Trovato l'accordo per il contratto sanità
Dopo oltre nove ore di trattativa e un mese di scontri, le cinque sigle sindacali hanno raggiunto l'accordo finale per la parte economica, sbloccando un contratto fermo da quasi dieci anni. I sindacati: "Una vittoria dei lavoratori"
TRENTO. Il contratto della sanità è arrivato all'epilogo sancito dalla sottoscrizione della parte economica da parte di tutte le sigle sindacali. Dopo oltre nove ore di trattativa in Apran sono arrivati gli autografi di Cisl Fp, Fp Cgil, Fenalt, Nursing Up e Uil Sanità. L'attenzione si sposta ora sull'aspetto normativo. "Nessuna parte sociale ha prevalso - esordisce Pierachille Dalledonne, segretario di Cisl Fp - nessuna ha perso, ma hanno vinto i lavoratori. Si tratta di un ottimo risultato che premia quanto abbiamo messo in campo in questi mesi, come fasce più eque e dignitose per tutto il comparto".
Questo nuovo accordo riconosce una fascia economica a tutto il personale in servizio che, alla data del 30 aprile 2016, ha già maturato 3 anni di anzianità e non più 5 come previsto in precedenza. Oltre a questo 982 mila euro finanzieranno le indennità. "Abbiamo ottenuto praticamente tutte quelle che erano le nostre richieste", conferma Giampaolo Mastrogiuseppe, segretario di Fp Cgil.
"Abbiamo firmato - dice Ettore Tabarelli, segretario di Uil Sanità - in quanto il dispositivo conferma e contiene quanto richiesto in questi mesi di trattativa"
Il contratto prevede un incremento di 15 euro per gli stipendi di tutto il personale compreso tra le categorie A e C, oltre al rimborso di 50 euro per le iscrizioni obbligatorie agli albi professionali.
"Il nostro unico intento - spiega Cesare Hoffer, segretario di Nursing up - è sempre stato quello di premiare la professionalità e combattere il disagio del personale sanitario. Questa trattativa ha evidenziato una criticità: il contratto collettivo generale è un modello obsoleto, è tempo di creare percorsi specifici e distinti in base alla professione per garantire meglio i diritti dei lavoratori".
L'accordo prevede anche un percorso riqualificazione degli operatori socio-sanitari, così come è stato ricompreso nel contratto il percorso di riqualificazione del personale operaio, tecnico e amministrativo. Le risorse residue sono vincolate al riconoscimento delle funzioni esperte, specialistiche e di coordinamento, oltre che all'adeguamento del trattamento indennitario con particolare riferimento al personale turnista articolato su tre turni e addetto ai servizi sanitari.
"Le priorità - dice Maurizio Valentinotti di Fenalt - sono state accolte, gli impegni presi portano vantaggi a tutti i lavoratori e si procede sulla via della riqualificazione".
La Giunta provinciale finanzierà ex novo le richieste contenute nelle 'note a verbale': "Il presidente Rossi - dice Dalledonne - ha tenuto fede alle promesse e speriamo che mantenga i patti sottoscritti al tavolo di Apran".
Il contratto, fermo da una decina di anni, prevede in definitiva per la parte economica uno stanziamento di 14,1 milioni di euro per il triennio 2016-2018 e un aumento tabellare di circa il 3% per gli oltre 6.000 lavoratori del comparto.
"Elemento qualificante - concludono le parti sociali - è stato l'impegno politico ottenuto per armonizzare il trattamento dei dipendenti della sanità a quello dei dipendenti delle autonomie locali".