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Guest Card a pagamento, gli albergatori: "Un fulmine a ciel sereno, riunione d'urgenza"

Il presidente degli albergatori e delle imprese turistiche entra nel merito della Guest Card Trentino a pagamento e il 30% a carico degli albergatori: "Disatteso l'accordo relativo alla tassa di soggiorno. Un cortocircuito del sistema turismo: l'economia va organizzata, altrimenti ti travolge. Tante potenzialità, ma siamo nel guado"

Di Luca Andreazza - 16 novembre 2016 - 08:16

TRENTO. Il Consiglio d'amministrazione dell'Apt Trento, Monte Bondone, Valle dei Laghi ha deliberato giovedì 10 novembre importanti novità in merito alla Trentino Guest Card. Il passepartout turistico che comprende l'accesso a musei e ai punti d'attrazione del Trentino, oltre ai mezzi pubblici all'interno del territorio provinciale: nel 2016 sono state circa 20 mila le card emesse con circa 50 mila turisti utilizzatori, per un totale di circa 150 mila presenze nell'ambito. E se fino a poco fa gli albergatori dormivano sonni tranquilli in quanto la card veniva coperta dall'introito della tassa di soggiorno e la stessa era consegnata gratuitamente all'ospite, ora il risveglio è stato abbastanza brusco: il 30% dell'importo per coprire i costi ricade sulle strutture ricettive e in cambio i titolari degli esercizi potranno proporre la Card al costo (consigliato) di 5 euro.

 

"Un fulmine a ciel sereno. Mi hanno chiamato tutti gli albergatori della sezione nell'ambito - ci dice Natale Rigotti, presidente dell'associazione albergatori e delle imprese turistiche Asat - in quanto hanno già ricevuto il prospetto di fattura dall'Apt (l'accordo in CdA è stato deliberato giovedì 10 novembre, ndr) per chiudere il cerchio della Guest Card. Gli importi variano a seconda della struttura, ma non nella sostanza: è necessario coprire il disavanzo. Manca il ragionamento e la comunicazione. La Card esiste da tre anni, la tassa di soggiorno dall'anno scorso, un po' d'esperienza assessori e dirigenti dovrebbero averla: il monitoraggio di uso e consumi è in tempo realesolo adesso si accorgono che non ci sono soldi? Senza dimenticare che queste nuove direttive arrivano a ridosso delle vacanze natalizie quando ormai promozioni, promesse verso l'ospite e giochi sono fatti e dopo il mantra di incoraggiare la diffusione della card fra i clienti. Per ora quindi fermi tutti: prima di pagare le fatture per servizi non richiesti, Asat ha convocato per questa settimana una riunione d'urgenza per approfondire la questione prima di procedere". 

 

Fino al 31 ottobre, i turisti che hanno pernottato negli hotel aderenti all'iniziativa, ricevevano immediatamente la card gratuitamente e personalizzata per tutta la durata della vacanza. La modalità per gli escursionisti era invece l'acquisto online o presso gli uffici turistici al costo di 40 euro per persona in formula settimanale.

 

"Qui è stato compiuto un primo errore - spiega Rigotti - da un lato si crea uno scompenso economico, dall'altro si svaluta il prodotto Trentino regalando troppo a cuor leggero ingressi nei poli culturali e sui trasporti. Musei e trasporti provinciali che però non possono rinunciare al proprio introito e quindi i soldi del biglietto escono dalla porta per entrare dalla finestra. Un cane acrobata che si morde coda e orecchie: un vero cortocircuito in salsa trentina".

 

I costi della card da novembre 2015 al 31 ottobre del 2016 sono stati infatti coperti dall'Apt per intero tramite finanziamenti provinciali: il successo della Trentino Guest Card è andato però otre le aspettative. Un aspetto che rappresenta da un lato un risultato positivo, dall'altro invece ha creato una certa preoccupazione perché mette a dura prova i fondi dell'Apt per finanziare la carta per il 2017.

 

Ecco allora che se il 30% dell'importo per coprire i costi ricade sulle strutture ricettive d'ambito in base all'uso e consumo della carta, il consiglio d'amministrazione ha deciso, su richiesta anche degli esercizi, di consentire la possibilità di offrire alla reception la Trentino Guest Card al costo (consigliato) di 5 euro.

 

"Capiamo che i costi per le Apt siano tanti - prosegue il numero uno degli albergatori - ma le attività devono sostenere altrettante spese. In consiglio d'amministrazione siedono 5 albergatori, ma questa è una manovra che riguarda tutto il comparto, quindi sarebbe stato necessario un consenso maggiore, soprattutto in caso di azioni senza senso come questa. Ci avrebbero dovuto coinvolgere come associazione e probabilmente avremmo dato il nostro benestare come categoria, anche se non dimentichiamo la promessa fatta appena l'anno scorso e ora disattesa: la Trentino Guest Card  doveva essere finanziata tramite la tassa di soggiorno".

 

La tassa di soggiorno è stata introdotta il novembre scorso: "Su preciso indirizzo e insistenza dei direttori delle Apt che volevano incassi certi. Adesso - continua - si parla già di alzare il tiro e ritoccare al rialzo questa tassa che piano piano arriverà a pareggiare il costo del posto letto. Si rischia di dilapidare quanto di buono è stato fatto in questi anni. L'ospitalità del Trentino è all'altezza, la vocazione turistica intrinseca nel nostro territorio. La sfumatura della promozione è sottile. Una proposta che si dovrebbe basare su turismo, agricoltura e artigianato specializzato d'eccellenza, difficilmente sull'industria".

 

"La sottile linea rossa", si direbbe prendendo in prestito il titolo della pellicola del 1988: "L'economia è un patrimonio di tutti e deve essere organizzata - afferma il presidente di Asat - altrimenti si subisce. Gli eventi ti travolgono e si diventa una località minore: si muore. Trento non è solo una città, ma è il capoluogo di Provincia. Forse non ci si rende conto dei contenuti e delle proposte all'arco della promozione. Trento dovrebbe essere un ombrello del Trentino per turismo, sport e cultura. Basta elencare i musei straordinari, l'università, una storia che ha cambiato il mondo grazie al Concilio. Tante potenzialità. Eppure si resta nel guado. In Trentino ci sono 42 cantine impiegate nelle bollicine, si compete lealmente con la Francia, ma poi ci si lascia superare da Asti, che fino a ieri produceva gazzosa".

 

Il Consiglio d'amministrazione dell'Apt Trento, Monte Bondone, Valle dei Laghi giovedì 10 ha preso in esame di acquisire il ramo fieristico di Trento Fiere: l'interesse dimostrato, però, sembra essere stato pari a zero, mentre l'assessore Stanchina prende tempo: "Non so come andrà a finire - conclude Rigotti - Trento però deve avere un Palacongressi degno di questo nome: una struttura centrale, completa di tutti i servizi, identificabile, che possa fidelizzare il pubblico e che possa essere un punto di riferimento del settore. In generale bisogna investire nelle grandi opere e ragionare per trovare formule per il futuro".

 

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