Alta tensione alla Suenfarma: "Ancora blocco degli straordinari e della flessibilità. L'azienda espone con vanità il marchio Family Audit ma non ascolta i collaboratori"
Il casus belli è un provvedimento disciplinare ritenuto inaccettabile ma "ci sono questioni irrisolte ormai da anni", la Uiltec-Uil: "Non si riesce ad aprire un confronto e valutiamo di denunciare l'azienda per comportamento antisindacale"
ROVERETO. E' stato di agitazione alla Suanfarma e prosegue il blocco degli straordinari e di ogni forma di flessibilità. A denunciare una situazione particolarmente tesa è la Uil che parla di questioni irrisolte ormai da anni.
La tensione è salita e il quadro è definitivamente precipitato a maggio scorso: i lavoratori riuniti in assemblea sindacale hanno dato mandato ai loro rappresentanti aziendali Rsu di perorare la causa di un collega sottoposto a procedura disciplinare.
"Un provvedimento disciplinare - commentano Osvaldo Angiolini, segretario regionale della Uiltec-Uil, e Alan Tancredi, segretario della Uiltec Uil del Trentino - che è stato ritenuto inaccettabile dai lavoratori del reparto Downstream". Ma questo è stato il casus belli di una situazione di grave disagio del reparto anche e soprattutto in relazione alla sicurezza sul lavoro (Impianto soggetto alla Legge Seveso).
"Le squadre sono sotto organico e con formazione non omogenea e non sufficiente in un impianto estremamente complesso e considerato ad alto rischio", aggiungono Angiolini e Tancredi. "Il malumore, che permane da anni, generato da questioni irrisolte come carenza del personale e difficoltà di fruizione ferie, ha portato, dopo parecchie assemblee sindacali infruttuose e richieste d’intervento delle segreterie territoriali, alla proclamazione dello stato di agitazione".
I lavoratori confermano, così, la volontà di mantenere lo stato d’agitazione con il conseguente blocco degli straordinari e di ogni forma di flessibilità, con l’intenzione di proseguire fino all’accettazione delle richieste messe sul tavolo. "La discussione nei fatti non è mai partita, nonostante il nostro vano tentativo di coinvolgere anche Confindustria e la direzione aziendale non si è mai resa disponibile a un confronto con i rappresentanti sindacali".
La segreteria territoriale della Uiltec-Uil giudica negativamente l’atteggiamento aziendale e valuta con l’ufficio vertenze "se ci siano gli estremi per agire contro l’azienda per attività antisindacale che addirittura ci diffida a esporre le bandiere. Resta il fatto che i lavoratori del reparto hanno fatto delle richieste attraverso i loro rappresentanti sindacali e l’azienda non ha mai accettato di aprire un confronto ma intanto esibisce vanitosamente il fregio del Family Audit dimostrando invece incapacità a gestire le relazioni sindacali e ascoltare una parte dei suoi collaboratori", concludono Angiolini e Tancredi.