Nel pubblico si ammala un dipendente su due ma nel privato le assenze sono più lunghe
I dati della Cgia di Mestre su valori Inps, tra il 2012 e il 2015. Le assenze del pubblico in Trentino hanno registrato un aumento percentuale di oltre cinque volte superiore rispetto al settore privato.
TRENTO. Le assenze per motivi di salute nel pubblico impiego in Trentino hanno registrato un aumento di oltre 5 volte superiore rispetto a quelle presentate nel settore privato.
I dati arrivato da un'analisi della Cgia di Mestre su valori Inps, tra il 2012 e il 2015, riguardanti gli eventi di malattia a livello nazionale e per regione.
A livello nazionale, l’Ufficio studi della Cgia ha riscontrato che le assenze per motivi di salute nel pubblico impiego registrate nel 2015 hanno interessato il 57 per cento di tutti gli occupati (poco più di 1 dipendente su 2); nel settore privato , invece, la quota si è fermata al 38 per cento (più di 1 dipendente su 3).
Interessante è il risultato che emerge nelle analisi regionali. Gli eventi di malattia nel settore pubblico, vedono un continuo incremento dal 2012 al 2015. Il Trentino, in questo caso, si conferma di due punti sopra la media nazionale (11,9%) con un incremento percentuale del 14%. Gli eventi di malattia registrati nel 2012 erano stati 89.963 per arrivare a 36,134 nel 2013, 93.375 nel 2014 e 102.571 nel 2015.
Numeri diversi, ma pur sempre sopra la media nazionale, nel settore privato. I dati, riferiti all'arco temporale dal 2012 al 2015 mostrano un incremento negli eventi di malattia nel settore privato in Trentino Alto Adige del 2,6% rispetto una media nazionale di aumento dello 0,4%. In questo caso gli eventi nel 2012 sono stati 168.077 e nel 2015 172.424.
La situazione si inverte nel momento in cui si prende in considerazione la durata della malattia. In questo caso, i dati forniti dallo studio dalla Cgia di Mestre mostrano che la durata media annua dell'assenza per malattia dal luogo di lavoro è leggermente superiore nel privato con 18,4 giorni che nel pubblico 17,6 giorni.
“Il dato che più mi colpisce – ha spiegato il segretario della Cgil Franco Ianeselli – è quello relativo alla durata media dell'assenza per malattia. Emerge che i lavoratori pubblici si ammalano di più in termini di eventi ma poi i giorni di assenza sono maggiori nel privato rispetto il pubblico”. Per Ianeselli “in questi anni di difficoltà economica tra i lavoratori privati c'è stata una certa ritrosia alle assenze brevi tenuto conto che in certe aziende sono stati posti in essere dei sistemi premianti per evitarle”
Per quanto riguarda il Trentino ha spiegato ancora il segretario della Cgil, “una precedente ricerca ha riconosciuto la Pubblica amministrazione trentina come la migliore d'Italia e al trentaseiesimo posto in Europa. Le assenze al momento non sono il problema principale e serve invece puntare sul migliorare l'organizzazione”
Ad invitare a prendere con le pinze i dati è invece Pierachille Dalledonne della Cisl Fp del Trentino. “Da noi, a differenza di altre regioni, si è molto solerti nel registrare i vari casi di assenza dal lavoro. Nel privato c'è poi il problema dei lavori usuranti. Sono comunque campanelli d'allarme che non devono essere ignorati”.
Nessuna sorpresa, invece, per il segretario della Uil, Walter Alotti. “Chi lavora nel pubblico – ha affermato – non fa il sacrificio di andare in azienda quando è ammalato perché non c'è la necessità di produttività come nelle aziende private. Quelli che vediamo sono dati che già sapevamo”.