VIDEO-SERVIZIO. L'allarme degli esercenti: ''Più 300% per l'energia, serve un intervento o non sappiamo come andrà a finire: inevitabili i ritocchi per stare in piedi''
Il 2022 si è aperto all'insegna dei rincari. Prezzi in aumento attesi ma le cifre, in molti casi quasi raddoppiate, hanno spiazzato molti esercenti: una stangata sulle bollette di luce e di gas. "I numeri non lasciano certo spazio a particolari interpretazioni". Il tutto si inserisce in un contesto fragile e incerto a causa della recrudescenza dell'epidemia Covid
TRENTO. "Siamo passati da 800 a 1.500 euro al mese, una bella botta". Queste le parole di Paolo Pederzoli, titolare de "La Bella Vita" mentre Nicola Malossini, proprietario del "ristorante birreria Forst" e del "Niky's Alchimia del gusto", aggiunge: "Sono 30 anni che faccio questo lavoro e non è mai successa una cosa di questo tipo. I ritocchi ai listini sono inevitabili per tenere in piedi l'attività".
Una fotografia complessa per gli esercenti del territorio. Il 2022 si è aperto, infatti, all'insegna dei rincari. Prezzi in aumento attesi ma le cifre, in molti casi quasi raddoppiate, hanno spiazzato molti esercenti: una stangata sulle bollette di luce e di gas. Un aumento del 300%, la stima dell'associazione Artigiani: "Se si analizza il mese di dicembre 2020 con quello del 2021 - spiega il presidente Marco Segatta - per la sola componente dell'energia (quindi al netto di spese per il trasporto, oneri di sistema e imposte varie), in Trentino il costo è passato da 82 a 288 euro. Una situazione che riguarda le numerose aziende che sono in convenzione con noi e il cui consumo medio è di circa 1200 kWh/mese".
Le categorie lanciano così forte il grido d’allarme: "I numeri non lasciano certo spazio a particolari interpretazioni - aggiunge il numero uno degli artigiani - il caro energia si sta facendo sentire in maniera molto più impattante rispetto al previsto, il tutto in un contesto che vede anche le materie prime aver raggiunto prezzi mai visti prima. Arrivati a questo punto è assolutamente necessario un intervento forte e diretto da parte del governo centrale, altrimenti non so davvero dove andremo a finire".
La ripresa economica dopo la brusca frenata determinata da Covid è accompagnata dall'inflazione che si alza un po' ovunque e traina l'aumento dei prezzi. Un rincaro che poi, a sua volta, si traduce in maggiori costi per i fornitori e che in definitiva va a pesare anche sulle tasche dei cittadini, portando già in alcuni casi agli aumenti anche di 10 o 20 centesimi per un caffè.
“Praticamente ogni giorno sento imprenditori che si trovano a dover pagare bollette inimmaginabili fino a qualche settimana fa - prosegue Segatta - il problema riguarda tutti a 360 gradi. Basti pensare che sarà di circa 36 miliardi di euro l’aumento della spesa sostenuta, da parte delle aziende italiane, per l’energia elettrica. In appena 3 anni, infatti, il costo della bolletta della luce per le aziende è pressoché raddoppiato e, sommato al rincaro del gas, rende lo scenario generale ancora più fosco”.
Una situazione che si inserisce all'interno di un contesto delicato con la curva del contagio che è salita tantissimo nelle ultime settimane. In Trentino l'incidenza si è alzata a livelli elevati: 1.178 casi ogni 100 mila abitanti nella settimana 27 dicembre-2 gennaio che si è alzata a 2.583 casi in quella 3-9 gennaio.
"Tra la paura per il Covid e i costi, diventa dura arrivare a fine mese", dice Pederzoli con Fabia Roman, presidente dei pubblici esercizi del Trentino e titolare del Caffè Venezia, che conclude: "Ci sono determinati macchinari che restano accesi dalla mattina alla sera come i frigoriferi. Abbiamo chiesto alle autorità uno sforzo per venirci incontro perché non possiamo sostenere questi costi. In più con tutti questi casi, le aziende sono a corto di personale e se c'è qualche positività in più, il rischio è quello di chiudere".