''La Città dei Sassi, monumento naturale, deturpata per allargare le piste da sci'', esposto presentato alla procura e all'ispettorato forestale
Per molte associazioni ambientaliste e di esperti della montagna ci sarebbero delle grosse difformità di azione della società che gestisce alcuni impianti in quell'area rispetto a quanto era stato autorizzato. Sarebbero stati demoliti parzialmente e rimossi completamente diversi massi che caratterizzano questo patrimonio naturale, asportato zolle erbose e movimentato diverso materiale. ''Il tracciato che prima si adattava al paesaggio e alla presenza dei sassi e delle piante, lambendoli, ora è stato allargato e raddrizzato deturpando questo luogo magnifico''

SELVA DI VAL GARDENA. E' stato presentato un esposto al Comune di Selva, all’Ufficio pianificazione paesaggistica della provincia, all’Ispettorato forestale di Bressanone, alla Procura della Repubblica di Bolzano e ai Carabinieri di Selva. ''In questa denuncia vengono descritte con foto-documentazione dettagliata le difformità dei lavori rispetto al progetto autorizzato''. A parlare è il presidente del Cai Alto Adige, Zanella, che con altre associazioni di stampo ambientalista, Avs, Dachverband für Natur- und Umweltschutz, Heimatpflegeverband, Nosc Cunfin, Mountain Wilderness e Cai sezione di Bolzano, hanno deciso di chiedere chiarezza alle istituzioni per quel che starebbe succedendo nella Città dei Sassi, un monumento naturale vicino al passo Sella, ai piedi del Sassolungo, caratterizzata dalla presenza di grandi blocchi di dolomia, che ammantano i prati verdi, creando un contesto paesaggistico unico e decorato da una particolare e delicata flora autoctona.

''Recentemente - spiegano - la società Piz de Sella spa, che gestisce alcuni degli impianti di risalita in quest’area, ha presentato un progetto per allargare in due punti la pista da sci che in parte tocca la Città dei Sassi; questo per permettere il passaggio di mezzi battipista di ultima generazione. Il progetto approvato anche dalla provincia prevedeva l’allargamento di circa mezzo metro in due soli tratti, lunghi complessivamente 48 metri su terreno di proprietà della stessa Società. I lavori realizzati e che sembrano ancora in corso, purtroppo risultano molto difformi rispetto al progetto autorizzato, hanno infatti interessato un tratto lungo complessivamente 255 metri e 14 punti differenti di intervento, anche su terreni di privati che non sono mai stati interpellati''.
.jpeg?itok=AJRDP5cA)
Per le associazioni sarebbero stati demoliti parzialmente e rimossi completamente diversi massi che caratterizzano questo patrimonio naturale, asportato zolle erbose e movimentato diverso materiale. ''Il tracciato - prosegue Zanella - che prima si adattava al paesaggio e alla presenza dei sassi e delle piante, lambendoli, ora è stato allargato e raddrizzato deturpando questo luogo magnifico. Com’è possibile che un privato riesca a rovinare irrimediabilmente un un monumento naturale, patrimonio di tutti, senza che nessuno intervenga per fermare i lavori? Perché degli interventi eseguiti in difformità dal progetto autorizzato non vengono immediatamente fermati e contestati? È veramente triste - aggiunge - osservare che in nome dello sviluppo economico e sciistico vengano rovinati beni comuni. Ed è ancora più sconcertante che siano le associazioni ambientaliste a dover segnalare il caso alle autorità, assumendo un ruolo che evidentemente non dovrebbero avere''.
.jpeg?itok=Vr9QX6DO)
''Nella nostra provincia - analizzano le associazioni - si sta assistendo a una aggressione alla montagna sempre più marcata. In pratica si sta portando l’equilibrio fra uomo e natura a una rottura: la monocoltura dello sci, il turismo di massa, il traffico veicolare sempre più intenso in ambienti delicati di alta montagna, il consumo di suolo, sono manifestazioni emblematiche di una cultura completamente sbilanciata, che propone lo sfruttamento del territorio senza limiti. Di questo tema si parlerà anche il 3 agosto prossimo nella conferenza stampa organizzata a Passo Sella dalle associazioni alpinistiche e ambientaliste locali, e d’oltralpe. L’obiettivo è quello di iniziare un dialogo per costruire una consapevolezza di questo problema ed avviare il cambiamento verso la ricostruzione di un rapporto più equilibrato fra l’uomo, le sue attività e la natura''.