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Test, esami e telemedicina: contro le liste d'attesa boom di richieste in farmacia, ma i referti restano fuori dal fascicolo sanitario. L'Ordine: “Problema da correggere”

In Trentino come nel resto d'Italia i servizi messi in campo dalle farmacie e le richieste di esami da parte dei cittadini sono in continuo aumento. Sono due terzi le attività che offrono diversi servizi di analisi  e i prezzi variano da 1.50 euro per la misurazione della pressione fino a 30 - 40 euro per un elettrocardiogramma. Non è prevista, ad oggi, la prescrizione medica, in modo che le analisi vengano rimborsate dal servizio sanitario nazionale

Di Giuseppe Fin - 03 marzo 2025 - 06:00

TRENTO. Non solo farmaci in farmacia. In un'epoca in cui i cittadini si trovano sempre più spesso davanti a complicate prenotazioni, lunghi tempi di attesa per fare delle analisi e in cui cercano risposte immediate, le farmacie stanno diventando un vero e proprio punto di riferimento.

 

Sono sempre di più, infatti, quelle che offrono servizi come test ed esami diagnostici. Si va dal controllo della glicemia, del colesterolo o dei trigliceridi, ma anche dall'elettrocardiogramma alla pressione arteriosa e tanto altro. Quasi sempre basta presentarsi e, in poco tempo, si ottiene un risultato. Si punge il polpastrello, da cui viene prelevata una goccia di sangue. Questa viene poi depositata su una striscia, che viene inserita in uno strumento diagnostico.

 

Servizi che, in un’ottica di una sanità sempre più vicina alle persone, lo Stato ha disciplinato in modo preciso, integrando (e non sovrapponendo) quanto previsto per i laboratori di analisi. Su questo tema, nei giorni scorsi, è uscito il “VII Rapporto annuale farmacia” realizzato da Cittadinanzattiva e Federfarma, che mostra come, a livello nazionale, il ruolo della farmacia si stia velocemente evolvendo.

 

Si parte dalla sperimentazione della Farmacia dei Servizi: nei primi tre anni di rilevazioni, il dato oscillava intorno al 60%, mentre negli ultimi due anni supera il 70%. In costante ascesa anche l’adesione delle farmacie a iniziative di screening per il tumore al colon-retto: si passa dal 18% del 2018 al 78,8% del 2024. Tra i servizi offerti, è la telemedicina l’area di maggior crescita: se nel 2018 erano il 10% le farmacie che offrivano il telemonitoraggio della pressione arteriosa, nel 2024 si supera il 70%. Analogamente, la telecardiologia passa dal 28% al 76,5%. Cresce la diffusione del servizio CUP, dal 63% del 2018 al 79,1% del 2024.

 

E anche in Trentino, come nel resto d'Italia, sono davvero tante le farmacie che offrono una varietà di servizi. “Siamo arrivati circa a due terzi delle farmacie attrezzate per le analisi” ci spiega la presidente dell'Ordine dei Farmacisti, Tiziana Dal Lago, a conferma anche del ruolo di presidio sanitario sul territorio.

 

“Tutto questo assume un ruolo ancora più importante nelle realtà periferiche, dove i servizi stanno diminuendo e dove spesso sono anche molto difficili da raggiungere. Persone fragili, persone anziane, sole hanno evidentemente – spiega Dal Lago – maggiore difficoltà ad accedere a questi servizi, considerando anche che molte non sono automunite. Ecco allora che potervi accedere attraverso la farmacia non fa altro che andare in controtendenza rispetto alla desertificazione sanitaria a cui stiamo assistendo”.

 

I servizi messi in campo sono molti e basta fare un giro per le farmacie di Trento per vedere che il ventaglio di possibilità è ampio. Non mancano, però, le titubanze di alcuni titolari. “Al momento non effettuiamo alcun servizio di questo genere” ci spiegano dalla

Farmacia Santa Croce. “Sono importanti, ma stiamo attendendo di capire meglio come evolve la situazione.” In città, in tante altre farmacie, è possibile effettuare la misurazione del colesterolo, oppure dei trigliceridi, fino a richiedere un elettrocardiogramma.

I prezzi variano da farmacia a farmacia: si va da 1,50 euro per la misurazione della pressione ai 5 euro per la glicemia, fino ai 30-40 euro per l'elettrocardiogramma. Per alcune refertazioni, a supporto c'è la telemedicina, e le analisi vengono inviate in tempo reale a centri di refertazione che possono essere anche a Milano o Bari, e nell'arco di poco tempo arrivano i risultati.

 

Purtroppo, però, ci si trova davanti a un foglio con i risultati che rischia di diventare solamente un pezzo di carta che non compare nel fascicolo sanitario elettronico. “Questi referti di telemedicina – spiega la presidente dell'Ordine degli infermieri – purtroppo vengono consegnati al paziente, ma se non è informaticamente evoluto e non riesce a caricarli in autonomia nel proprio fascicolo sanitario elettronico, rimangono un dato cartaceo che nessun altro può vedere. Sarebbe utile che dalla farmacia venisse caricato sulla piattaforma Trec, ma questo aspetto non è stato ancora preso in considerazione dall'Azienda sanitaria.”

 

E la sicurezza? Su questo non sono mancate le polemiche a livello nazionale e il tema è stato trattato anche da un'inchiesta portata avanti da DataRoom di Milena Gabanelli, in cui viene intervistato Mario Plebani, presidente della Federazione Europea di Medicina di Laboratorio (EFLM) e tra i 100 patologi più influenti al mondo, che spiega come gli esami eseguiti in farmacia “possono avere come unico scopo il monitoraggio di parametri già noti per vedere il trend di evoluzione dei valori, ma non certo per decidere la somministrazione o meno di una terapia”. Non servono, insomma, per avere una diagnosi ed “anche nel caso del monitoraggio, l’operatore dovrebbe eseguire i controlli di qualità sugli strumenti. Invece, le farmacie al momento non sono connesse con i servizi di medicina di laboratorio pubblici, non sono sottoposte a rigorosi controlli e dunque non garantiscono la confrontabilità dei risultati”.

 

A intervenire su questo punto è stata Federfarma, spiegando che i dispositivi utilizzati in farmacia rispondono agli standard previsti dal Regolamento (UE) 2017/746 sui dispositivi medico-diagnostici in vitro e che, per garantire la qualità e la competenza nei test PoCT, la norma internazionale stabilisce requisiti specifici per il Point of Care Testing.

 

“Per fare ulteriore chiarezza – spiega ancora Federfarma – nei confronti dei cittadini va spiegato che il prelievo di sangue capillare in farmacia viene effettuato dal farmacista, un professionista costantemente formato sulla corretta esecuzione dei test, seguendo una procedura standard volta a garantire la sicurezza e l’attendibilità dell’analisi stessa, prevedendo una successione di passaggi accurata e puntuale che va dall’accoglienza del paziente fino alla consegna del risultato del test.”

 

Un altro aspetto è quello economico. Tutte le analisi che vengono fatte in farmacia sono a carico dell'utente. Non è prevista, ad oggi, la prescrizione medica affinché le analisi vengano rimborsate dal Servizio Sanitario Nazionale. L'intenzione da parte delle farmacie sembra essere quella di proseguire con altri servizi. “Siamo disposti ad offrire – conclude la presidente dei farmacisti trentini – la possibilità della vaccinazione, soprattutto antinfluenzale. I farmacisti che hanno completato la parte teorica dovrebbero a breve avere la possibilità di fare la parte pratica. A partire dal prossimo autunno saremo pronti anche per offrire la vaccinazione contro l'influenza. Un modo, anche questo, che potrebbe servire per migliorare quel dato di copertura vaccinale che si riesce ad ottenere con fatica.”

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