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"Troppe seconde case", Asat sull'overtourism e i residenti che devono spostarsi: "Serve il coraggio di cambiare la legge per competere sullo stesso mercato"

Il punto di Gianni Battaiola, presidente di Asat, tra overtourism, "numeri chiusi" sui passi dolomitici, la carenza di alloggi per residenti e lavoratori stagionali, anche per i prezzi troppo alti, e l'ipotesi di modificare la legge per consentire la costruzione di hotel a 5 stelle nei terreni agricoli di pregio

Di Luca Andreazza - 29 luglio 2024 - 06:01

TRENTO. Affitti alti in determinate zone turistiche che spingono la popolazione a cambiare Comune con conseguente difficoltà nel trovare alloggi per residenti e lavoratori stagionali. Un'inflazione degli appartamenti dedicati all'accoglienza. Un eccesso di turismo in alcune destinazioni, con picchi che causano traffico e un rischio di ripercussioni sull'ospitalità. Il turismo è un motore dell'economia ma presenta alcuni lati oscuri. Sul tavolo poi la modifica della legge per consentire la costruzione di alberghi a 5 stelle nei territori agricoli di pregio. A fare il punto a il Dolomiti è l'Associazione albergatori e imprese turistiche della Provincia di Trento.

 

"Il periodo di picco si riduce a poche settimane ma siamo impegnati da qualche anno per cercare di diluire il più possibile le presenze nell'arco dell'anno", le parole a il Dolomiti di Gianni Battaiola, presidente di Asat. "Ci sono ragionamenti da 3 anni sulla valorizzazione delle 'Belle stagioni' ma è un percorso che comunque richiede tempo e pazienza. Una proposta strutturata poi consente al mercato di regolarsi in autonomia".

 

Dal Garda alla val di Fassa, anche in Trentino si registra il fenomeno dell'overtourism, tanto che Demoskopica con l'Indice complessivo di sovraffollamento turistico ha inserito le province di Trento e Bolzano tra le destinazioni più a rischio.

 

Il primo impatto sono le ripercussioni sul traffico ma, nell'era dei social e degli spostamenti motivati da selfie per un pugno di like, sono sempre di più le immagini che immortalano serpentoni di persone in quota con un aumento degli escursionisti impreparati e la conseguente crescita della chiamate ai soccorritori. 

 

A Venezia si è sperimentato il ticket mentre a Verona si valuta il biglietto per accedere al balcone di Giulietta. Ciclica l'ipotesi di "chiudere" i passi dolomitici. "Si possono prevedere limiti di velocità, far rispettare le norme e sanzionare in modo pesante eventuali violazioni. Un metodo diverso di gestione presuppone una riflessione dalla Lombardia al Friuli Venezia Giulia per trovare un modello più vasto. L'area infatti è troppo estesa e non è così semplice. Pochi euro non scoraggiano l'arrivo di visitatori 'mordi e fuggi' ma anzi rischia di creare un'immagine di destinazione elitaria".  

 

Non mancano tra Molveno e Tenno studi, analisi e sperimentazioni alla ricerca della miglior gestione possibile degli arrivi. Si anticipano o posticipano anche eventi e manifestazioni in altri periodi per diversificare l'offerta.

 

Il tema dell'overtourism è internazionale e si sperimentano soluzioni per la ricerca di un equilibrio tra residenti e turisti. C'è tensione in Spagna per l'aumento di affitti e prezzi degli appartamenti e sono già state diverse le proteste negli ultimi mesi. Una dinamica che interessa anche il Trentino: difficilissimo, per esempio, trovare un alloggio nell'Alto Garda, pure per un lavoratore stagionale.

 

"Ci sono dei passi in avanti con la Provincia sul fronte foresterie ma c'è ancora molto lavoro per l'accoglienza degli stagionali", aggiunge Battaiola. "E' fondamentale che diventino stanziali per aumentare la qualità dell'offerta e dei servizi. Il tema della casa è certamente una priorità". 

 

Un altro problema da risolvere, per Asat, e che si inserisce in questo contesa cornice è quella delle seconde case. "Una situazione da risolvere velocemente", aggiunge Battaiola. "A livello nazionale è in arrivo il Codice unico nazionale ma si deve rivedere la normativa e portare questo tipo di proposta all'interno del sistema". A luglio 2023 a Firenze è stata approvata una delibera per vietare l’apertura di nuovi AirBnb e altri alloggi con affitto breve nel centro storico. L'anno scorso a New York sono stati vietati gli affitti a breve termine mentre a Parigi se si superano più di 120 giorni la tassazione è stata equiparata a una struttura alberghiera.

 

"Oggi è considerato più conveniente rispetto alla sicurezza di gestione in caso di un inquilino complicato e più remunerativo ospitare i turisti che mettere a disposizione l'immobile per un affitto. Non è più un modo per completare il reddito ma per fare business. Le seconde case sono molte di più degli alberghi e c'è il rischio di una concorrenza sleale, qui bisogna intervenire per trasformare queste realtà in aziende e poter competere realmente sul medesimo mercato. Si deve avere il coraggio di cambiare norme e regolamenti per chiarire meglio la scelta della destinazione".

 

Il parere degli albergatori è favorevole alla modifica della "Legge per il governo del territorio" che consentirebbe la costruzione di alberghi a cinque stelle nelle aree agricole. Tra i nodi il rischio consumo suolo e le ripercussioni sui terreni agricoli con la perdita dell’assegnazione di un valore paesaggistico, culturale e quindi anche economico.

 

Quella dei 5 stelle sembra un punto debole dell'offerta in Trentino. Le strutture di questa categoria non raggiungono le 10 unità, l'Alto Adige viaggia al triplo della velocità. "Gli imprenditori investono e riqualificano costantemente la propria attività ma in molti casi non ci sono spazi per aumentare i servizi. Attualmente le trasformazioni sono possibili, solo il turismo è escluso. Per questo la modifica alla legge sarebbe un passo in avanti", conclude Battaiola.

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