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Un'immagine forte e coesa del lago, il Garda Unico sempre più realtà: "Si punta sul Nord America". Quasi 1 milione all'anno (anche dai Fondi di confine) per la promozione

La Giunta regionale della Lombardia ha approvato la delibera, pronto anche il via libera in Trentino. Il compito di individuare la proposta di programma è affidato alla Provincia di Trento

Di LA - 07 ottobre 2024 - 17:42

TRENTO. Sostenete la competitività e l'economia turistica del Garda. Un'unione delle forze per promuovere un'immagine forte e coesa del lago. Questo l'obiettivo del progetto Garda Unico che riunisce Trentino, Lombardia e Veneto.

 

La Giunta regionale della Lombardia ha approvato, su proposta dell'assessore al turismo, marketing territoriale e moda, Barbara Mazzali, con l'assessore a enti locali, montagna e rapporti con le Province Autonome, Massimo Sertori, il 'Progetto di comunicazione Garda Unico', in collaborazione con la Regione Veneto e la Provincia di Trento. Una serie di azioni da realizzare nel prossimo triennio con scadenza nel 2027.

 

"Il Garda lombardo è per la nostra Regione una meta di grande valore attrattivo. I dati provvisori riferiti al periodo gennaio-luglio 2024 certificano 1,5 milioni di arrivi, di cui il 63% di nazionalità straniera e il 36,35% italiana", spiega Mazzali. "Questi turisti hanno già prodotto oltre 6 milioni di pernottamenti complessivi quest’anno, con un incremento del 12,06% rispetto allo stesso periodo del 2023. Tuttavia per continuare a crescere e restare competitivi in un mercato turistico globale è essenziale una comunicazione efficace e coordinata, capace di valorizzare tutte le sfaccettature del territorio".

 

Anche il Trentino per la parte di propria competenza è pronto. "L'intesa - dice l'assessore Roberto Failoni - è stata ormai raggiunta mesi fa. La delibera verrà presentata e firmata nei prossimi giorni". I tre territorio evidenziano come il progetto "Garda Unico" rappresenti un modello virtuoso di collaborazione tra enti locali per rafforzare il ruolo della destinazione come meta turistica di livello internazionale".

 

Oltre ai tre assessorati, il progetto del "Garda Unico" vede anche l'avvallo della Comunità del Garda con i territori che orbitano attorno al lago. Le linee guida erano state definite a Riva del Garda con la sindaca Cristina Santi che è anche vice presidente dell'ente locale.

 

Gli obiettivi del Progetto di comunicazione 'Garda Unico', sono di "consolidare la visione del lago di Garda come destinazione turistica unitaria attraverso la promozione del marchio Garda; sviluppare un ecosistema integrato, attraverso il potenziamento del portale dedicato, la produzione di contenuti esperienziali, l’implementazione delle piattaforme sociali; promuovere 'progetti di eccellenza' di concerto con i tre territori coinvolti per un’offerta turistica di qualità; promuovere i principali eventi del lago attraverso la creazione di un calendario unitario; incrementare i flussi complessivi ampliando la stagione classica; proseguire l’internazionalizzazione dei flussi di riferimento".

 

Il costo del progetto ammonta complessivamente a 900mila euro e prevede un'equa ripartizione a carico di ciascuna delle parti. Il Protocollo individua nella Provincia di Trento il soggetto attuatore del Progetto con il compito di individuare una proposta di programma per il conseguimento degli obiettivi prefissati.

 

La Regione Lombardia, così come il Veneto, provvede alla propria quota, 300mila euro all'anno per tre anni, attingendo alle risorse finanziarie già previste e stanziate dal Comitato paritetico – Fondo Comuni Confinanti - per il finanziamento di progetti strategici o di area vasta.

 

Si punta, soprattutto, sul Nord America e "sui mercati più lontani dove è ancora più importante presentarsi uniti. Le tratte aeree sono sempre maggiori e questi flussi, con una capacità di spesa di alto livello, ci permetterebbero inoltre di destagionalizzare ulteriormente l'offerta e di un miglior equilibrio per le strutture alberghiere. Un'attrattività anche in primavera e autunno ci permetterebbe poi di proporre alle lavoratrici e ai lavoratori dei contratti di 10 mesi, quindi più appetibili e con maggiori garanzie", conclude Rigatti.

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