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Caro bollette e sci, il Bondone non rinuncia alle notturne: ''Spesa irrisoria, pesa meno sul bilancio di un cannone. A noi serve il bacino per dimezzare i costi di produzione neve''

Il presidente di Trento Funivie, Fulvio Rigotti, sulle notturne sul Monte Bondone: "Le 23 serate in notturna hanno registrato un boom di presenze nell'ultima stagione, un record con oltre 60 mila passaggi. Un'offerta particolarmente apprezzata che pesa in modo irrisorio sul bilancio. Ci serve il bacino alle Viote per dimezzare i costi"

Di Luca Andreazza - 07 settembre 2022 - 06:01

TRENTO. "La decisione verrà presa più avanti ma i costi per l'apertura delle serate sul Monte Bondone sono irrisori". A dirlo Fulvio Rigotti, presidente di Trento Funivie. "Abbiamo investito per ottimizzare il sistema, penso per esempio all'illuminazione a led, e sarebbe davvero controproducente rinunciare a questo servizio, un'offerta molto apprezzata".

 

Gli aumenti delle bollette rischiano di affondare i bilanci comunali. Il Comune di Predaia negli scorsi giorni ha pubblicato la bolletta che ha ricevuto a luglio (Qui articolo): l'importo rispetto allo stesso mese dello scorso anno è triplicato tanto da decidere di spegnere l'illuminazione nei cimiteri e in alcuni parchi pubblici. 

 

E altissima è pure la preoccupazione sul fronte delle società impianti in vista del prossimo inverno: ""Le società impianti - aggiunge Ghezzi - non possono fare gestione energetica. Già dobbiamo ottimizzare il fattore climatico: ci vuole il mix di freddo, umidità e assenza di vento per produrre neve. Non possiamo pensare agli eventuali prezzi della bolletta quando le condizioni si presentano: non c'è scelta"", ha spiegato Valeria Ghezzi, presidente di Anef a Il Dolomiti.

 

I Comuni intanto riflettono sull'opportunità di rinunciare alle luminarie natalizie, mentre a rischio ci potrebbero essere le serate in notturna sulle stazioni sciistiche trentine. Una pratica caratterizzante per il Monte Bondone, la prima località a partire in Trentino.

 

 

"Le 23 serate in notturna - dice Rigotti - hanno registrato un boom di presenze nell'ultima stagione, un record con oltre 60 mila passaggi. Un'offerta particolarmente apprezzata che pesa in modo irrisorio sul bilancio. L'illuminazione per questo servizio costa meno di un cannone. Cercheremo nel corso della stagione di limitare i consumi ma difficilmente penseremo a rinunciare a questa opportunità di sciare in notturna".

 

Negli ultimi anni, la società del Monte Bondone è andata in costante crescita, tanto che Trento Funivie è ritornata privata e ha salutato una serie di utili di bilancio consecutivi. Tutto si è bloccato per l'emergenza Covid e il lockdown della montagna, ma non si sono fermati gli investimenti e anche l'Alpe di Trento, seppur a fronte delle incertezze, è ripartita in modo positivo. 

 

"La voce di bilancio più importante - aggiunge il presidente di Trento Funivie - è quella che riguardano l'energia per far girare gli impianti e le seggiovie, dopo la produzione di neve. Il resto non ci preoccupa molto. La speranza è che nevichi molto per ridurre il ricorso all'innevamento programmato ma per rendere la stazione ancora più sostenibile serve il bacino alle Viote".

 

Un bacino inserito alla Viote nel prg del Comune, poi stralciato e poi ritornato d'attualità. "Oggi dobbiamo spingere l'acqua dalla valle e da Sopramonte per coprire dai 1.100 metri di Mezavia ai 2.090 metri di cima Palon. Attualmente disponiamo di un bacino a bassa quota scarso e limitato. Opere simili sono state realizzate a Pinzolo e Folgarida, località che hanno ancora più forza sulla disponibilità di risorse idriche. Questo investimento ci permetterebbe di risparmiare centinaia di migliaia di euro perché consentirebbe di efficientare e ottimizzare il sistema". 

 

Per Trento Funivie è anche una risposta al caro bollette. "Ci sarebbe un grande risparmio sui dati registrati in precedenza a questa crisi: un dimezzamento dei costi. Oggi è tutto amplificato, i costi sarebbe estremamente più bassi. Lavoriamo per riuscire a trovare la massima condivisione su un progetto che possa ricevere semaforo verde da tutti gli enti coinvolti nel processo decisionale", conclude Rigotti. 

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