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Due crolli in poche ore sul Cervino (VIDEO), le guide alpine decidono di sospendere le salite alla vetta per il rischio di ulteriori distacchi a causa delle elevate temperature

La decisione in via precauzionale. Un primo crollo sul versante italiano e dalla parete sud del Cervino, il secondo distacco invece nell'area della Cresta di Zmutt in Svizzera

Pubblicato il - 10 settembre 2023 - 18:27

CERVINO. In via precauzionale e, considerate le alte temperature, il rischio di altri distacchi, le guide alpine del Cervino hanno deciso di sospendere le salite alla vetta e di valutare poi come proseguire in base alle condizioni. Non risultano attualmente ordinanze di chiusura della via normale italiana. Sono in corso i controlli e, fortunatamente, non risultano persone coinvolte nei due crolli, il primo sul versante italiano e poi su quello svizzero.

 

Una impressionante frana si è distaccata, infatti, sul versante italiano e dalla parete sud del Cervino, lontano dalla via normale (Qui articolo). Le temperature altissime per il periodo anche in quota (e lo zero termico a quasi 5.000 metri) stanno indebolendo sempre di più il permafrost e, di conseguenza, la tenuta delle placche roccioseUn secondo crollo è, invece, avvenuto sul versante svizzero, in particolare nell'area della Cresta di Zmutt. La nube di polvere è rimasta visibile per diversi minuti, una situazione che ha attirato l'attenzione di turisti e di residenti.

Già a luglio scorso, le guide alpine avevano messo in guardia gli escursionisti sul rischio di distacchi e crolli. Situazioni che si sono verificate sulle Alpi. Gli ultimi casi in ordine di tempo li abbiamo documentati: sul Sassolungo un crollo si è verificato sul Pollice delle Cinque Dita, poi un pezzo di roccia si è distaccato dal Teston della Schiara e ancora sono crollati circa 400 metri cubi di roccia dalle Punte di Campiglio, in zona cima Tosa, nel Gruppo delle Dolomiti di Brenta occidentale

 

Temperature molto elevate per la stagione in tutto l'arco alpino. Se si prende in considerazione, ha spiegato a Il Dolomiti l'ingegnere ambientale e membro di Meteo Trentino Alto Adige Giacomo Poletti, la stazione alla diga del Careser (2600 metri, attiva dall'anno 1940) si scopre che lunedì scorso 4 settembre si è registrata la più alta temperatura per settembre, e che 6 dei 13 giorni più caldi degli ultimi 83 anni sono di quest'anno. Alla capanna osservatorio Regina Margherita in Piemonte, a 4560 metri, per 114 ore la temperatura non è andata sotto lo zero (Qui articolo).

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