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Morti sul lavoro, Trento e Bolzano “zona rossa”: e gli incidenti sono in aumento in tutta Italia

I dati elaborati dall’osservatorio sicurezza sul lavoro di Vega mostrano una situazione particolarmente preoccupante, anche in regione dove dall'inizio dell'anno ci sono stati 12 incidenti mortali sul lavoro: nel primo quadrimestre del 2024 casi in aumento anche a livello nazionale (+3,6%). Il settore delle costruzioni quello con più vittime

Di MOb - 18 giugno 2024 - 19:13

TRENTO. Duecentosessantotto. Tante sono le vittime di incidenti mortali sul lavoro in Italia dall'inizio dell'anno. Un numero che non solo non cala, ma addirittura aumenta rispetto allo stesso periodo del 2023 (sono 4 i decessi in più).  Insomma, una vera e propria emergenza nazionale, come evidenziato dall'ultima indagine elaborata dal team di esperti dell'osservatorio sicurezza sul lavoro Vega Engineering di Mestre. Un'analisi che vede nell’incidenza il vero indicatore di rischio per i lavoratori del Paese: in sostanza, si parla di vittime rispetto alla popolazione lavorativa. Un dato che indica concretamente le aree a maggior rischio e che si propone come mappatura preziosa per tutti coloro che operano per la sicurezza sul lavoro.

 

E proprio questi dati “inchiodano” Trento e Bolzano: la regione è classificata “zona rossa”, cioè è uno dei territori in cui l'incidenza di questi casi è più del 25% superiore alla media nazionale. Nelle due province si sono verificati 12 incidenti mortali (7 a Bolzano, 5 a Trento) su una base di circa 500.000 lavoratori (dati Inail). A finire in zona rossa ad aprile 2024 sono state Valle d’Aosta, Trentino-Alto Adige, Emilia-Romagna, Umbria, Puglia, Campania e Calabria.

 

“Un terzo dell’anno è già passato – commenta Mauro Rossato, presidente dell'osservatorio sicurezza sul lavoro e ambiente di Vega - e l’emergenza morti sul lavoro è descritta dai soliti tragici numeri. Se la situazione non varierà, anche a fine 2024 conteremo oltre 1.000 vittime sul lavoro. Da gennaio ad aprile 2024 si contano 268 vittime, 4 in più rispetto a fine aprile 2023. Rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso crescono le morti in itinere del +8,8%: va evidenziato che fino a marzo avevamo registrato una decrescita degli infortuni mortali nel tragitto casa lavoro, purtroppo questa tendenza non è stata confermata con i dati del mese di aprile”.

 

I lavoratori più a rischio? Secondo le elaborazioni di Vega, l'incidenza di mortalità più elevata è nella fascia dei lavoratori ultra-sessantacinquenni, mentre fanno riflettere anche i dati relativi ai lavoratori stranieri, soggetti ad un rischio di infortunio mortale quasi triplo rispetto agli italiani. Gli stranieri deceduti in occasione di lavoro nel primo quadrimestre sono infatti 48 su un totale di 206, con un rischio di morte sul lavoro che risulta essere quasi triplo rispetto agli italiani. Insomma, gli stranieri registrano 20,2 morti ogni milione di occupati, contro i 7,5 degli italiani che perdono la vita durante il lavoro.

 

Alla fine del primo quadrimestre del 2024 è ancora il settore delle costruzioni a far rilevare il maggior numero di decessi in occasione di lavoro: sono 41. È seguito dalle attività manifatturiere (25), da trasporti e magazzinaggio (19), dal commercio (11).

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