Rimesse, dal Trentino Alto Adige i lavoratori stranieri mandano in patria 63 milioni di euro
I lavoratori stranieri in Italia che hanno trasferito in patria il maggior quantitativo di denaro sono i romeni e a seguire cinesi, bengalesi e filippini
TRENTO. Nel 2015 i lavoratori stranieri presenti in Trentino Alto Adige sono riusciti a mandare in patria poco meno di 63 milioni di euro. A rilavarlo è un’analisi del Centro Studi “ImpresaLavoro” su elaborazione di dati Bankitalia che registra come negli ultimi dieci anni siano stati raggiunti in totale 64 miliardi di euro spediti dai lavoratori stranieri a casa.
Dal punto di vista regionale, il Trentino Alto Adige si trova tra le regioni dove i lavoratori stranieri hanno mandato meno denaro in patria. Ben diverso invece per i residenti in Lombardia che sono riusciti a mandare a casa 1 miliardo e 156,6 milioni, nel Lazio 920,2 milioni e in Toscana 564,1 milioni.
Quanto alle diverse nazionalità, nella classifica stilata dal Centro studi ImpresaLavoro (che contempla cittadini di 229 nazionalità differenti) risulta che nel 2015 i lavoratori stranieri in Italia che hanno trasferito in patria il maggior quantitativo di denaro sono quelli romeni (847,621 milioni), cinesi (557,318 milioni), bengalesi (435,333 milioni) e filippini (355,360 milioni).
In questi ultimi dieci anni non sono mancati i cambiamenti. Analizzando la ripartizione annuale, infatti, si osserva come la crisi economica italiana abbia comportato una significativa contrazione delle somme inviate da questi lavoratori alle loro famiglie di origine: dai 7,394 miliardi del 2011 siamo arrivati ai 5,251 miliardi del 2015 (-28,98%).