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PODCAST. Clean Alp, "la prima ricerca al mondo che definisce quantità e tipologia dell'inquinamento da plastica e altri materiali dispersi in montagna”

Franco Borgogno, divulgatore scientifico e responsabile del progetto Clean Alp dello European Research Institute, è l'ospite di questa puntata di “Da Quassù”, il podcast de Il Dolomiti realizzato da Marta Manzoni

Pubblicato il - 25 febbraio 2024 - 20:39

TRENTO. “Il progetto Clean Alp nasce da un lavoro di ricerca svolto nell'arco di molti anni sull'inquinamento da plastica in alti ambienti”, spiega Franco Borgogno, responsabile dei progetti scientifico-ambientali della fondazione European Research Institute. Giornalista e divulgatore scientifico ma anche guida escursionistica ambientale e fotografo è ospite della puntata di "Da Quassù", il podcast de Il Dolomiti realizzato da Marta Manzoni.

 

“Abbiamo incominciato dall'Artico con tre spedizioni di ricerca, sia nella parte di Artico canadese e nord-americano sia in quella al di sopra delle isole Svalbard”, racconta Borgogno. “Ci siamo occupati anche di ricerche in Mediterraneo e lungo i fiumi, ma da guida alpina che si occupa di Alpi, mi sembrava ovvio che, studiando questo tipo di inquinamento, il percorso interessasse anche le montagne”.

 

Un lavoro di ricerca iniziato nel 2021 dallo studio delle microplastiche della neve per proseguire poi sulla quantità e tipologia di plastica in ambiente selvaggio-montano (fino ad allora, non erano state fatte ricerche sul tema).

 

Clean Alp rappresenta infatti “la prima ricerca al mondo che definisce la quantità e la tipologia dell'inquinamento da plastica e altri materiali dispersi in montagna”.

 

Per la prima parte del progetto, “abbiamo lavorato su tutta la parte nord-occidentale delle Alpi italiane: Piemonte, Valle d'Aosta e poi le aree di confine tra Piemonte, Lombardia e Svizzera fino a quelle tra Piemonte, Liguria e Francia”, elenca Borgogno, ricordando come siano stati percorsi più di 500 km di sentieri in zone selvagge.

 

Questo perché l'obiettivo primario del progetto di ricerca “è conoscere ciò che viene disperso in ambiente naturale”. Borgogno racconta infatti come siano state prese in considerazione “27 vallate, proprio per andare ad avere dati il più possibile ampi con tipologie di territori diversi con frequentazioni diverse e anche di condizioni ambientali diverse”.

 

Nonostante l'ambito ristretto di persone che frequentano la montagna, sono stati trovati “rifiuti di ogni tipo – conclude Borgogno – da indumenti e scarpe a fazzoletti di carta e mozziconi di sigarette, a pneumatici di grandi dimensioni”.

 

Rifiuti ingombranti e spesso molto datati (risalenti anche agli anni 70 e 80) “che ci hanno aiutato a far comprendere alle persone che ci affiancavano come questo tipo di materiale e oggetti restino intonsi nel tempo”.

 

La plastica in alti ambienti, in particolare, “contribuisce ad accelerare il cambiamento climatico e lo scioglimento della neve e dei ghiacciai”.

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