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"I miei mi chiesero se volessi un motorino o un husky, scelsi il secondo", la campionessa di sleddog Lisa Bonato si racconta: "La sfida è conciliare sport e lavoro"

Di professione tecnico di laboratorio in ospedale, Lisa Bonato con oltre cento gare all'attivo è un punto di riferimento dello Sleddog nazionale: "Divido in due le mie giornate: finiti i turni in ospedale inizio subito gli allenamenti dedicando parecchie ore ai miei husky, e se non alleno loro mi alleno io, praticamente non mi fermo mai"

Di Federico Oselini - 02 marzo 2025 - 21:00

TRENTO. "A 14 anni i miei genitori mi chiesero se volessi il motorino o un husky, naturalmente scelsi il secondo". La campionessa italiana di Sleddog Lisa Bonato, reduce da un grandissimo risultato sportivo nella gara internazionale Femundløpet in Norvegia, si racconta a il Dolomiti e lo fa partendo, con un sorriso, da un momento di vita che l'ha segnata particolarmente, quando poté abbracciare il suo primo siberian husky.

 

In un'intervista a 360 gradi l'atleta vicentina, 33enne originaria di Zanè e che di professione è un tecnico di laboratorio all'ospedale di Asiago, ripercorre il percorso che l'ha portata a diventare un punto di riferimento dello Sleddog italiano, con ormai quasi un centinaio di gare nazionali e internazionali all'attivo e numerosi successi: lo fa toccando i cardini del suo percorso, dal grande amore per i cani alla sfida quotidiana di conciliare sport e lavoro, partendo dal come è nata la sua grande passione e arrivando agli obiettivi futuri, non tralasciando però i dettagli del suo ultimo successo nordeuropeo.

LA PASSIONE PER GLI HUSKY E L'AVVICINAMENTO ALLO SLEDDOG E AL BIKEJORING

 

"Guardando indietro, tutto è partito quando ero bambina e passavo ore a giocare con i tre cagnolini che avevano portato a casa miei nonni – inizia a raccontare Lisa Bonato – aspettando che nevicasse per divertirmi con loro, e da lì in poi ad ogni occasione ho sempre chiesto ai miei un altro cane (ride, ndr). Gli altri miei nonni, invece mi hanno trasmesso la passione per la montagna e per la natura. E poi ci sono gli husky: ho consumato la videocassetta di Balto a forza di guardarla, quel mondo mi sembrava qualcosa di irraggiungibile, anche perché non avevo mai visto dal vivo un husky. Capitò quando avevo 8 anni, e me ne innamorai follemente. Poi a 14 anni la sliding door, quando i miei mi chiesero se volessi un motorino o quel famoso cane che continuavo a chiedere, io naturalmente scelsi il secondo: ricordo che i miei amici quando uscivamo arrivavano con le due ruote, io con il mio cucciolo".

 

E da quel momento in poi si può dire che avviene la svolta, con le lunghe passeggiate in montagna ma anche i "giri in bici" in compagnia del suo primo fedele compagno: "Con il passare del tempo conobbi lo Sleddog e il bikejoring, e decisi di prendere un altro husky, avvicinandomi a questi sport in un momento in cui, tra l'altro, a causa di problemi fisici dovetti smettere di giocare a pallavolo: iniziai così a fare le prime gare con la bici e poi passai alla slitta, dapprima nella categoria sprint e poi dedicandomi a quelle per me più importanti, le long distance".

LA SVOLTA LAVORATIVA E IL TRASFERIMENTO AD ASIAGO

 

Al termine degli studi universitari, a 25 anni, Lisa Bonato vince un concorso e ottiene un posto di lavoro come tecnico di laboratorio all'ospedale di Asiago, trasferendosi sull'altopiano assieme ai suoi cani, che nel frattempo sono diventati cinque: "Questo spostamento mi ha permesso di trovare un ambiente ideale per i miei allenamenti, sia in estate che in inverno, e non nego che la scelta di trasferirmi stabilmente e non tornare più a casa è stata legata anche a questo aspetto".

 

Nel corso del tempo l'atleta comincia a partecipare a numerose gare, riscuotendo tanti successi condivisi con i suoi attuali 14 husky: "Nel corso degli anni ho ottenuto diversi successi: ho vinto 7 campionati italiani di bikejoring, arrivando seconda anche ad un Europeo. Tra gli altri, nella mia personale bacheca, spicca un primo posto alla International Nockberge Longtrails in Austria, e due secondi posti e un terzo posto a La Grande Odyssèe in Francia, posizionandomi però per tre volte in vetta alla classifica nella categoria cani di razza nordica. Un primo posto, fresco di questo inverno, alla gara internazionale di media distanza a Vallelunga e ultime, ma non per importanza, il sesto posto lo scorso inverno alla Polardistas e il buon piazzamento alla Femundlopet 200 di quest’anno in Norvegia".

L'AVVENTURA ALLA FEMUNDLØPET, CLASSICA DELLO SLEDDOG NORVEGESE

 

Raccogliendo l'assist, chiediamo all'atleta di ripercorrere le emozioni di una gara in cui si è classificata 20esima assieme ai suoi siberian husky Robin, Maverick, Varg, Rookie, Mokka, Steel, Goose e Miwok, conquistando inoltre un'altra “vetta”: il primo posto nella categoria cani di razza nordica.

 

In breve, Lisa Bonato ha percorso 200 chilometri in tre tappe, in 28 ore e 11 minuti, per un totale di 3500 chilometri di dislivello e in una gara durissima in cui solo 33 concorrenti hanno tagliato il traguardo: tutto ciò completando un' importante rimonta che dal 29esimo posto dopo 80 chilometri l'ha portata al 23esimo alla fine della tappa intermedia, fino alla volata finale che le ha consegnato il 20esimo posto in classifica.

 

"Prepararsi a queste gare è sempre difficile, soprattutto perché in Italia è difficile trovare luoghi per allenarsi su distanze così lunghe – racconta Bonato – e anche per questo ho scelto di arrivare in Norvegia una decina di giorni prima dell'inizio della gara per far acclimatare i cani ed effettuare degli allenamenti mirati, anche se sarebbero serviti molti più giorni".

 

E non sono mancate neppure le difficoltà iniziali. "Due dei miei husky hanno avuto dei problemi intestinali, e anch'io ho patito un leggero infortunio al ginocchio durante la gara – prosegue l'atleta – ma poi nel corso della corsa abbiamo recuperato posizioni, soprattutto nei tratti in salita, raggiungendo un risultato che per me è una grande soddisfazione. Al traguardo non sono riuscita a trattenere le lacrime e l'aspetto che mi ha più colpito, oltre ai complimenti dei veterinari per come hanno visto i cani, è che tutti gli husky avrebbero volentieri proseguito nella corsa: era il secondo anno che andavo al Nord per partecipare a gare di questo calibro, cercavo di alzare un po' l'asticella e l'obiettivo è stato ampiamente centrato".

LA QUOTIDIANITÀ, IL LAVORO E GLI ALLENAMENTI

 

Dietro ai successi di uno sportivo, la storia è ben nota, si celano molti sacrifici e la storia di Lisa Bonato non fa eccezione: passando dal successo norvegese alla vita di tutti i giorni, le chiediamo come riesca a conciliare lavoro e attività sportiva, e come sono strutturati gli allenamenti assieme ai suoi cani.

 

"Conciliare lavoro e attività sportiva è davvero una grande sfida – specifica l'atleta – diciamo che gioco a tetris per incastrare tutto, di solito dormo poco e non mi riposo mai (ride, ndr). Normalmente divido in due le mie giornate: finiti i turni in ospedale inizio subito gli allenamenti, dedicando parecchie ore ai miei husky, e se non alleno loro mi alleno io, praticamente non mi fermo mai. Ovviamente le ferie sono quasi inesistenti perché andare via e lasciare a casa 14 husky non è per nulla semplice".

 

Entrando nel dettaglio degli allenamenti, Lisa Bonato sottolinea come questi varino a seconda della stagione, dal momento che gli husky "danno il loro meglio al di sotto dei 15 gradi, e questo evita anche conseguenze negative per la loro salute".

 

Vien da sé che la routine invernale ed estiva siano diverse: "Sfrutto principalmente l'estate per rafforzare il mio rapporto con i cani, con lunghe camminate in cui si cerca di consolidare anche la comunicazione e la ricezione dei vari comandi. Da fine agosto iniziano invece gli allenamenti veri e propri: prima su terra, con i cani che trainano un quad su distanze ridotte che pian piano aumentano. Con l'arrivo dell'inverno si passa quindi sulla neve, e le distanze aumentano, questo per arrivare ad uno stato di forma ottimale in vista delle gare. Gli allenamenti, in generale, variano dai 3 ai 5 a settimana, ma al di là di questi sottolineo come sia fondamentale riuscire a creare un rapporto di grande fiducia reciproca tra musher e cani, soprattutto con i leader".

 

OBIETTIVI FUTURI

 

Prima di salutare Lisa Bonato, le chiediamo di lanciare uno sguardo al futuro e ai suoi obiettivi, personali e sportivi.

 

"L'intenzione è quella di partecipare ad altre gare internazionali sulla lunga distanza nel Nord Europa e questo vuole essere anche un modo per entrare in contatto, al di là dei risultati, con nuovi Paesi e ambienti naturali, oltre che il mettermi alla prova”, spiega l'atleta sottolineando come quello che più ama dello sleddog sono “le ore passate con i miei cani in posti selvaggi e incontaminati” che senza di loro non avrebbe la possibilità di vedere e assaporare profondamente. “In quegli ambienti – spiega – il meteo varia molto repentinamente e trovarsi in mezzo a bufere di neve e vento a meno venti o trenta gradi è molto frequente, quindi bisogna essere preparati a tutto: sono delle vere e proprie avventure, dove nulla è da non sottovalutare”.

 

Infine, un pensiero alla prossima gara . “Quest’anno – conclude Lisa Bonato – chiuderò la stagione con un’ultima gara dal 21 al 23 marzo, a cui ho già partecipato gli anni scorsi, nelle alpi francesi, la Lekkarod, una gara di media distanza di circa 115 km”.

 

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