Famiglia Cooperativa del Primiero, lunedì la chiusura del negozio di via Piave. A rischiare sono 42 lavoratori e tutte le filiali
Il provvedimento di revoca della licenza commerciale sarà operativo dal 9 gennaio. Francesca Broch: "La chiusura della sede, unico punto vendita che consente di sostenere economicamente anche le filiali, era tra le possibilità ma speravamo si trovasse una soluzione". Il 4 l'incontro dei soci per tentare il tutto per tutto
PRIMIERO. Il provvedimento di revoca della licenza commerciale è arrivato e dal 9 gennaio il più grande negozio della Famiglia Cooperativa del Primiero chiuderà. La questione è annosa ma risale a quando la Famiglia Cooperativa, impegnata in un importante investimento immobiliare per la realizzazione del centro commerciale Ingros attraverso la società Primiero Sviluppo, a cui partecipa al 40%, ha iniziato l'attività in un immobile di viale Piave in forza, ovviamente, di regolare licenza commerciale e permessi urbanistici regolarmente rilasciati dall'allora comune di Transacqua. Successivamente è arrivato il ricorso di un privato contro il Comune e le società interessate, e il Tar e il Consiglio di Stato hanno annullato le delibere comunali relative, con la conseguenza che la Famiglia Cooperativa si è trovata improvvisamente senza le autorizzazioni amministrative precedentemente rilasciate.
Altre complicazioni nel frattempo intervenute hanno impedito di arrivare ad una soluzione, nonostante i molti tentativi effettuati e intanto il comune è passato da un periodo di commissariamento - in cui il commissario Paola Matonti aveva individuato una possibile strada da seguire (piano-guida preliminare ed un nuovo piano di lottizzazione) - a nuove elezioni comunali, a seguito della fusione dei comuni, e poi all'insediamento della nuova amministrazione comunale. Alla fine, il provvedimento tanto temuto è arrivato e da lunedì prossimo il negozio dovrà chiudere a causa del provvedimento di revoca della licenza commerciale da parte del sindaco del Comune di Primiero San Martino.
"Per la nostra Famiglia Cooperativa questa ordinanza potrebbe essere la fine, se non vi saranno in tempi brevi soluzioni al problema", ammette oggi la presidente Francesca Broch. "La chiusura della sede - prosegue - unico punto vendita che consente di sostenere economicamente anche le filiali, era tra le possibilità, ma allo stesso tempo il lavoro svolto da noi, dal Commissario e poi dall'amministrazione comunale, ritenevamo potesse aprire ad una soluzione, che però a tutt'oggi non è ancora stata perfezionata. La Famiglia Cooperativa è una azienda che ad oggi ha 42 dipendenti tra fissi e stagionali, quest'ultimi con contratti fino ad aprile, per i quali sarà difficile evitare il licenziamento. Abbiamo sempre fatto fronte agli impegni finanziari nei confronti dei fornitori e delle banche, pagando puntualmente tutti i dipendenti. Certo ora la preoccupazione è forte anche sul fronte finanziario, - continua la presidente - in quando abbiamo difficoltà a fornire certezze sul futuro. La Famiglia Cooperativa incontrerà i soci mercoledì 4 gennaio alle 18 al teatro di Transacqua, le nostre filiali verranno riorganizzate e sarà indispensabile la vicinanza di tutta la nostra clientela".
Infine ancora un appello: "Chiedo alle istituzioni di guardare con occhi responsabili la situazione e di trovare una giusta soluzione in tempi brevi. Non nascondo l'amarezza, ma guardo avanti. Faremo tutto il possibile per ripartire".