"Sono qui", la voce che spezza l'angoscia dopo ore di ricerche: ecco come i soccorritori hanno salvato il piccolo di 5 anni scomparso sulla neve
Il piccolo era salito in quota con il padre per sciare ma è scomparso nel nulla, il lieto fine grazie all'intervento del Soccorso alpino e alla collaborazione dei maestri di sci e di alcuni scialpinisti. Ecco com'è andata
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ROANA. Sono state ore di angoscia quelle vissute nel pomeriggio di sabato 1 marzo sull'Altopiano di Asiago, sul territorio di Roana: un bambino di 5 anni salito in quota con il padre per sciare si è smarrito per alcune ore, ma fortunatamente la vicenda si è conclusa con un lieto fine ed il piccolo è stato ritrovato grazie all'intervento del Soccorso alpino e alla collaborazione dei maestri di sci attivi nell'area.
A ricostruire la vicenda è il Soccorso alpino che spiega come il piccolo era giunto in seggiovia, per sciare assieme al padre, al Forte Verena. Verso le 15 si erano fermati per una sosta nella zona dell'arrivo della seggiovia Civello e lì il padre aveva allontanato per un istante lo sguardo dal bimbo, senza più ritrovarlo.
Sono subito scattate le ricerche, con i primi controlli sulle piste e nelle strade di collegamento che non hanno dato buon esito: dopo circa un'ora tre istruttori del Soccorso alpino della Delegazione Prealpi Venete, impegnati in un corso con altri sette volontari nelle vicinanze, sentendo i reiterati appelli dagli altoparlanti si sono messi a disposizione per prendere parte alle ricerche e, tramite il Suem, è giunto sul posto il Soccorso alpino di Asiago.
La macchina delle ricerche è stata quindi avviata e un campo base, dove fare il punto della situazione e organizzare le zone di ricerca, è stato allestito nella sede dei maestri di sci.
Tra i primi a battere il territorio due istruttori del Soccorso alpino che, assieme a due scialpinisti che hanno collaborato alle ricerche, hanno notato a bordo pista una traccia che entrava bel bosco che sembrava lasciata da piccoli sci, seguendola fino a che non hanno scorto anche le orme di scarponi da bambino.
I soccorritori hanno seguito le tracce superando la mulattiera del Baito Spelonca, fino a inoltrarsi nel bosco: ed è proprio lì, a circa 3 chilometri di distanza dal luogo della scomparsa, che finalmente il piccolo ha risposto ai richiami di chi lo cercava.
"Sono qui. Ma gli sci sono giù, vado a prenderli" ha detto il piccolo mentre andava incontro ai soccorritori, che gli hanno detto di aspettare e lo hanno raggiunto riscaldandolo con un telo termico e facendolo sedere all'asciutto su uno zaino, avvisando il campo base del ritrovamento.
Il bimbo fortunatamente stava bene, anche se era naturalmente scosso, e i soccorritori hanno scherzato un po' con lui per tranquillizzarlo: è stato poi caricato sulle spalle di uno di loro per raggiungere la mulattiera più vicina. Lì è arrivata una prima motoslitta con a bordo la dottoressa del Soccorso alpino di Asiago, poi una seconda ha portato agganciata la slitta con la barella e su una terza sono arrivati i carabinieri.
Il piccolo, finalmente al sicuro, è salito con la dottoressa ed è stato trasportato al campo base dove ha potuto riabbracciare mamma e papà, con la vicenda che si è conclusa nel migliore dei modi tra gli applausi di quanti erano lì ad attenderlo.