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L'assessore Failoni lancia la riforma sul turismo, ma ''ricorda'' il ddl di Dallapiccola di sette mesi fa. E le Apt non si accorpano più?

Il cuore della riforma proposta dall'assessore Failoni? L'istituzione delle Agenzie territoriali e scorporare Trentino Marketing da Trentino Sviluppo. Bello, ricorda qualcosa: un disegno di legge già proposto dall'ex titolare al turismo Michele Dallapiccola sette mesi fa, marzo 2019. Le Aziende per il turismo invece non si dovrebbero più accorpare, si deve poi spingere ancora di più sulla digitalizzazione e si dovrebbe cercare di fare qualcosa per fidelizzare i turisti

Di Luca Andreazza - 30 ottobre 2019 - 20:12

TRENTO. "Sono qui dopo tanti mesi di lavoro per spiegare la nuova riforma del turismo". Inizia così il video dell'assessore Roberto Failoni che si affida al canale ufficiale Facebook della Provincia di Trento che aggiunge: "Un disegno di legge che verrà presentato in consiglio nell'aprile 2020 e che diventerà operativa dal 1 gennaio 2021. L'obiettivo è però far passare alcune idee che poi approfondiremo".

 

Il cuore della riforma proposta dall'assessore Failoni? L'istituzione delle Agenzie territoriali e scorporare Trentino Marketing da Trentino Sviluppo. Bello, ricorda qualcosa: un disegno di legge (in fondo all'articolo) già proposto dall'ex titolare al turismo Michele Dallapiccola sette mesi fa, marzo 2019. Le Aziende per il turismo invece non si dovrebbero più accorpare, si deve poi spingere ancora di più sulla digitalizzazione e si dovrebbe cercare di fare qualcosa per fidelizzare i turisti. E poi c'è la tassa di soggiorno unificata tra i territori. 

Ma andiamo con ordine. Un video girato all'interno di una hall di un albergo perché "Il cliente - spiega Failoni - è la persona al centro della vacanza. Un hotel, un agritur, un b&B, piuttosto che altre forme di turismo. La legge sul turismo è del 1986, quindi ritoccata nel 2002 e nel 2015. In questi mesi abbiamo cercato di capire quello che fanno i competitor per portare avanti alcune modifiche".

 

E l'assessore si ispira al capitano e tira fuori un cartello per spiegare il ciclo della vacanza. "La sfida - aggiunge - è quando il turista arriva, che si aspetta quello che ha visto nelle immagini promozionali". Perbacco, verrebbe da dire. "Troppo pochi ritornano in Trentino".

 

Una dinamica che sarà, però, difficile da cambiare: questo è un po' il nuovo corso del turismo, ci sono più possibilità di viaggiare e quindi la persona è più portata a vedere luoghi nuovi, piuttosto che ritornare. Una aspetto più marcato forse in estate che in inverno, ma anche nel segmento neve la linea è tracciata. Ma è vero, l'assessore ha ragione, non ci si deve abbandonare agli eventi e questa è una sfida che vale la pena portare avanti, la fidelizzazione può portare un vantaggio competitivo. Un po' come una tassa di soggiorno unificata, una buona intuizione. La scorsa legislatura si era deciso di lasciare spazio alle singole decisioni a livello di territori per farla ''digerire'' agli operatori. Ora che tutti sono d'accordo sulla bontà dell'introduzione, si può fare quel passo successivo. 

 

Si accenna alla Guest platform per un Trentino sempre più digitale. "Dovrebbe permettere di non avere più confini, far sì che il turista sia a conoscenza di tutto. Un territorio a 360 gradi, quindi una volta tornato a casa viene profilato per capire cosa ha fatto, le esigenze e se intende ritornare. fidelizzazione",

 

Si passa poi all'organizzazione del sistema turismo. Via di cartello 2 (che sarà anche l'ultimo). E qui la sorpresa, le tanto annunciate (a più riprese) aggregazioni e fusioni delle Aziende per il turismo non ci sono più, spariscono, forse, dall'agenda. I quattordici enti di promozione, che presto diventeranno quindici sorelline per l'arrivo di Ledro, sembrano restare al loro posto, forse si uniscono quelle più piccole. Forse l'assessore si è scontrato con le resistenze sotterranee del comparto. Fusioni spesso ipotizzateragionate e poi accantonate. L'iter è nuovamente servito. Spesso ci si scontra in dinamiche politiche, territori che reclamano spazi e autonomie, ma anche preoccupazioni di gestione e visibilità. 

 

Un passaggio è quello dell'omologazione. Oggi il mondo è variegato e si va dalle Spa (Alpe Cimbra Folgaria-Lavarone-Luserna, Garda Trentino, Madonna di Campiglio, Pinzolo e Val Rendena) alle società cooperative per azioni (Dolomiti Paganella e Val di Sole). E ancora le società cooperative (San Martino, Comano, Fassa, Val di Non, Valsugana e Rovereto/Vallagarina) e le società consortili a responsabilità limitata (Cembra e Pinè, Trento, Monte Bondone, Valle dei Laghi e Fiemme).

 

Qui sarebbe necessario mettere, effettivamente, mano per una semplificazione che potrebbe vantaggi a tutti, ma il procedimento non è banale e soprattutto è lungo. A questo si aggiungerebbero consigli d'amministrazione di numeri spesso diversi tra loro e scadenze di mandati dilazionati. A questo aggiungiamo equilibri, rappresentatività e governance da rifare, senza dimenticare le piante organiche e bilanci che cambiano. 

 

Il sistema può essere migliorato, ma in caso di fusioni non è detto che la sommatoria dei punti di forza dei diversi territori sia necessariamente favorevole. Dopo un anno l'assessore probabilmente è arrivato alla stessa conclusione. E allora? Allora la base di partenza resta comunque la ragione delle Apt: "Informazione e accoglienza" (anche perché la possibilità di assegnare risorse pubbliche a aziende formalmente private è proprio nel servizio pubblico che svolgono), dice Failoni. Si aggiunge il "coaching per accompagnare gli operatori del turismo e le località, renderle consapevoli dell'importanza del turista e dare risposte".

 

La novità è quella di creare delle Agenzie territoriali. "C'è tanto lavoro da fare - evidenzia l'assessore - si deve fare un passo indietro e scorporare Trentino Marketing, percepita lontana dai territori, da Trentino Sviluppo e quindi istituire un Cda". Insomma, tagliare il cordone ombelicale tra Trentino Marketing e Trentino sviluppo per una piena autonomia del comparto. Un'ipotesi necessaria, mentre ritorna la voglia di consiglio di amministrazione, ipotesi poco praticabile.

 

Detto che l'insediamento di un Cda sarebbe un ritorno a circa quindici anni fa, quando già esisteva questo organo e le nomine erano politiche, le Aziende turistiche formalmente private di oggi non c'erano e il mondo normativo era completamente diverso, ci sono alcune ragioni che spingerebbero all'abbandono dell'idea verso l'istituzione di un Consiglio di amministrazione vero e proprio. Tecnicamente è un percorso tutto in salita. 

 

E c'è il decreto Madia. La Provincia, infatti, stanzia annualmente circa 25 milioni a Trentino Marketing, quindi le risorse di funzionamento e finanziamento sono interamente pubbliche. Se si vuole insediare un Cda i privati devono contribuire per almeno il 50%: quindi albergatori e professionisti del settore dovrebbero iniettare ogni 12 mesi almeno altri 25 milioni di euro oppure 12,5 milioni se si sceglie la soluzione più soft. Difficile.

 

Non è solo una questione economica. Entrerebbero poi in gioco diversi aspetti: si dovrebbe cambiare assetto e tipologia aziendale, Statuto e mission, norme e indirizzi, senza dimenticare che il ragionamento e la logica di una società pubblica è diverso rispetto a quello privato. Insomma, un ginepraio dal quale forse è meglio restare lontani.

 

Ma ritorniamo alle Agenzie territoriali. "Un riassetto, una riformulazione per completare i passaggi - continua Failoni - i presidenti delle Apt entrano nelle Agenzie insieme a un rappresentante di Trentino Marketing per indicazioni e possibilità di esplorare nuovi mercati e nuovi prodotti. Un modo per lavorare in modo più veloce".

 

Le Agenzie territoriali, che dovrebbero essere quattro se correttamente individuate nel cartello numero 2, si potrebbero delineare nei quattro segmenti 'Economia e business', commercializzazione e attività di assistenza e indirizzo anche delle piccole e medie imprese, e 'Neve e inverno per lo sci ma non solo', per ragionare anche di cambiamento climatico. E ancora 'Terra e belle stagioni' per un territorio vissuto a piedi e in bici e 'Cultura e agroalimentare' per un cibo che non nutre solo la mente".

 

Nei fatti è l'istituzionalizzazione dei board già attivi dalla scorsa legislatura, già attivi dal 2014 e nessuna decisione di Trentino Marketing esce senza essere passata dai tavoli tematici. Insomma, dopo aver "istituito" il Tavolo azzurro, ecco la riforma. 

 

Un'idea bella, tanto che l'assessore potrebbe copiare il disegno di legge, che più o meno ricorda, già presentato dal gruppo consiliare del Patt a marzo scorso e cambiare la firma. Magari nessuno si accorge e così può essere proprio una riforma targata Failoni. Buona visione del video, che comunque è chiaro e ben fatto.

 

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