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Dall'Alto Adige 400 cannoni per innevare le Olimpiadi di Pechino. I Giochi assicurati da Technoalpin e Prinoth: ''Dubai, New York: adesso ci conoscono tutti''

Le aziende regionali sono protagoniste nella preparazione dei siti della manifestazione. Michael Mayr (Technoalpin): "E' una responsabilità enorme perché per la prima volta nella storia un'unica azienda è stata selezionata per tutti i siti di gara ma è una sfida che abbiamo accettato con tanta voglia di metterci in gioco: una realtà familiare impegnata nel più grande evento sportivo ci riempie di orgoglio"

Di Luca Andreazza - 03 febbraio 2022 - 21:52

PECHINO (Cina). C'è tantissimo Alto Adige alle prossime Olimpiadi invernali. Le aziende regionali sono protagoniste nella preparazione dei siti della manifestazione. A brillare in particolare i battipista di Prinoth e i sistemi di Technoalpin.

 

"Abbiamo completato il lavoro e gli atleti sono entusiasti della neve". A dirlo Michael Mayr, responsabile per Technoalpin dell'innevamento alle Olimpiadi invernali di Pechino. "E' una responsabilità enorme perché per la prima volta nella storia un'unica azienda è stata selezionata per tutti i siti di gara ma è una sfida che abbiamo accettato con tanta voglia di metterci in gioco: una realtà familiare impegnata nel più grande evento sportivo ci riempie di orgoglio". 

 

Gli impianti cinesi di Yanqing National Alpine Ski Centre e di Genting Snow Park, di Guyangshu Ski Center e Shougang Big Air, teatro delle sfide a Cinque cerchi, hanno un tratto distintivo in comune: i sistemi, l'attrezzatura e l'assistenza tecnica targata Technoalpin, azienda altoatesina fondata nel 1990 e che si è sempre prodigata per ottimizzare le soluzioni di innevamento. "Abbiamo fornito - commenta Mayr - 300 tecnologie a ventola e 100 lance, 7 sale macchine e stazioni di pompaggio con 51 pompe ad alta pressione e 9 torri di raffreddamento".

Le competenze del reparto di ingegneria e progettazione hanno permesso a Technoalpin di individuare le migliori soluzioni tecniche per garantire il massimo dell'efficienza. "Sono state analizzate le condizioni locali - evidenzia - come topografia, disponibilità e gestione delle risorse, obiettivi di innevamento e così via. Le opere di costruzione su larga scala e l’installazione dei diversi impianti di innevamento hanno richiesto tre anni di lavoro, un periodo contrassegnato per la maggior parte dalla pandemia Covid. Nonostante le inevitabili restrizioni, i progetti sono stati completati puntualmente dai nostri team".

Un impegno partito quindi da lontano. La Technoalpin ha chiuso il contratto nel 2018 e quindi è subito iniziata la fornitura della tecnologia. Nel 2020 le prove e l'anno scorso è stata eseguita la manutenzione dei sistemi. "Poi tra novembre e gennaio - prosegue Mayr - il team cinese delle diverse stazioni ha iniziato la produzione dei neve programmata: i tempi sono stati rispettati e abbiamo seguito le operazioni per l'assistenza tecnica".

Le precipitazioni sono state piuttosto scarse ma l'azienda altoatesina ha messo a disposizione il proprio know-how e le strumentazioni per garantire un'elevata qualità. Sono stati utilizzati circa 2 milioni di metri cubi d'acqua. "Umidità dell'aria molto bassa e temperature rigide - dice Mayr - hanno consentito di massimizzare i sistemi, ci sono state le condizioni ideali per la produzione programmata. Ogni installazione è stata progettata per funzionare in modo completamente automatico, assicurare una produzione di neve ottimale e garantire le massime prestazioni. Inoltre c'è un minor consumo di energia, la produzione è in linea con le edizioni di Pyeongchang '18 e di Sochi '14. L'acqua non viene consumata ma cambia forma e poi sarà raccolta in in complesso sistema per rientrare nel ciclo".

Una gestione ottimizzata delle risorse necessarie all’innevamento (acqua e fonti energetiche) consente di garantire in ogni momento le migliori condizioni delle piste. Il comando dell’intero processo di produzione della neve avviene tramite il sistema di controllo Atassplus, il software sviluppato da Technoalpin. Insomma, un'impresa altoatesina che vanta due centri di competenza per valorizzare l'attività di ricerca e di sviluppo dei macchinari a ventola e lance. Tutto in collaborazione università, istituti di ricerca e società specializzate

 

"E' la prima volta che una ditta unica viene selezionata per allestire tutti i campi di gara di una manifestazione così importante. Una grande responsabilità ma anche una grande opportunità: difficile concretizzare nell'immediato questa notorietà e dobbiamo essere bravi a sfruttare nei prossimi mesi i risultati della kermesse: da Dubai a New York ci contattano in molti per avere più informazioni sulle nostre tecnologie", conclude Mayr.

 

E poi ci sono gli oltre 50 veicoli di ultima generazione, con dispositivi per misurare la profondità del manto nevoso, di Prinoth. I battipista sono operativi in particolare lungo le piste del National  Alpine Ski Centre a Xiaohaituo a 74 chilometri da Pechino. 

 

Per Prinoth, con il prestigioso incarico per le Olimpiadi del 2022 prosegue anche la „serie di successi“ nelle grandi manifestazioni sportive. L’azienda era infatti già stata incaricata della preparazione delle piste nei giochi olimpici di Lillehammer (1994), Nagano (1998), Torino (2006) e Sochi (2014). Inoltre, anche gli organizzatori dei campionati del mondo di sci alpino di Åre e dei campionati mondiali di sci nordico di Anterselva e Seefeld si sono affidati alle prestazioni e all’affidabilità della ditta altoatesina.

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