Sandoz conferma: "Entro prima primavera via la puzza". Pronto un piano industriale da 40 milioni di euro
Il costo dell'intervento per eliminare la puzza è di un milione di euro. L'azienda farmaceutica ha presentato alle sigle sindacali un piano industriale per produrre il 50% di richiesta mondiale di 'tiamulina' attraverso il capital leasing. Mario Cerutti (Cgil): "Progetto interessante, serve il via libera finale dalla Svizzera"
ROVERETO. E' partito il conto alla rovescia a Lizzana e la puzza dovrebbe trasferirsi altrove dalla prossima primavera. "La vasca di equalizzazione - spiega Mario Cerutti, segretario di Filctem Cgil - e la zona per il deposito del fango umido saranno coperti, quindi l'abbattimento delle temperature e l'aspirazione dovrebbero fare il resto e risolvere questo problema".
Il costo di questo intervento si aggira intorno al milione di euro, il tutto a carico della Sandoz di Rovereto. Un intervento concreto per rispondere al territorio e alla popolazione che vive nei pressi dell'azienda farmaceutica che si è lamentata di questo 'annoso problema'. "La società - prosegue - sembra molto sensibile sotto il profilo dell'ecologia e un altro intervento prospettato e il riutilizzo dell'acqua di raffreddamento. Questo inverno secco, a causa delle scarse precipitazione, ha messo in difficoltà anche Sandoz che si è trovata a far fronte all'interruzione della fornitura d'acqua in quanto l'amministrazione ha giustamente dovuto dare precedenza all'uso civile".
L'incontro di mercoledì 15 febbraio ha affrontato però anche altri temi, industriali e legati al processo produttivo relativo alla 'tiamulina' del gruppo farmaceutico: "Il piano presentato dall'amministratore delegato Berti è molto avanti - conferma Cerutti - ma è necessario aspettare il via libera finale della sede centrale di Basilea in Svizzera. La multinazionale infatti dovrà trovare il modo di equilibrare gli interessi anche in Austria".
L'idea della Sandoz è quella di concentrare tutto il processo produttivo (fermentazione, sintesi e miscelazione) a Lizzana, sviluppando una capacità produttiva pari al 50% della richiesta mondiale. Questo progetto per essere realizzato necessita di ingenti risorse stimate in circa 40 milioni di euro: "L'azienda però non sembra intenzionata a bussare alla porta della Provincia - continua - in quanto il finanziamento avverrebbe attraverso il meccanismo del capital leasing".
In pratica l'investimento sarebbe 'pagato' dal cliente finale e andrebbe a regime nell'arco di un quadriennio. "E' fuori di dubbio che questo investimento - dice il sindacalista - qualora venisse realizzato, oltre a essere una garanzia per i dipendenti, potrebbe divenire un vero e proprio volano economico".
Queste non sarebbero le uniche buone notizie presentate dallo stabilimento alle sigle Femca Cisl, Uiltec Uil e Rsu: Sandoz, azienda specializzata nella produzione di principi attivi per farmaci, ha inoltre registrato un incremento dei volumi produttivi e, le prospettive per il 2017, sono in linea con il budget previsionale, dopo un biennio di riduzione degli utili: "Tutto dovrà essere approfondito - conclude Cerutti - ma se questa realtà industriale storica dovesse confermare quanto anticipato, questa opportunità sarebbe un'ottima notizia per i 155 dipendenti, senza escludere che potrebbero aprirsi spiragli occupazionali. Una boccata d'ossigeno per un settore in salute, ma comunque colpito dalla crisi".