Lotta allo spopolamento montano e riqualifica di spazi comunitari. Bando STeP, quasi mezzo milione di euro a 4 progetti in provincia: "Obiettivo è attivare le comunità"
Il contributo di Fondazione Cariverona, nell’ambito del bando STeP, è destinato a supportare realtà che hanno deciso di non rassegnarsi lavorando insieme per sviluppare soluzioni originali, efficaci e creative in grado di rilanciare la qualità di vita nei territori
BELLUNO. Dalla lotta allo spopolamento della montagna alla riqualifica di spazi comunitari, passando per la rigenerazione sociale e culturale delle aree periferiche fino alla creazione di un polo per sviluppare l'economia della conoscenza sul territorio: saranno quattro i progetti sostenuti, in provincia di Belluno, con 465mila euro complessivi, dal bando STeP (sviluppo territoriale e partecipato) promosso da Fondazione Cariverona.
Il contributo, viene spiegato, è destinato a supportare realtà che, di fronte alle tante sfide di ogni giorno, hanno deciso di non rassegnarsi e di non aspettare passivamente l’intervento di “qualcun altro”, ma di rimboccarsi le maniche per lavorare insieme e sviluppare soluzioni originali, efficaci e creative in grado di rilanciare la qualità di vita nei territori.
Guardando al bando nel complesso, questo sosterrà - tra le province di Vicenza, Verona, Ancona e appunto Belluno – in totale 17 progetti, con un contributo totale di circa 2 milioni di euro. Grazie a queste iniziative – destinate a raggiungere circa 40 mila cittadini e che coinvolgeranno più di 550 enti pubblici e privati, di cui oltre 200 aziende, con la partecipazione di duemila giovani residenti – verranno riqualificati e rigenerati oltre cento spazi e servizi: dalla pizzeria del paese con il coinvolgimento di giovani stranieri al negozio di alimentari di un borgo montano che ospiterà eventi sociali e culturali, dal centro polifunzionale per le nuove generazioni all’edicola sociale con attività per residenti e anziani.
“Guardando questi numeri e leggendo queste storie, ci si rende realmente conto delle tante potenzialità nascoste nelle nostre comunità" commenta il presidente della Fondazione Bruno Giordano, che specifica: "Spesso tendiamo a concentrarci sui problemi e pensiamo che il cambiamento possa avvenire solo da fuori e queste iniziative ci dimostrano esattamente il contrario. Se si lavora insieme, imparando a fare squadra, analizzando i bisogni locali e valorizzando le competenze di ciascuno, è possibile sviluppare dal basso risposte concrete e innovative a sfide che ormai conosciamo bene, generando un impatto su tutto il territorio”.
Tornando alla provincia di Belluno, a ricevere il contributo saranno i seguenti progetti.
“Iustithia - Facciamo comunità”, promosso dalla cooperativa sociale di Comunità Alberi di Mango che si concentra sulla rigenerazione di tre spazi comunitari in altrettanti paesi del Cadore, coinvoglendo la comunità nella loro co-progettzione e gestione. A Costa di San Nicolò sarà riqualificato lo spazio Dolomiti, unico punto di ritrovo del paese, a Danta verrà potenziata la biblioteca con un servizio di bookcrossing lungo i sentieri turistici e a Valle sarà rigenerata la Casa della Regola che si trasformerà in un negozio e un laboratorio di produzioni locali.
Il secondo progetto sostenuto sarà invece “Primavera Casa - Diamo casa al lavoro” coordinato dalla Cooperativa Sociale Società Nuova, assieme a diversi partner strategici, e che affronta il problema dello spopolamento facilitando l'accesso alla casa per i lavoratori nelle aree montane. Come? Mettendo in contatto proprietari di case sfitte, datori di lavoro e lavoratori e sperimentando un sistema di garanzie e tutele per favorire la locazione. Saranno inoltre realizzate azioni di sensibilizzazione verso i proprietari, mentre ai nuovi abitanti verranno offerti strumenti per conoscere il territorio e inserirsi nella comunità.
Dai tratti più culturali è invece “4U Cultura motore di comunità”, del Centro Consorzi, che punta alla rigenerazione sociale e culturale delle aree periferiche della città di Belluno, utilizzando appunto la cultura come motore di innovazione e coesione. Il progetto, viene spiegato, trasformerà il Centro Consorzi di Sedico e la Casa delle Arti a Belluno in poli per attività partecipative e formative, con particolare attenzione ai giovani e al disagio sociale, promuovendo l’inclusione e la creazione di nuove opportunità.
Infine “Belluno Synergy Lab”, promosso da Gal Prealpi e Dolomiti e che vede come partner il Comune di Belluno e la Camera di Commercio Treviso-Belluno, che mira a creare un polo per lo sviluppo dell'economia della conoscenza: il progetto coinvolge attori pubblici e privati in una learning community, con l’obiettivo di riqualificare un luogo simbolico per ospitare attività di alta formazione co-progettata con università e imprese.
Gli enti, viene sottolineato, avranno inoltre l’occasione di partecipare a un programma di facilitazione e capacity building, organizzato grazie al supporto dell’organizzazione Metodi Asscom & Aleph.
“Il nostro obiettivo è quello di attivare le comunità non solo mettendo a disposizione risorse economiche ma anche accompagnando in percorsi di crescita condivisi – sottolinea il direttore generale della Fondazione Cariverona Filippo Manfredi –. Siamo infatti convinti che le competenze acquisite, ma anche il coinvolgimento di 2 mila giovani e il capitale sociale nato dalle reti di partenariato tra pubblico e privato, creeranno un impatto significativo nel medio lungo periodo, rendendo le comunità sempre più consapevoli del proprio ruolo nel generare un cambiamento”.