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PODCAST. Gli eventi estremi per raccontare la crisi climatica, Alex Bellini: "Serve una nuova narrazione. L'Alaska? E' stato orribile"

Vocato alle imprese estreme, tra cui le traversate oceaniche a remi, in solitaria e in completa autonomia, Alex Bellini è ospite della puntata di "Da Quassù", il podcast di Marta Manzoni e il Dolomiti

Pubblicato il - 05 maggio 2024 - 19:50

TRENTO. "E' stato un viaggio meraviglioso ma anche orribile". Queste le parole dell'esploratore Alex Bellini. "Le condizioni climatiche ci hanno messo a durissima prova: record di neve e tantissimo freddo: il termometro è arrivato anche a -40 gradi".

 

Vocato alle imprese estreme, tra cui le traversate oceaniche a remi, in solitaria e in completa autonomia, Alex Bellini è ospite della puntata di "Da Quassù", il podcast di Marta Manzoni e il Dolomiti.

 

L'esploratore è reduce da un viaggio che è stata una lunga pedalata di 1800 chilometri su due prototipi di mountain bike nati da plastica riciclata, creati in laboratorio, con la stampante in 3D lungo il percorso dell'Iditarod, percorso della corsa dei cani da slitta. Il tutto immersi nella neve, perché tra febbraio e marzo l’Alaska è stata colpita da nevicate eccezionali.

 

E' stato un ritorno in Alaska. "Ci sono stato 21 anni fa a piedi alla ricerca di risposte e di sciogliere nodi interiori. Questa volta il proposito era diverso: molte persone soffrono perché perdono letteralmente la terra sotto i piedi a causa dei tifoni e dell'erosione del suolo. Ho vissuto momenti intensi".

 

Questa spedizione è stata parte di un progetto più ampio, Eyes on Ice (Occhi sul ghiaccio): un viaggio al centro del cambiamento climatico globale su tre aree: Alaska, Groenlandia e Oceano Artico.

 

"L'obiettivo è di viaggiare nelle aree polari per cercare di comprendere come cambia il territorio al cambiamento del clima. La considerazione è che non bastano i numeri, le statistiche e le teorie per trasformare il comportamento. Le proiezioni sono chiare ma serve una nuova narrazione per prenderci cura del pianeta. Questa è la mia intenzione: servirmi della forza evocativa dell'esplorazione per far diventare divulgazione e sensibilizzazione". 

 

Nel 2019 ho navigato a remi attraverso il Great Pacific Garbage Patch nell'ambito del progetto 10 Rivers 1 Ocean a sensibilizzare sul tema della plastica e del consumo responsabile. "E' stato sconfortante ma c'è anche ottimismo ma bisogna cambiare il nostro modo di consumare i prodotti".

 

"Non dobbiamo mai smettere di esplorare, è crescita di consapevolezza e conoscenza. Si produce un mondo migliore e si costruisce il futuro. Anche all'interno. Viviamo vite in cui siamo illusi che ci sia un tesoro fuori, ma il vero tesoro è dentro di noi".

 

L'esploratore è stato protagonista del Trento Film Festival. "La montagna è cultura, bisogna riscoprire la saggezza di questi popoli. E' un vantaggio di tutti".

 

La montagna "mi ha insegnato a trovare un appiglio, a cercare il contatto della natura, a prendermi cura dell'ambiente ma anche la perseveranza e il coraggio. La preservazione è fondamentale. Sottovalutare i ghiacci è un errore e non dobbiamo ignorare, per esempio, la scarsità di questa risorsa".

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