gestiti dalla cooperativa Kaleidoscopio in regime di proroga.

 

Il tutto, spiega la Cgil, facendo marcia indietro rispetto a quanto stabilito il 21 dicembre in un'altra delibera: ''Si è scelto di dare a Croce Rossa carta bianca sulla scelta delle clausole sociali da applicare per il personale. Nonostante tanta magnanimità Croce Rossa declina comunque l'invito'', sottolinea Diaspro. E la ragione appare semplice. Croce Rossa aveva due strade: o assumere tutto il personale di Kaleidoscopio, come prevede il comma 4 dell'articolo 32 della legge provinciale 2/2016, oppure scegliere di avviare una concertazione preventiva con i sindacati per individuare quali di queste risorse umane tenere (comma 2).

 

''Peccato - prosegue Diaspro - che per questa seconda opzione non ci sono i tempi tecnici previsti dalla norma e, dunque, la situazione è bloccata. Siamo, quindi, in una situazione di caos, non è chiaro in questo momento cosa intende fare la Provincia. L'unica certezza è che il 1° febbraio non si sa cosa accadrà e che i lavoratori resteranno inoccupati e gli ospiti della struttura senza servizi''.

 

Il segretario della Funzione pubblica dunque incalza il presidente Fugatti sul tavolo di confronto per la gestione degli esuberi. “Ci auguriamo che la solerzia e la fretta che Piazza Dante sta dimostrando nello smantellamento del sistema accoglienza sia confermata anche per l'attivazione del tavolo di tutela dell'occupazione. Se no questi lavoratori saranno solo i primi dei 140 che restano di restare a casa”.

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