La miglior stagione invernale degli ultimi 10 anni, ma l'inizio dell'estate è stato rallentato dal maltempo: "Segnali positivi per luglio e agosto"
I numeri dell'ultima stagione invernale, secondo i dati certificati da Ispat, superano gli ottimi risultati dell'anno scorso per diventare il miglior risultato dell'ultimo decennio. L'assessore Failoni: "Un inverno secondo le aspettative, ora concentrati sull'estate e i segnali sono positivi"
TRENTO. "Malgrado il meteo nella fase finale la stagione invernale è andata secondo le aspettative, ora siamo concentrati sull'estate. Massima prudenza e aspettiamo la fine ma le prospettive sono interessanti", queste le parole dell'assessore Roberto Failoni nel commentare i dati sull'inverno 2023/24 che si chiude con un segno più.
Il turismo cresce tanto negli arrivi arrivi (+2,7%) quanto nelle presenze (+4,3%). Un andamento positivo che si rileva in entrambi i settori e per entrambe le provenienze, ma risulta più consistente per l’alberghiero e per il movimento dall’estero. I pernottamenti registrati nel corso dell’ultimo inverno superano i 7 milioni e seicento mila, con una prevalenza di turisti italiani (il 55%). I numeri dell’ultima stagione invernale superano così gli ottimi valori registrati nella scorsa stagione, diventando il miglior risultato dell’ultimo decennio. Questo sulla base dei dati rilevati dall'Istituto di statistica della Provincia di Trento.
Inoltre dopo i già brillanti risultati dell'anno scorso, il numero dei passaggi negli impianti a fune della provincia registra un ulteriore aumento del 3,2%. Rispetto all’ultimo inverno pre-Covid (inverno 2018/2019) si evidenzia una crescita del 6,1%. Il settore alberghiero mostra una variazione del movimento turistico più consistente: +3,2% negli arrivi e +4,6% nelle presenze; valori comunque in crescita anche per l’extralberghiero: +0,8% negli arrivi e +3,3% nelle presenze.
In particolare positivo l’andamento per entrambe le provenienze, anche se il settore è spinto soprattutto dalla crescita sui mercati esteri. Rispetto all’inverno 2022/2023 le presenze degli italiani sono in crescita in entrambi i settori e, nel complesso delle strutture, aumentano dell’1,5%.
Ancora migliore l’andamento dei turisti stranieri, che evidenziano una crescita dei pernottamenti dell’8%. In termini strutturali, le presenze alberghiere rappresentano l’80,5% del totale dei pernottamenti rilevati nel complesso delle strutture ricettive. La dinamica delle presenze osservata a livello mensile mostra valori in netta crescita per tutto il periodo, con variazioni a due cifre (+11,4%) per dicembre e marzo. Solamente il mese di aprile registra un calo nelle presenze (-28%), che si spiega in gran parte con il posizionamento della Pasqua 2024 a fine marzo.
Le principali regioni italiane di provenienza si confermano essere Lombardia, Lazio, Emilia Romagna, Veneto e Toscana. Per quanto riguarda gli stranieri, i flussi maggiori provengono da turisti polacchi, tedeschi, cechi, inglesi e belgi. Le presenze di turisti dalla Polonia vedono una crescita notevole (+19,5%, per un totale di quasi 900 mila pernottamenti). Sopra la media anche l’incremento di turisti dalla Repubblica Ceca (+13,8%, per quasi 470 mila presenze).
La performance dei singoli territori è in generale molto positiva, in particolare negli ambiti a vocazione sciistica. Ottimi risultati per Val di Fassa, Val di Sole e Madonna di Campiglio, Pinzolo, Val Rendena, Giudicarie centrali e Valle del Chiese: nel complesso i tre ambiti turistici totalizzano un volume di presenze pari al 52,8% del totale dei pernottamenti invernali e mostrano incrementi superiori a quello medio provinciale. In flessione invece l’andamento della zona del Garda trentino, Valle di Ledro, Terme di Comano e Valle dei Laghi.
Ora si entra nel clou dell'estate. Il maltempo primaverile ha inciso sul settore turistico del Trentino ma le destinazioni sono riuscite a parare il colpo, un ruolo è stato giocato in questo senso dalla destagionalizzazione attraverso gli eventi. I dati appaiono in linea rispetto alla stagione scorsa e le proiezioni sono positive (Qui articolo).
"L'inizio è stato a rilento, soprattutto per la montagna ma comunque i dati sono buoni: non dimentichiamo che il confronto è con gli ultimi 2 anni, estati che hanno raggiunti livelli ottimi. Le attività di comunicazione continuano e i segnali per luglio e agosto sono positivi", conclude Failoni.