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Vetri Speciali, colpo di scena: l'azienda chiede la cassa integrazione per lo stabilimento di Spini. E la situazione dei 100 dipendenti di Cirè di Pergine non è chiara

Conseguentemente fino ad un massimo di 195 dipendenti verranno sospesi dal lavoro a zero ore settimanali e/o lavoreranno ad orario ridotto in relazione al carico di lavoro settimanale ed alle professionalità occorrenti nel periodo di 13 settimane decorrenti dal 7 ottobre 2024 fino al 5 gennaio 2025" scrive Confindustria Trento in nome e per conto della Vetri Speciali Spa. Il 2 ottobre nuovo incontro a Palazzo Stella, ma la situazione è complicata

Di D.L. - 24 settembre 2024 - 19:07

TRENTO. Colpo di scena nella vicenda della Vetri Speciali: questa volta non si parla dello stabilimento dei Cirè, a Pergine, ma di quello di Spini di Gardolo che, teoricamente, una volta ultimata la costruzione del nuovo forno (come da piano industriale), dovrebbe accogliere i lavoratori in uscita dall'unità produttiva situata in Valsugana (QUI ARTICOLO).

 

"Ci sono stati e ci saranno vari incontri con la RSU e con i Sindacati Provinciali - scriveva lo scorso 29 agosto Confindustria Trento -, come sempre in un’ottica di massima collaborazione per cercare, assieme, di trovare le migliori soluzioni per garantire la continuità occupazionale e retributiva dei dipendenti che saranno impiegati, come sappiamo, nello stabilimento di Gardolo''.

 

Non tutto, però, è così "semplice", visto i sindacati avevano sottolineato come il trasferimento a Gardolo comporterebbe condizione economiche peggiorative e "inaccettabili" per i lavoratori (QUI ARTICOLO).

 

Ebbene quest'oggi, martedì 24 settembre, da Palazzo Stella è arrivata un'altra nota ufficiale, non per aggiornare riguardo la vicenda dello stabilimento di Pergine Valsugana, ma con riferimento all'unità produttiva di Gardolo.

 

"In nome e per conto della Associata Vetri Speciali Spa - riporta la nota indirizzata a Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Uil del Trentino e alla Rappresentanza Sindacale Unica dello stabilimento di Gardolo - ai sensi e per gli effetti dell'art. 14 del D.Lgs n. 148/2015, comunichiamo che la Società in oggetto si trova nella necessità di ridurre la propria attività produttiva a causa della carenza di commesse legata all'andamento dei mercati di riferimento. Conseguentemente fino ad un massimo di 195 dipendenti verranno sospesi dal lavoro a zero ore settimanali e/o lavoreranno ad orario ridotto in relazione al carico di lavoro settimanale ed alle professionalità occorrenti nel periodo di 13 settimane decorrenti dal 7 ottobre 2024 fino al 5 gennaio 2025".

 

Che il settore dei vetri speciali sia in grave crisi è un dato di fatto (si parla di un calo complessivo di circa il 10 per cento) e la Vetri Speciali ha aperto la cassa integrazione anche negli stabilimenti di San Vito al Tagliamento (Pordenone) e Ormelle (Treviso).

 

Le modalità con cui verrà fatta non sono ancora stabilite. Alla base la grave crisi del settore a livello italiano ed europeo, con stime di un calo di circa il 10 per cento (pari a 270-300 mila tonnellate in meno) di consumo di vetro per bottiglie. Tant'è vero che la cassa interesserà anche gli stabilimenti veneti e friulani del gruppo, come ha confermato l'Ad del gruppo Osvaldo Camarin.

 

La domanda che sorge spontanea è: perché non stata attivata la cassa integrazione per il personale dello stabilimento di Ciriè (che verrà chiuso definitivamente) per il periodo necessario alla costruzione e all'avviamento del nuovo forno a Spini (che sarà attivo tra dicembre 2024 e gennaio 2025) e poi il personale reintegrato, come comunicato venticinque giorni fa?

 

I sindacati stessi stanno cercando di mettere in ordine tutti i pezzi del puzzle. E' abbastanza normale l'apertura della cassa integrazione quando un forno cessa la propria attività (dopo circa 10 - 12 anni): una parte dei dipendenti si "ferma", in attesa del reintegro, un'altra prosegue le operazioni "ordinarie". In questo caso non è così e, colpo di scena, adesso si parla anche della riduzione di personale allo stabilimento di Spini di Gardolo dove, invece, dovrebbero essere implementati gli ex dipendenti dell'unità perginese.

 

La fabbrica di Cirè cesserà la propria attività ufficialmente venerdì 27 settembre, ma intanto - da oggi, 24 settembre - i cento dipendenti perginesi sono in ferie o permesso.

 

Riguardo a Spini di Gardolo verrà svolto un'esame congiunto e il prossimo 2 ottobre le parti si ritroveranno attorno ad un tavolo nella sede trentina di Confindustria con i sindacati che hanno avuto pieno mandato dai lavoratori a portare avanti la trattativa.

 

"E' questo quanto deciso oggi pomeriggio - scrive Filctem Cgil - in quasi due ore di confronto tra le sigle sindacali e i lavoratori dello stabilimento di Cirè di Pergine della Vetri Speciali. 'Abbiamo discusso ampiamente con le maestranze con l'obiettivo di approfondire nel miglior modo possibile la situazione e rendere i lavoratori informati dello stato delle cose. Avere il mandato a portare avanti il confronto è un punto fondamentale per affrontare i passi che ci attendono' ha spiegato al termine della riunione Mario Cerutti della Filctem Cgil. L'obiettivo a questo punto è portare avanti il confronto per ottenere ulteriori avanzamenti anche sul trattamento economico. Resta chiaramente da approfondire la questione della cassa d'integrazione anche per i cento dipendenti di Cirè, da oggi in ferie o permesso".

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