Voucher aboliti e ripristino della responsabilità degli appalti, referendum disinnescati. Ianeselli: "La nostra azione non è finita, ora la Carta dei diritti"
Il Consiglio dei ministri ha approvato questa mattina il decreto legge per eliminare i buoni. La soppressione entra operativamente in vigore dal 1 gennaio 2018
TRENTO. Il Consiglio dei ministri si è riunito questa mattina e ha approvato il decreto legge per l'abolizione dei voucher. La soppressione parte operativamente dal 1 gennaio 2018 per consentire l'esaurimento dei voucher già acquistati. Roma ha inoltre inserito nel testo anche le nuove norme sugli appalti per recuperare il principio di solidarietà tra committente e appaltatore: un provvedimento che disinnesca anche il secondo quesito referendario posto dalla Cgil.
La forte opposizione della Cgil e la pressione dettata dal referendum hanno spinto il governo verso la soluzione più drastica: l'eliminazione totale dei buoni. Il via libera dato dal governo Gentiloni per cancellare i voucher e ripristinare la responsabilità negli appalti porta larghi sorrisi anche nel sindacato trentino: "Sono state ascoltate le richieste delle migliaia di persone che in tutta Italia hanno sostenuto la nostra mobilitazione – afferma Franco Ianeselli, segretario della Cgil del Trentino -. Se non ci fosse stata la pressione della nostra organizzazione, questo dibattito sul precariato e sulle condizioni di vita di moltissime lavoratrici e lavoratori, soprattutto le fasce più deboli, non si sarebbe mai imposto. Siamo consapevoli della necessità di regolare il lavoro occasionale, ma ciò deve avvenire in un quadro di tutele adeguate per chi lavora. In questi mesi in Trentino abbiamo dimostrato di essere un'organizzazione unita, serena e consapevole. Ringrazio di cuore tutti i lavoratori, i delegati, i funzionarie i segretari che ci hanno dato una mano".
La partita però non è chiusa: "La Carta dei diritti del lavoro - conclude Ianeselli - ha cominciato il suo iter parlamentare, l'auspicio è che si arrivi all'approvazione entro la legislatura per estendere tutele e diritti a tutti i lavoratori, anche agli autonomi. In questi mesi in Trentino non è mai venuto meno il nostro impegno quotidiano nei posti di lavoro e sui tavoli di confronto con le istituzioni. E' da qui che ripartiamo per migliorare le condizioni di lavoro attraverso la contrattazione, le politiche del lavoro e il welfare territoriale".
Il quarto rapporto della Uil che analizza i dati del 2016 forniti dall'Inps sottolinea i numeri impressionanti: oltre 134 milioni di voucher venduti, un'impennata del 24,1% rispetto al 2015 per una stima di oltre 1,6 milioni di persone coinvolte contro l'1,3 milioni unità dell'anno precedente. Il Trentino è diciannovesimo su centodieci come dato assoluto, ma se si rapporta questo dato agli abitanti, la nostra Provincia sale ulteriormente nella graduatoria, arrivando ai primi posti. L'uso di questo strumento in Trentino Alto Adige segue le dinamiche nazionali: nell'ultimo anno è cresciuto del +20,7% per 5.576.853 voucher, divisi fra i circa 2 milioni a Trento e i circa 3 milioni e mezzo di Bolzano, rispettivamente al diciannovesimo e sesto posto assoluto.