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Quid hotel, gli albergatori: "Monitoriamo per non perdere qualità e competitività, ma non sono iscritti alle associazioni di categoria"

Hnh Trento presenta una perdita di circa 600 mila euro in 5 anni e un rosso di 22 mila euro sul bilancio 2015. La società ha chiesto una riduzione dell'affitto degli immobili, ma per ora Sgr Castello e Interbrennero rifiutano

Di Luca Andreazza - 09 dicembre 2016 - 15:23

TRENTO. Il Quid hotel e il Ristorante Mover potrebbero cessare l'attività a inizio anno. "Sarebbe una grave perdita - dice Natale Rigotti, presidente della sezione di Trento, Monte Bondone, Valle dei Laghi dell'associazione albergatori e delle imprese turistiche Asat -. Questo hotel ha un'offerta diversa rispetto a tante strutture cittadine e una garanzia di richiesta importante. Si tratta di problemi legati al contratto di affittanza che incidono sull'utile dell'esercizio".

 

"Le imprese Hnh hanno richiesto - conferma Stefano Picchettisegretario di UilTucs - la riduzione dei canoni di locazione, ma i proprietari dell'immobile hanno negato questa opportunità e davanti alla gestione economica deficitaria per l'attuale congiuntura del settore, l'unica strada che il Quid hotel e il ristorante Mover possono perseguire è la cessazione delle attività".

 

I proprietari delle pareti sono rispettivamente Sgr Castello per l'hotel quattro stelle e Interbrennero per la parte ristorativa, mentre Hnh Trento srl è proprietaria degli arredi, dell'attrezzatura e di tutto ciò che si trova all'interno delle mura in questione: "La società Hnh - dice la UilTucs - titolare di entrambe le attività, ha presentato una gestione in perdita di circa 600 mila euro in cinque anni e un conto in rosso di 22 mila euro sul bilancio del 2015. Alla richiesta di usufruire di canoni agevolati per contenere la perdita, Sgr Castello e Interbrennero si sono sfilate e l'unico scenario ora è la chiusura di queste attività".

 

Il Quid hotel è una struttura alberghiera certificata dalla Provincia come quattro stelle, affiliata al marchio Best Western e che ogni anno raggiunge il massimo del punteggio del noto brand per i servizi e gli standard di qualità molto alti che lo staff in larga maggioranza trentino e dall'età media di circa 30 anni propone quotidianamente.

 

"Cercheremo di monitorare la questione - conferma il numero uno di Asat - soprattutto perché sono in ballo 32 lavoratori. Purtroppo le difficoltà non mancano e dobbiamo fare un quadro della situazione, in quanto la società non è parte della nostra associazione. Quando la struttura ha aperto, abbiamo proposto di partecipare e aderire alle proposte di Asat. Personalmente avevo anche nominato la direttrice del Quid hotel, che stimo e reputo molto brava, all'interno del nostro direttivo, ma purtroppo Hnh non ha mai voluto iscriversi. Adesso è necessario capire le intenzioni della proprietà e delle parti in campo per non perdere qualità e competitività".

 

"Si tratta - conferma Gianni Bort, presidente dell'Associazione albergatori Unat - di un fulmine a ciel sereno e cercheremo per quanto possibile di verificare e far pervenire le nostre valutazioni e il nostro sostegno, anche se questa realtà non è iscritta alla nostra associazione. Attualmente infatti Hnh e il Quid hotel sono un punto estraneo a Unat, come spesso accade ai marchi legato alle grandi catene nazionali o internazionali. In questa prima fase non possiamo far altro che cercare di capire anche noi quanto accade".

 

Intanto però si fanno insistenti le voci dell'arrivo della catena B&B hotel per la struttura ricettiva e di potenziali acquirenti per la parte ristorativa, realtà che però hanno diritto a non esercitare la riassunzione del personale e non presentano inoltre la possibilità di ricollocare tutti i lavoratori che rischiano il proprio posto.   

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