Coop Alto Garda, sciopero dei lavoratori. I sindacati: "Vigileremo e siamo pronti a denunciare eventuali condotte antisindacali dell'azienda"
L'azienda ha disdetto il contratto integrativo. Carotta duro: "Coop Alto Garda non sia rigido. I lavoratori non possono pagare il disavanzo di bilancio per scelte dei vertici aziendali"
RIVA DEL GARDA. Il clima è teso in Alto Garda, da quando in ottobre la coop Alto Garda ha unilateralmente disdetto il contratto stipulato nel 2013 e l'accordo di rilancio sottoscritto appena l'anno scorso e in scadenza al 31 dicembre 2016. Questa decisione si ripercuote su circa 180 lavoratori dei numerosi supermercati del Basso Sarca, i quali si vedranno applicare il contratto nazionale di settore e la perdita di circa 178 euro mensili in busta paga.
"Una scelta figlia dei tempi e che prepara una nuova fase di dialogo coi collaboratori - aveva risposto il direttore di Coop Alto Garda Arianna Comencini - sebbene rivisitato in tempi recenti, in sintonia coi rappresentanti dei lavoratori, il nostro contratto integrativo appariva ormai irrimediabilmente obsoleto. Quanto stabilito ci mette nelle condizioni di faticare a confrontarci con la concorrenza, sempre più agguerrita, con marchi della grande distribuzione che applicano condizioni di lavoro molto diverse e certo non migliori delle nostre. Alcuni degli istituti previsti vengono dagli anni del boom economico: condizioni ormai lontane. Da parte nostra, la disponibilità al confronto coi sindacati non è mai venuta meno".
Filcams Cgil aveva proposto invece di spostare il termine della disapplicazione del contratto integrativo al 31 marzo 2017 per valutare la situazione e trovare nuove soluzioni per garantire i lavoratori, ma davanti al deciso muro opposto dai vertici dell'azienda si è giunti alla proclamazione dello sciopero di sabato 10 dicembre sul quale "Vigileremo con grande attenzione. Si tratta di un passo indietro di 5 anni rispetto ai risultati raggiunti", spiega Mirko Carotta, segretario di Filcams Cgil.
Una presa di posizione che Carotta reputa doverosa, in particolar modo a fronte della risposta di Coop Alto Garda, diffusa nei giorni scorsi e nella quale si cerca di rassicurare i potenziali clienti riguardo un servizio il più possibile efficiente: "Se un lavoratore in sciopero - dice il sindacalista - dovesse essere sostituito da un altro dipendente jolly non in sciopero, questo si configura come condotta antisindacale e non indugeremo a denunciare alla magistratura l'accaduto e i responsabili. Siamo decisi a monitorare anche eventuali pressioni e ripercussioni per l'adesione allo sciopero".
Il nodo del contendere risiede nel premio mensile di circa 180 euro concordato ai dipendenti e accordato per modalità organizzative, orario, presenze e disponibilità. "La richiesta - spiega Carotta - è stata quella di legare il premio mensile alla redditività della Coop Alto Garda. Dopo una trattativa siamo riusciti a salvaguardare questo punto saliente: 54 euro venivano garantiti come nell'accordo precedente, 54 euro erano erogati sotto forma di buono spesa, nell'ottica di fidelizzare i dipendenti, e i restanti 70 euro erano legati al bilancio e all'andamento positivo dell'azienda. Una trattativa che teneva conto anche dell'apertura del nuovo supermercato in viale Rovereto a Riva del Garda, un'area altamente strategica che avrebbe comportato fra nuove assunzioni e ricollocamento la presenza di 40 lavoratori, 13 a regime di full time e 27 part-time".
L'ultimo accordo fra i sindacati e l'azienda gardesana risale al 2013, mentre nel 2015 era stato sottoscritto un contratto integrativo, entrambi con scadenza al 31 dicembre 2016. "La Coop Alto Garda ci sottopose dei dati in sofferenza per via del mercato e della forte concorrenza - ricorda Carotta - ci venne chiesto di poter rivedere alcuni aspetti e istituti contrattuali, soprattutto nella prospettiva di aprire un nuovo punto a Riva del Garda. Disponibilità che abbiamo accordato, ma non è possibile legare totalmente questo premio alla redditività dell'azienda, che per scelte della dirigenza presenta dei conti in contrazione. Il disavanzo di bilancio non può essere pagato dai lavoratori, che hanno sempre assicurato professionalità, disponibilità e impegno".
"La Coop - insiste il delegato Cgil - deve abbandonare le rigidità tipiche di altri datori di lavoro e di altre relazioni sindacali e deve ricordarsi di essere una Cooperativa e non un’impresa cooperativa o addirittura una semplice impresa. Chiediamo che l'azienda si metta a contrattare con le organizzazioni sindacali per un contratto rinnovato nel solco di quelli precedenti, senza vincolare i contenuti economici all'utile di bilancio, in quanto, ribadiamo, il disavanzo dello stesso non lo hanno creato i dipendenti".
Una trattativa resa difficile, spezzettata e frammentaria "in quanto - conclude Carotta - non è ben chiaro chi sia l'interlocutore per sbrogliare la matassa fra presidente, direttore oppure Consiglio d'Amministrazione. Il negoziato e i tempi saranno lunghi, ma siamo fiduciosi che alla fine riusciremo a salvaguardare i lavoratori di Coop Alto Garda".
Nel 2015 i ricavi della cooperativa hanno raggiunto 29.238.481 Euro, segnando una flessione di -1,25% rispetto all'anno precedente e un bilancio negativo di 383.515 euro.