Coop Alto Garda, triplo sciopero e la Cgil rilancia: "Pronti a ulteriori mobilitazioni per scuotere l'azienda"
La mobilitazione scaturisce dalla disdetta unilaterale del contratto integrativo da parte della Coop Alto Garda. Il sindacato: "I lavoratori non possono pagare il disavanzo di bilancio per scelte dei vertici aziendali. Pronti al dialogo". Coop Alto Grada: "Ha partecipato il 40%"
RIVA DEL GARDA. "Siamo soddisfatti. Tanti lavoratori hanno aderito allo sciopero - spiega Mirko Carotta, segretario di Filcams Cgil - e nei tre turni tanti reparti sono rimasti chiusi. Nonostante questo abbiamo già dato mandato ai nostri legali di verificare la possibilità di denunciare la condotta antisindacale della Coop Alto Garda, in quanto qualche dipendente è stato utilizzato per sostituire i colleghi in sciopero".
Piazzale Mimosa, Vigne di Arco e Blue Garden: tre presidi e altrettanti scioperi dei lavoratori per provare a scuotere la Coop Alto Garda, l'azienda che in ottobre ha unilateralmente disdetto il contratto stipulato nel 2013 e l'accordo di rilancio sottoscritto appena l'anno scorso e in scadenza al 31 dicembre 2016.
Una decisione che si ripercuote su circa 180 lavoratori dei numerosi supermercati del Basso Sarca, i quali si vedranno applicare il contratto nazionale di settore con la perdita di circa 178 euro mensili in busta paga. "Il disavanzo di bilancio - ribadisce Carotta - non può essere pagato dai lavoratori, che hanno sempre assicurato professionalità, disponibilità e impegno. Questa situazione dell'azienda è frutto dei vertici aziendali e non certamente dei dipendenti. La disponibilità al confronto non manca, ma serve chiarezza e rispetto. Chiediamo di poter discutere la situazione, altrimenti non escludiamo ulteriori mobilitazioni nel breve periodo".
Preso atto della scelta di Coop Alto Garda, Filcams Cgil aveva proposto di spostare il termine della disapplicazione del contratto integrativo al 31 marzo 2017 per valutare la situazione e trovare nuove soluzioni per garantire i lavoratori. L'azienda però ha opposto una decisa rigidità, in quanto "questa scelta è figlia dei tempi e prepara una nuova fase di dialogo coi collaboratori - spiegava in ottobre il direttore di Coop Alto Garda Arianna Comencini - sebbene rivisitato in tempi recenti, in sintonia coi rappresentanti dei lavoratori, il nostro contratto integrativo appariva ormai irrimediabilmente obsoleto. Quanto stabilito ci mette nelle condizioni di faticare a confrontarci con la concorrenza, sempre più agguerrita, con marchi della grande distribuzione che applicano condizioni di lavoro molto diverse e certo non migliori delle nostre. Alcuni degli istituti previsti vengono dagli anni del boom economico: condizioni ormai lontane. Da parte nostra, la disponibilità al confronto coi sindacati non è mai venuta meno".
Il nodo del contendere risiede nel premio mensile di circa 180 euro concordato ai dipendenti e accordato per modalità organizzative, orario, presenze e disponibilità. "La richiesta - conclude Carotta - è stata quella di legare il premio mensile alla redditività della Coop Alto Garda. Dopo una trattativa siamo riusciti a salvaguardare questo punto saliente: 54 euro venivano garantiti come nell'accordo precedente, 54 euro erano erogati sotto forma di buono spesa, nell'ottica di fidelizzare i dipendenti, e i restanti 70 euro erano legati al bilancio e all'andamento positivo dell'azienda. Una trattativa che teneva conto anche dell'apertura del nuovo supermercato in viale Rovereto a Riva del Garda, un'area altamente strategica che avrebbe comportato fra nuove assunzioni e ricollocamento la presenza di 40 lavoratori, 13 a regime di full time e 27 part-time. Noi siamo sempre disponibili al dialogo, ma la Coop deve abbandonare le rigidità tipiche di altri datori di lavoro e di altre relazioni sindacali e deve ricordarsi di essere una Cooperativa e non un’impresa cooperativa o addirittura una semplice impresa".
In serata è arrivata una nota dell'Ufficio stampa della Coop Alto Garda per quanto riguarda l'adesione allo sciopero: "Oggi hanno aderito allo sciopero 52 lavoratori, pari al 40% del personale in servizio".