L'innovazione e la ricerca scientifica per coltivare il futuro. E Confagricoltura pensa a rafforzare l'enoturismo
Confagricoltura del Trentino, riunita in assemblea alle Cantine Ferrari, mira alla sostenibilità socioeconomica tra le oltre sue 2.200 aziende, riducendo costi di produzione, incentivando il marketing dei prodotti agricoli, ma puntando ulteriormente sulle nuove frontiere della ricerca
TRENTO. Coltivare il futuro, senza tanti se o altrettanti ma. E farlo sfidando il domani senza mai tradire i valori di un comparto agronomico saldamente ancorato alle consuetudini rurali della campagna alpina; le Dolomiti come cerniera di colture e altrettante culture. Emergenti, specialmente quelle dell’innovazione e della ricerca scientifica più evoluta. Dal laboratorio al pieno campo. Coltivando il domani.
Confagricoltura del Trentino, riunita in assemblea alle Cantine Ferrari, mira alla sostenibilità socioeconomica tra le oltre sue 2.200 aziende, riducendo costi di produzione, incentivando il marketing dei prodotti agricoli, ma puntando ulteriormente sulle nuove frontiere della ricerca. Quella della cosiddetta Tea, sigla che sintetizza le "tecniche di evoluzione assistita", vale a dire il miglior strumento che i ricercatori stanno sviluppando per migliorare la genetica delle piante vegetali, mirando al miglioramento delle produzioni agricole.
Ecco allora che i lavori dell’assemblea annuale hanno affrontato - davvero con lungimiranza e spirito innovativo - tutta una serie di questioni di alto profilo scientifico. Una lezione di genetica vegetale rivolta ai delegati confederali.
Nozioni e obiettivi, spiegati da tre giovani ricercatori, Lisa Giacomelli e Umberto Salvagnin - Consorzio innovazione vite della Fondazione Mach - e da Massimiliano Trenti, Servizio politiche sviluppo rurale della Provincia. Hanno parlato dei riscontri nella sfida di avere piante di viti che respingano insidiosi patogeni e dunque piante da coltivare senza forzature chimiche. Sperimentazione e norme per applicare le nuove tecniche genomiche in agricoltura.
Appunto dal laboratorio al pieno campo. I preziosi risultati ottenuti dai ricercatori in vitro e in condizione controllate, potranno essere provati in siti sperimentali autorizzati. Le piante migliorate mediante le cosiddette Tea (tecniche di evoluzione assistita), mutagenesi sito-diretta o cisgenesi, sono finalmente distinte dagli Ogm con una norma che ne consente una sperimentazione in campo agevolata.
Al momento queste disposizioni rimarranno in vigore fino alla fine dell’anno, in attesa che venga approvato il regolamento dell’Unione europea per la quale la procedura legislativa è in fase avanzata. Sebbene altri paesi europei abbiano già iniziato la sperimentazione di queste piante in campo, l’Italia è stata la prima a legiferare in materia ed è pronta a trapiantare le prime piante di riso “editato” in provincia di Pavia.
Il Ministero dell’Ambiente, in coordinamento con Ministero della Salute, Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra), Ministero dell’Agricoltura, Regioni e Province autonome si occuperà del procedimento di autorizzazione. La Provincia di Trento fornirà quindi il suo supporto garantendo che la sperimentazione nei siti autorizzati avvenga secondo le disposizioni riportate nel provvedimento di autorizzo. L’attuale proposta di regolamento europeo prevede una distinzione tra due categorie di piante ottenute mediante nuove tecniche genomiche (Ngt).
Le piante Ngt1 sono considerate varietà completamente equivalenti alle piante convenzionali. Inserendo solo mutazioni già presenti in natura o che possono avvenire spontaneamente, si mira a conferire tolleranza agli stress ambientali e ad affrontare gli effetti negativi del cambiamento climatico. Tutte le altre piante ottenute mediante le nuove tecniche genomiche saranno invece classificate come Ngt2.
Le piante Ngt, considerate da un punto di vista meramente tecnico piante convenzionali, saranno probabilmente escluse dalla produzione biologica. Un’occasione persa per un settore per il quale la tolleranza a patogeni e stress abiotici è fondamentale. La Fem è tra gli istituti più all’avanguardia nell’evoluzione assistita, soprattutto per quanto riguarda la vite. Per questo la provincia dovrà essere attenta nel seguire la normativa specifica per poter far sì che i risultati ottenuti possano essere testati e messi a disposizione dagli agricoltori prima possibile.
Lo ha ulteriormente ribadito Diego Coller, presidente di Confagricoltura del Trentino, concludendo i lavori dell’assemblea. Richiamando la necessità di potenziare l’enoturismo, educare i giovanissimi consumatori a mangiare cibo garantito dalla consolidata affidabilità degli agricoltori locali. Evitando sprechi, tutelando le produzioni meno appariscenti, promuovendo l’enoturismo (appello rivolto agli assessori Zanotelli e Tonina, presenti ai lavori) per rendere il Trentino maggiormente goloso. Il tutto per massimizzare il reddito delle imprese agricole. In quanto - sempre secondo Coller - l’aumento del prezzo di vendita dei prodotti risulta molto difficile da perseguire, può essere una piccola parte dell’azione di miglioramento del reddito. Ciò che ha maggiori margini di miglioramento sono i costi di produzione e in questo, come abbiamo già citato, l’innovazione e la ricerca sono fondamentali.